02 settembre, 2010

Su Youtube il censore potresti essere tu

La vita di un blogger è fatta di frustrazione. C'è la frustrazione per il post che ti accingi a pubblicare, ma giusto un attimo prima dell'invio scopri che solo qualche minuto addietro la notizia era già stata liberata nella blogosfera da un collega in genere dedito al giardinaggio che proprio quel giorno aveva deciso di allargare i propri orizzonti; c'è quella per l'inchiesta -sì, i blogger fanno anche inchiesta- a cui avevi dedicato tanto di quel tempo, ma che poi non riceve feedback di alcun tipo - né commenti, né backlink, né repost sui social network, niente di niente, nemmeno a costo di minacciare autocombustioni e formattazioni spontanee ai pc degli "amici" dalla condivisione reticente; c'è la frustrazione -variante della precedente- di quando apprendi, nell'esatto momento in cui ti appresti a segnalare su Facebook la tua ultima sensazionale rivelazione, che Berlusconi se ne è appena uscito con l'ennesima gaffe, e allora sai che non c'è verso, nessuno ti si filerà, nemmeno se hai appena rivelato al mondo la formula per la fissione a freddo dell'atomo, ché la Rete è incapace di multitasking, e, se Berlusconi ha fatto una gaffe, solo di quella, nient'altro che di quella, per tutto il giorno si deve parlare; e poi c'è la frustrazione più beffarda e divertente insieme, quella dei lettori che ti segnalano una "notiziona".... pescata da un blog che settimane prima l'aveva allegramente copincollata da una tua pagina senza citarti. 

Da qualche mese sto tuttavia facendo esperienza della massima tra le frustrazioni, la peggiore, quella che davvero rischia di spingere la demotivazione oltre il punto di non ritorno, al di là del quale il blogger molla e corre ad iscriversi al fan club di Minzolini: la frustrazione di dover tutelare il proprio lavoro dalla superficialità degli utenti cui esso è indirizzato. 

Capita, infatti, che molti di coloro che fruiscono del materiale multimediale del mio blog (per lo più i video relativi al monitoraggio di Radio Padania) direttamente su Youtube, fraintendano lo scopo della mia attività: carico un registrato dell'emittente del Carroccio in cui si inveisce contro gli omosessuali? Puntuale arriva il militante della comunità glbt che mi augura le peggio cose; ne carico un altro in cui un amministratore leghista parla non troppo bene dei meridionali? Subito mi scrivono furenti siciliani, o calabresi, o figli di siciliani o di calabresi, che le peggio cose le augurano non solo a me, ma pure a tutti i miei "fratelli leghisti" (sic). Presente, inoltre, il pulsante di apprezzamento che su Facebook accompagna ogni aggiornamento di stato, link, foto o nota, quello che ci costringe a dire "mi piace" anche a ciò che magari ci fa ribrezzo, ma la cui segnalazione abbiamo ritenuto puntuale e opportuna? Ecco, qualcosa di simile esiste anche su Youtube: il pollice puntato verso l'alto. Ahimè, su Youtube esiste anche il pollice verso... e basta. I miei video sono campioni nel collezionare pollici versi: come affetti da sindrome compulsiva, gli utenti ci premono sopra in centinaia - credono di affossare Radio Padania, ma non fanno che affossare chi le nefandezze di Radio Padania le denuncia. 

 E, purtroppo, anche su Youtube esiste il pulsante atto alla segnalazione dei "contenuti non appropriati": molti di coloro che guardano i miei video (gli indignati della domenica, quegli stessi che poi magari urlano alla censura se Youtube rimuove tutte le prime serate del Grande Fratello, dall'edizione numero uno all'edizione numero dieci) ne fanno largo uso. I risultati sono questi: 

Gli affezionati del mio blog lo ricorderanno: nemmeno sei mesi fa, Youtube mi notificava la rimozione di un video (I deliri di Radio Padania: "Gli zingari come un'epidemia") accusandomi di incitare "all'odio contro i membri di un gruppo protetto in base a razza o origine etnica". Non solo: venivo anche avvertito che in caso di ulteriori violazioni sarebbero state prese nei miei confronti misure ancora più severe. Bene, a metà di agosto, giusto un paio di giorni dopo avermi offerto un programma di partnership, ovvero la possibilità di fare fifty fifty sugli introiti pubblicitari (per la cronaca: ho rifiutato), Youtube mi notificava una seconda "violazione": 

Causa mancato rispetto delle "leggi del tuo paese" veniva rimosso il video Radio Padania: "Il lato buono del fascismo" (bizzarro, no? La radio di un partito di governo fa apologia di fascismo, però viene oscurato chi quell'apologia la porta alla scoperto - conferma, se non altro, che certa propaganda leghista non è "conforme alle leggi locali"). Inoltre, essendo recidivo, stavolta mi veniva pure impedito l'accesso all'account personale, fino alla fine del mese: qualunque link interno tentassi di visitare (compreso quello su cui la notifica mi invitava a cliccare, relativo alle Norme della community), venivo reindirizzato a questa pagina: 

"Il tuo account non ha una buona reputazione" - e chi determina la buona o cattiva reputazione di un account, su Youtube? Lo dice la parola: gli utenti, i fruitori della piattaforma, coi loro pollici versi e con le segnalazioni. 

Che fare a fronte di simili provvedimenti? Impossibile tentare di chiarire il misunderstanding - unica opzione disponibile: una procedura d'appello, in forma guidata. Me ne sono servito ambedue le volte, ed ambedue le volte il "ricorso" è stato rigettato. Nel giro di qualche minuto.  

Ma senz'altro Youtube controllerà i video flaggati, prima di sopprimerli, dirà qualcuno. E in effetti così recita un paragrafo delle succitate Norme:

"Quando un video viene segnalato come non appropriato, lo esaminiamo per stabilire se vìola i nostri Termini e condizioni d'uso: i video segnalati non vengono automaticamente rimossi dal sistema. Se rimuoviamo un tuo video dopo averlo esaminato, puoi stare certo che l'abbiamo fatto intenzionalmente".

Youtube avrà dunque "intenzionalmente" scambiato per materiale xenofobo e neofascista un video il cui titolo inizia per "I deliri di Radio Padania" ospitato su un account la cui presentazione recita: "Canale anti-razzista, anti-fascista, anti-omofobo, anti-sessista, anti-islamofobo" e la cui descrizione è costituita da un link che punta ad un blog iscritto a "Kilombo, metablog delle sinistre"? 

No, che rivedano i video non ci credo proprio. O almeno non dopo lo scambio telefonico che mi riuscì di avere con un responsabile di Google Italia al momento della prima notifica di rimozione : "L'unico consiglio che ti posso dare è di inserire del testo, all'interno dei video, che chiarisca agli utenti il senso del tuo lavoro, per evitare che ti segnalino". Perché mai dovrei chiarirmi con gli utenti, e non con gli addetti di Youtube, se realmente spettasse a questi l'ultima parola? L'impressione è che, per mancanza di tempo, e per evitare noie con "le leggi del tuo paese", a fronte di un certo numero di segnalazioni si proceda per la via più semplice: la soppressione incondizionata, senza passare dal via. 

 Certo, in fondo quello da loro offerto è un servizio gratuito, quindi non si possono pretendere né customer care né carta dei servizi. Tuttavia: chi autorizza Youtube a rimuovere e distruggere del mio materiale senza preavviso? E se non ne avessi conservato copia? Inoltre: chi risponde dei commenti violenti e ingiuriosi, nei riguardi dei militanti leghisti e dei loro leader, giunti a decine sul mio canale nel periodo in cui non vi avevo accesso, commenti che senza esitazione sono solito sopprimere? Ed ancora: se un giorno il legislatore decidesse, chessò, di imporre, ad ogni amministratore di uno spazio web, qualcosa tipo un obbligo di rettifica entro 48 ore dalla richiesta della parte offesa, come rispettare i termini se il proprio account è soggetto a sospensione? Il giudice comprenderebbe, vero, ma arrivare davanti a un giudice costa. 

E' una questione che non riguarda solo Youtube, ma la Rete tutta. Stiamo vivendo la nostra epoca delle radio libere, con la differenza che questa volta la "normalizzazione" e la "regolamentazione" rischiano di sopraggiungere senza nemmeno bisogno di un intervento normativo: se Google decidesse di applicare alla piattaforma Blogspot la medesima policy di Youtube, e se lo stesso facessero anche Wordpress.com ed ogni altro servizio di blogging gratuito, che ne sarebbe dei nostri blog? Intere fette di "informazione dal basso" soggette all'arbitrio di chi la Rete non la fa, ma la gestisce. Per mettersi al riparo dalla "segnalazione organizzata" -quella di coloro che abbiamo magari infastidito e che, col passaparola, sui social network e sui forum, si mettono a flaggare in massa un post, o un video, per ottenerne la rimozione- i blogger si vedrebbero costretti ad optare per soluzioni self-hosted. Ovvero continuerebbe a bloggare in libertà solo chi ha soldi da spendere, perché non è vero che gli hosting costino poco o nulla: sei non vuoi essere letto solo dai compagni di scuola o dai colleghi di lavoro, hai bisogno di una certa larghezza di banda, e la banda si paga. 

"Segnalazione organizzata", dicevo. Il mio è un blog esposto, sotto questo aspetto, e lo sarà ancora di più dopo aver detto quanto segue. Youtube mi ha già ammonito due volte; la terza "violazione" potrebbe comportare la chiusura definitiva del mio account, e addio all'intero archivio di monitoraggio di Radio Padania (ma non solo: ricordate la visita di Stato di Berlusconi in Tunisia, per promuovere la sua televisione maghrebina?): in contemporanea 2.0, i video verrebbero oscurati su tutti quei blog, siti e giornali che li avevano incorporati. 

Nei prossimi giorni provvederò a mettere in sicurezza tutto il materiale "sensibile" ricaricandolo sui server dell'Espresso; tuttavia invito davvero i colleghi blogger a riflettere sull'opportunità di continuare a servirci di Youtube per la nostra "controinformazione": perché, ad esempio, non "abituare" i nostri lettori a frequentare luoghi più appropriati, tipo la piattaforma -gratuita- di hosting video FaiNotizia, di Radio Radicale, caricando lì - o anche lì- i nostri video? Che i Radicali ci stiano simpatici o no, di una cosa possiamo essere certi: loro non censureranno mai niente e nessuno. 

Insomma, lasciamo Youtube ai nani e alle ballerine del web: non è fatta per noi, non ci merita. I nostri blog sono roba seria. 

Daniele Sensi



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Daniele Sensi

Ho scritto sull'Unità.it e per il sito dell'Espresso. Sul sito dell'Espresso ho anche tenuto un blog. Ora scrivo per me.


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42 commenti:

  1. Condivido lo sfogo: d'altronde non si dice che quando il saggio indica la luna (i deliri di Radio padania), gli stolti guardano il dito (chi riporta e monitora certi messaggi)?

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  2. probabilmente hai ragione, caro Daniele ma se come dici tu questa regolamentazione venisse "allargata" alla piattaforma blogger qualunque tentativo sarebbe vano e qualsiasi possibilità di informare dal basso verrebbe azzerata (e anche cambiare piattaforma dubito servirebbe a qualcosa)
    Grazie per lo sfogo

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  3. Condivido al mille per cento lo sfogo. Ma oramai, su YT, anche se scrivi un commento un po' più sopra le righe, dove magari fai capire realmente quello che pensi, vieni immediatamente segnalato. E' uno schifo? Sì, lo è.

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  4. Sfogo condivisibile e problema che in qualche modo andrà risolto.
    Qualcuno di voi forse ricorda Videomarta ed il suo grosso successo di pubblico (e giornali) del 2008.
    Nonostante i 4 milioni di views che i nostri video collezionarono su YT, ad un certo punto un utente pensò bene di segnalare un nostro video perchè compariva un seno (presumiamo fosse questo il motivo).
    Peccato, perchè era un bel video sull'allallatamento al seno che ci era stato preparato da un'ostetrica dell'Ospedale Sant'Anna di Torino!

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  5. Solidarietà.

    Purtroppo è il prezzo da pagare per poter segnalare in fretta i video veramente razzisti o incitanti all'odio.

    Triste da dire, ma prima di ogni video andrebbe messo un disclaimer a prova di scimmia, spiegando il perché pubblichi questi video.

    La superficialità nel leggere le notizie o nel guardare un video dovrebbe far nascere un dibattito riguardo a come la gente si informa (spesso leggendo superficialmente solo un titolo) :)

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  6. Ciao Daniele è da un bel po' che non passavo sul tuo blog. Per quanto non condivida le tue idee politiche, non posso far altro che dispiacermi per quel che ti sta capitando. Leggendo questo tuo sfogo mi sono balzate in mente passate discussioni con anonimi che ti si scagliavano contro dandoti del leghista o peggio. Unico responsabile: la superficialità e la loro stupidità. Spero tu possa continuare a fare la tua controinformazione. Non devi darti per vinto e combattere, oltre ai razzismi, anche l'idiozia della gente. La mamma degli imbecilli sarà sempre incinta, ma dovrà ogni tanto stare in stand by. Non ti scoraggiare e in bocca al lupo.

    Un cittadino Lombardo

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  7. Bellissimo post. Volevo quotarlo, ma non ho trovato il pollice verso :)

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  8. Daniele, massima solidarietà.
    Purtroppo Youtube da piattaforma rivoluzionaria si è trasformata in ricettacolo di autentica feccia sociale.
    Da parte mia, ti seguirò su qualsiasi lido tu abbia intenzione di scegliere in futuro.

    Con stima.

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  9. Te li ho "piaciuti" tutti. Spero che serva a qualcosa, che fatica però ;-)

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  10. oppure potresti semplicemente inserire del testo, all'interno dei video, che chiarisca agli utenti il senso del tuo lavoro, per evitare che ti segnalino e continuare ad usare youtube

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  11. Scusate faccio un po' la "voce fuori dal coro", ma mi pare ci sia stata un po' di confusione a riguardo della politica adottata di solito da tutto ciò che "fornisce un servizio gratuito" su internet come è per l'appunto YouTube.

    Partirò da una riflessione. YouTube è una community e chi vi si iscrive deve essere consapevole del fatto che sta accettando tutta una sequela di begole legali e che deve sottostare a certe regole. Io non metto assolutamente in dubbio che tu non le abbia rispettate, ma era giusto per fare chiarezza sui vari livelli di "censura", quando è uno stato a censurarti è gravissimo, quando è un administrator a farlo è comunque vada qualcosa di lecito semplicemente perché è così che funzionano le community ed è il singolo utente a scegliere se farne parte o meno.
    Mi trovo anzi più che d'accordo con il consiglio che ti è stato dato dal funzionario/dipendente/quello-che-è di Google, davvero un testo iniziale chiarificatore, "allungare" di 20 secondi un filmato con dei disclaimer ben precisi, o ancora meglio, con una minima introduzione presa da webcam, può non solo far risultare come più chiaro il messaggio all'utente, ma anche "salvarti" da eventuali lamentele... purtroppo c'è da considerare YouTube per quello che è... è un crogiolo di filmati sia "positivi" che "negativi" e le segnalazioni devono essere innumerevoli, e per innumerevoli intendo sull'ordine delle decine di migliaia ogni giorno (come minimo), quindi è inevitabile che ci ci lavori possa anche affrontare la questione in modo sommario... il trucco è fare in modo che risulti perfettamente evidente il messaggio che si vuole lanciare.

    Per il resto non posso fare altro che esprimere tutta la mia stima nei confronti del tuo lavoro e augurarti un miglioramento sensibile della reputazione del tuo account, abbiamo bisogno di tutte le fonti di controinformazione possibili e immaginabili, un minimo di accortezza, davvero, cambia davvero le cose.

    Spero di non essere risultato "antipatico", ho detto la mia solo per sperare di aiutare a risolvere un problema.

    Andrea

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  12. Senza offesa, hai scoperto l'acqua calda. Si sa da tempo che i social network rarissimamente leggono o controllano i contenuti segnalati come impropri. Alcuni si dotano di sofisticati meccanismi automatici che prendono puntalmente fischi per fiaschi, e in tali casi un controllo vi è solo ex post, quando il malcapitato inveisce contro lo staff per la soppressione del proprio sudato contenuto, altri semplicemente si limitano a rimuovere i contenuti dopo una sommaria disamina dello stesso. Considerato che un social network conta milioni di contenuti, è praticamente impossibile che uno staff possa effettuare una disamina anche minimamente approfondita dei contenuti medesimi. Indi, gli user generated content sono diventati terreno di caccia dei maniaci intransigenti che non sopportano chi la pensa diversamente da loro.
    Questo risulta anche da alcuni processi nei quali si è un po' spiegato come agiscono i meccanismi di rimozione.

    Tutto ciò è una necessità per i social network, specialmente per quelli realizzati sui video. Un social non può permettersi di sopportare più di un certo numero di cause (questo dipende dal peso del social, ovvio che YT ne sopporta di più del social di Pinco Pallino!), per cui se la segnalazione viene da qualche personaggio di rilievo o da aziende di peso (in genere gli editori hanno delle vie privilegiate per segnalare i contenuti da loro ritenuti illeciti -sottolineo: da loro!!!- ) rimuovono senza pensarci due volte. Mentre se segnala Pinco Pallino casomai ci pensano due, tre e anche quattro volte.
    In fondo, la major che fa causa a YT può farle dei danni notevoli, Pinco Pallino probabilmente non ha nemmeno i soldi per avviare una causa contro YT.
    Morale della favola, anche in rete, sui social, esistono le classi sociali. Se sei qualcuno i tuoi contenuti sono più tutelati, se non sei nessuno.....

    Negli USA questo tipo di comportamento si chiama "notice and takedown", ed è recente uno studio che analizza i guasti che ha portato. In Italia (e in Europa) la legge sulla responsabilità degli intermediari non obbliga affatto il social a rimuovere un contenuto a seguito della segnalazione da parte di un privato (qualsiasi privato), ma solo a seguito di segnalazione da parte dell'autorità giudiziaria, cosa che ritengo molto più giusta, visto che solo l'autorità giudiziaria dovrebbe avere il potere di decidere (anche in via cautelare, d'urgenza e sommariamente) di stabilire cosa è illecito e cosa no. Purtroppo la maggior parte dei social sono USA e si adattano alle regole USA, e quindi rimuovono anche a seguito di segnalazione da parte di privati, con i guasti del caso (ma negli USA il resposabile civilmente è chi ha chiesto la rimozione del contenuto).

    I dubbi e le problematiche sottese sono troppe per poterle analizzare in questa sede, come il problema della responsabilità degli intermediari, la proprietà dei contenuti (se mi rimuovono un contenuto che poi risulta lecito, chi mi ripaga i danni ? Vengono in luce le problematiche relative al diritto d'autore, alla libertà di manifestazione del pensiero...), e così via. In genere si pone l'accento solo sui contenuti illeciti che non vengono rimossi (perchè interessa i grandi gruppi industriali), ma nessuno si preoccupa mai dei contenuti leciti che vengono rimossi (forse perchè capita ai privati cittadini ?). Una volta si diceva che, in relazione al processo penale, è meglio un colpevole libero che un innocente in galera. Beh, in rete è esattamente l'opposto!

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  13. Ho la vaga impressione che il detto "la madre dei cretini è sempre incinta" vada declinato al plurale.
    In bocca al lupo,
    Alessandro

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  14. Vai avanti così, che fai un ottimo lavoro. Hai tutta la nostra ammirazione per il fatto di sbobinarti pazientemente i deliri di quella radio. Vai giù di copie di backup per i video, e se serve a Natale ti si regala un bel disco fisso esterno di scorta :-)))

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  15. Ottimo Post; inoltre ho sempre dichiarato apertamente che non bisogna postare filmati provenienti da mediaset che questi poi ricattano youtube,di conseguenza censurano anche filmati scomodi con una semplice telefonata dall'alto come contro-partita, a me è capitato.
    Quindi in bocca al lupo, posta semplicemente i tuoi filmati scottanti altrove.

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  16. Assurdo. Massima solidarietà, per quel poco che può servire.
    Segno dell'incredibile approssimazione con cui viene gestito l'unico organo d'informazione (la Rete) ancora non totalmente schiavo del potere.

    Sempre valido il vecchio "Chi controlla il controllore?"...purtroppo. E prima o poi, più prima che poi, contro i blog caricheranno a testa bassa.

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  17. Ti capisco e anche se trovo il tuo post molto divertente, vorrei che ti fosse chiara la mia solidarietà, per quanto possa valere. La stupidità umana non ha confini. Continua perché il tuo lavoro è eccellente

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  18. Per curiosità, hai provato Dailymotion? Non conosco le loro politiche di rimozione, ma sono una possibilità.

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  19. Solidarietà, purtroppo alcuni utenti non sono attenti.
    Potresti integrare l'audio con una scritta a rullo...in cui prendi le distanze da ciò che dice la Radio ma riporti il brano a futura memoria della pericolosità di certe idee o una frase simile.

    Saluti

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  20. @Candido: Non mi sembra che ci possano essere fraintendimenti nei post che mette sul suo blog, e i suoi video. Le finalità son chiare. E' la stupidità della gente che lo segnala come abuso il danno. Anche se mettesse 2 righe per spiegare che non condivide i messaggi in audio, chi li leggerebbe? Se è troppo faticoso passare sul suo blog che basta solo fare 1 clik, figures leggere 2 righe...
    E' una tristezza.

    Saluti a tutti
    Un cittadino Lombardo

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  21. Solidarietà. E un grazie per questo articolo.

    Vera

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  22. "Nei prossimi giorni provvederò a mettere in sicurezza tutto il materiale "sensibile" ricaricandolo sui server dell'Espresso"

    Eh già, De Benedetti è lì apposta per garantire la nostra libertà di espressione, stupido io che ancora non me ne ero accorto. mica si censura su quel sito, no?

    capisco che ti paga, ma qualcuno (una testa di caxxo ovviamente) ebbe a dire che la prima libertà del giornalismo è quella di non essere una professione...

    Saluti comunisti

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  23. Condivido. E grazie ancora per il tuo prezioso lavoro

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  24. Ciao,

    purtroppo YouTube/Google già si sono scottati con l'assurda vicenda del video del ragazzo disabile... quindi immagino che la politica sia "rimuoviamo prima e discutiamone poi".

    Triste? Sì. Ma è un male che ci siamo (come paese) auto-procurati.

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  25. tieni duro!!!!(si può dire duro?)senza essere scambiati per celoduristi? ciao guido.

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  26. Luca Giammattei03 settembre, 2010

    Ma sinceramente non la capisco tutta sta solfa, come hai detto tu youtube offre gratuitamente un servizio, piu' nel buon senso che negli sla sta scritto che del tuo materiale puo farne cio' che vuole, salvo il rispetto del diritto d'autore e del copyright.
    Se youtube non va bene vai su vimeo o gli altri servizi che preferisci (o affittati dei server virtuali presso qualunque isp).

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  27. Daniele,

    il comportamento da te descritto, quello del censore frettoloso, quello che la condanna gli scatta prima che si realizzi la seconda sinapsi, non è indice di particolare sagacia: “Non che mi interessi in particolar modo quello che scrivi – poi ci vorrebbe tempo e testa che non ho – ma penso di aiutare a tenere la rete pulita”.
    Ciao e sempre complimenti per il tuo lavoro.

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  28. @ Mattia Paoli, Riccardo e Candido,
    l'inserimento del disclaimer non metterebbe al riparo dalla "segnalazione organizzata". Il problema è che Youtube, se afferma di controllare i video prima di rimuoverli, dovrebbe farlo davvero.

    @ Anonimo
    Daylimotion, che mi pare abbia politiche ancora più severe, seppur su un altro fronte, quello del copyright, fa uso troppo invasivo della pubblicità (tipo spot di dieci secondi prima di procedere con lo streaming del video vero e proprio).

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  29. Ciao,
    sulla comprensione degli utenti, quindi escludendo "segnalazioni" volute e massive finalizzate al banning, non ci si può fare nulla.
    Per esperienza personale, sui post del quotidiano dove lavoro, le persone polemizzano tra loro senza aver letto completamente o compreso il testo, rimarcando e domandando spesso di temi già spiegati.
    Per i video puoi controllare se http://vimeo.com/ può esserti utile come strumento, è un sito di hosting video con un'ottima qualità, viene usato da filmmaker indipendenti, certo è meno conosciuto dagli utenti generici che cercano video o info sul Tubo, però puoi usarlo per pubblicare i tuoi materiali sul tuo Blog.
    Buon lavoro

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  30. VIMEO.
    senza piagnucolare troppo.

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  31. Qui si riflette, non si piagnucola.

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  32. e se, dico e se... il leghista e razzista che incita all'odio, ne condivide i contenuti ma non che daniele sensi li mette online per sottolinearne i deliri, li segnalasse per far scomparire i video del sensi?

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  33. Secondo me c'è dell'altro. Prova a dare un occhio qui. http://saronnorockandroll.org/blog/?p=126

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  34. Da un punto di vista politico, continua a usare Youtube, casomai qualcuno lo denunciasse otterresti grande visibilità.

    Da un punto di vista pratico, Google in Italia deve fare soldi e già in passato sono finiti nelle grane i dirigenti locali. Usa gli altri networks, come Vimeo, Viddler, o anche Facebook che in quanto a utenti non è messo male e non ha sedi in Italia

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  35. E' per la stessa ragione che non mi fido delle corti popolari, la massa non ha gli strumenti per capire.

    Scusa il classismo ma ho appena visto Muccino.

    Piacere, blogger.

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  36. Tutto vero, ma il suggerimento del dirigente di Google non è da buttare via. Se il video partisse con un grosso messaggio, e non in forma "aulica", ma in italiano comprensibile dagli utonti col pollice verso facile, tipo: "ATTENZIONE: Sentite le follie di Radio Padania!"

    Inoltre, ogni frase particolarmente violenta o assurda andrebbe sottolineata con un sottotitolo o con un intermezzo, come "Avete capito bene! -- Ha proprio detto così. In Italia è illegale, si chiama APOLOGIA DI FASCISMO."

    Ecco, penso che con questi accorgimenti nessuno si sognerebbe di segnalare il video.

    Alle volte, il contesto non basta. Bisogna essere sicuri che il contenuto sia coerente col contesto.

    Ad esempio, cosa succede se il tuo video viene poi rilanciato da un canale xenofobo o leghista? -- ti rendi conto che se non lo smanetti un po' con uno strumento di editing, il messaggio che volevi utilizzare a fin di bene può essere preso e utilizzato così com'è per fare propaganda politica non proprio edificante?

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  37. Gioann Pòlli06 settembre, 2010

    Daniele, scusami ma - ti parlo da blogger a blogger, non certo da "utente" che approva lo scopo del tuo lavoro, come immaginerai! - perché ostinarti con you tube? I tuoi contenuti sono solo contenuti di tipo audio, il video non serve a nulla. Io nel mio blog - come sai benissimo - ho disponibili diversi contenuti audio - tra l'altro proprio provenienti da Radio Padania... ;) - appoggiandomi su uno dei tantissimi server sia grauiti sia a pagamento, sui quali puoi caricare e rendere disponibile ciò che vuoi... Nel mio caso, il server è gratuito e quindi ho spazio e download limitati. Ma se fai un abbonamento (tutt'altro che esoso) puoi avere a disposizione tutto lo spazio che vuoi e tutti i download che desideri.

    Gioann Pòlli
    (della serie: provo a suggerirti come procurarti la corda con cui impiccarmi! )

    RispondiElimina
  38. Gioann Pòlli,

    I contenuti audio li converto in video per potervi apporre il watermark, poiché la Rete è fatta di squali, e, se non lo facessi io, altri vi apporrebbero immediatamente il loro (Beppe Grillo me lo ha fatto un paio di volte). Non si tratta ovviamente di rivendicare copyright (che non ho, e che semmai appartengono a Radio Padania), bensì il lavoro che a quei brevi estratti sta dietro. Purtroppo Youtube rimane la piattaforma più utilizzata, quindi se si vuole "viralizzare" un video, è da lì -anche da lì- che che si deve -al momento- passare.

    Sì, effettivamente le tue dritte hanno del paradossale ;)

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  39. Sottoscrivo in pieno, caro. Dispiace sentire un'amarezza tale nelle parole di chi svolge un servizio che sarebbe importantissimo in qualunque democrazia, ed è ahinoi fondamentale qui.

    Ch dirti se non: tieni duro, cerca di sfruttare altri mezzi magari dotati di un po' più di discernimento e... se ti servisse spazio d'archiviazione "in locale" scopo backup, i miei hard disk sono a tua disposizione...

    Davide

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  40. scienzedellevanghe17 settembre, 2010

    Considerando che spesso sono solo audio potresti mettere come "sfondo" un breve messaggio in cui dici che stai documentando il pensiero di radio padania. Magari potresti mettere del testo in loop.

    mettere tutto il materiale al sicuro non è un'opzione, pensare ad un altro servizio potrebbe esserla (ma corri lo stesso rischio altrove e con meno visibilità).

    Trovo deprimente che tra i video in primo piano siano sempre gol dell'ultima partita di calcio, miss italia, maraionchi che abbraccia il concorrente "speciale" di xfactor, gemma del sud, centovertrine, un tizio che fa uno scherzo e cose di questo tipo. è la cartina di tornasole delle utenze di youtube... non mi stupisco che non sappiano leggere ma che giudichino solo dall'audio e dal video. Copriti le spalle.

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  41. Qûr Tharkasdóttir17 settembre, 2010

    Meglio tardi che mai...

    La censura non è un privilegio di YouTube in Italia, purtroppo. Così venne censurato, non solo da YouTube ma anche da Vimeo e il Huffington Post, il video del imprescindibile blogger ebreo antisionista Max Blumenthal Feeling the Hate in Jerusalem on Eve of Obama's Cairo Address, che ci fa scoprire le bellezze del razzismo americano in Israele. O ancora, discorso del tutto simile al tuo (visto che si tratta del Partito Popolare Danese, grandi amici e antenati spirituali della Lega), An Open Letter to Barack Obama: On Danish Racism da due dei più importanti dibattitori danesi (il autore e blogger Rune Engelbreth è coautore dell'unico libro di referenza che abbia denunciato il processo manipolatorio dietro la vicenda delle cosiddette vignette di Maometto).

    Il discorso non si limita a YouTube. Spesso quasi impossibile determinare, quando avviene il bloccaggio, se è il risultato di chiamiamola mala volontà o cattive intenzioni, politiche o altre, di automatismi mal concepiti dai programmatori, dell'incompetenza o del menefreghismo (che spesso vivono insieme), o di semplice stupidità. O, peggio ancora, della combinazione di alcuni di questi fattori. Io stessa, una lunga vita in rete, ne ho visto di tutti colori con siti così diversi come Amazon, PayPal e eBay, per nominare i più conosciuti. Senza dimenticare Wikipedia (con i casi più estremi di censura, in contrasto assoluto con la filosofia dichiarata), o ancora il sito multinazionale Bellaciao (apertura: quando hanno cancellato i miei post, mi hanno pure inviato una mail d'insulti).

    «i blogger si vedrebbero costretti ad optare per soluzioni self-hosted» - qual è la vergogna? Se siamo in grado di fare donazioni ad altri, perché non donare per diffondere le proprie opinioni? Perché dipendere del gratuitismo e della generosità del "sistema" invece dell'iniziativa propria? Esiste comunque, e da parecchi anni, una alternativa francese a YouTube, la Daily Motion.

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  42. Gentile Sensi

    condivido il suo sfogo dalla prima all'ultima riga, ma con un'avvertenza: non si illuda che i servizi internet siano democrazia, funzionano fino a quando l'esercizio del diritto di parola non va a pestare i piedi davvero alle cricche che dirigono questi servizi solo apparentemente democratici. Il trucco migliore delle società pseudolibere e pseudodemocratiche è farci credere che abbiamo possibilità di scelta e libertà di azione, mentre invece non siamo che scimmie in una gabbia così enorme che è impossibile vedere le sbarre all'orizzonte, ma le sbarre ci sono. eccome.

    un consiglio: sia paranoico e tenga sempre un archivio aggiornato e completo dei suoi servizi e materiali.

    in modo da rimetterlo tutto prontamente online se i censori o gli stupidi dovessero accorgersi che qualcuno sta cercando di essere un po' più libero degli altri.

    cordialmente.

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