05 ottobre, 2010

"Chi provoca di più gli ebrei, Berlusconi o Ahmadinejad?"

E' la domanda che si pone Les Temps D'Algerie, quotidiano algerino:
"Gli si può chiedere di tutto, tranne che di rinunciare alle sue discutibili battute. Il Cavaliere non riesce a trattenersi, deve averlo nel sangue (...). Dice di essere profondamente attaccato ai valori cristiani, ma ha scatenato l'ira del Vaticano per aver utilizzato un'espressione blasfema. E come se non bastasse, durante la stessa giornata si è messo contro l'intera comunità ebraica, per aver raccontato una barzelletta di cattivo gusto (...). Ci si chiede se un giorno la smetterà. Nessuno può rispondere, men che meno la comunità ebraica, alle prese, lei, con un'orda di negazionisti - l'ultraconservatore Ahmadinejad in testa(...). Chi tra Berlusconi e il presidente iraniano provoca maggiormente gli ebrei? Perché Ahmadinejad dovrebbe privarsi degli attacchi frontali allo stato ebraico quando il cristiano Berlusconi può permettersi le peggiori polemiche?"


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Daniele Sensi

Ho scritto sull'Unità.it e per il sito dell'Espresso. Sul sito dell'Espresso ho anche tenuto un blog. Ora scrivo per me.


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4 commenti:

  1. In effetti, la strategia delle "barzellette" sulla Shoah e su Hitler non ha nulla di episodico e troppo spesso viene sottovaluta.
    Quella a cui si riferisce il quotidiano algerino, non è la prima ed è come al solito, particolarmente odiosa:
    humor nero: la grande scelta finale...

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  2. "Dagli amici mi guardi Dio,perchè dai nemici mi guardo io".Mai proverbio è più azzeccato di questo riguardo"l'amico"Berlusconi,e non solo per gli ebrei,anche la Chiesa non dovrebbe dar credito a questo esoterista profanatore dell'Eucarestia.

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