05 dicembre, 2010

Evviva il Concordato

Come il Concordato ti aggira una delle più stupide e odiose norme sull'immigrazione introdotte dal ministro Maroni. 

Purtroppo, l'escamotage è valido solo per i migranti di fede cattolica.



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Daniele Sensi

Ho scritto sull'Unità.it e per il sito dell'Espresso. Sul sito dell'Espresso ho anche tenuto un blog. Ora scrivo per me.


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9 commenti:

  1. Generazione Porchezio05 dicembre, 2010

    I legisti che parlano di radici cristiane accettano matrimoni tra cattolici di diverse razze?

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  2. Damiano Mazza05 dicembre, 2010

    Fantastico!

    E, in effetti, anche un po' curioso: il sacrosanto diritto di potersi stabilire e lavorare entro i confini di una (sedicente) democrazia moderna viene ottenuto grazie ad un trattato stipulato fra un Governo fascista e uno Stato teocratico... :-)

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  3. @damiano
    "il sacrosanto diritto di potersi stabilire e lavorare entro i confini di una (sedicente) democrazia moderna"
    e chi ha stabilito che è un diritto? sacrosanto poi?

    il concordato dice in realtà che il matrimonio religioso ha effetti civili solo se non vi sono impedimenti secondo la legge civile.

    ad esempio può succedere, ed è successo, che una persona sposata con matrimonio civile, poi si sposi con un'altra persona in chiesa, senza aver divorizato. in questo caso l'ufficiale comunale non può trascrivere l'avvenuto matrimonio, perché sarebbe bigamia.
    concordato e non concordato.

    possono essere quindi successe due cose: o l'ufficiale comunale ha trascritto quello che non poteva trascrivere (e quindi l'atto è passibile di nullità), oppure il decreto legge è scritto male e vieta il matrimonio di fronte all'ufficiale civile, ma non la trascrizione del concordatario. cosa che può essere successa, dato che la trascrizione nel registro di stato civile del matrimonio concordatario è simile alla trascrizione dei matrimoni contratti all'estero, e probabilmente il legislatore ha evitato di addentrarsi nella regolamentazione dei matrimoni esteri.

    certo che una vergogna sentire un sindaco dire: "avrei fatto di tutto nell'impedire quel matrimonio", ma uno non può sposarsi con chi cazzo vuole? (questo sì che è un diritto) chi sono il sindaco o maroni per poter decidere chi posso portarmi a casa MIA e con chi posso condividere la MIA vita?
    ma cos'è un sindaco o don rodrigo? a sto punto spero che faccia la stessa fine.

    bei tempi quelli in cui bergamo era la terra promessa per fidanzati perseguitati dai politicanti...

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  4. Damiano Mazza06 dicembre, 2010

    @valerio:

    Che sia un diritto sacrosanto l'ho stabilito io, ovviamente! :-)

    Mi riferivo a commenti precedenti (ad altri post) in cui si parlava appunto di concedere/negare diritti unicamente sulla base di dove si sia nati e di chi si sia figli. E tra questi diritti direi ci sia anche quello di scegliere la propria residenza. Ho epresso una mia opinione come se fosse una realtà, senza dirlo in modo chiaro, pardon.

    Comunque, da circa vent'anni il potersi stabilire ovunque si voglia nell'ambito dell'Unione Europea è un diritto reale per i cittadini dell'Unione stessa. Diritto che io personalmente sfrutto appieno: sono nato in Italia da genitori italiani ma vivo e lavoro in Francia da più di 8 anni, senza mai aver avuto bisogno di permessi di soggiorno o altre assurdità varie (e che siano assurdità è una mia opinione, beninteso!). E come me sai quanti ne conosco...

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  5. @damiano
    sono contento che ti trovi bene in un altro paese.
    bisogna però evitare i malintesi. esiste un diritto individuale a lasciare il proprio paese e ritornarci quando si vuole (ovviamente se non si è agli arresti o in prigionia), ma non è riconosciuto il diritto ad entrare ed uscire in un paese straniero.

    esiste però il diritto individuale a sposarsi e a fare figli con chi cazzo si vuole, almeno nei paesi civili, sennò si chiama africa, india o don rodrigo.

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  6. Damiano Mazza07 dicembre, 2010

    @valerio:

    D'accordissimo riguardo al diritto di sposarsi, ecc. Però, scusami, insisto che sono più di 8 anni che, da "straniero", entro ed esco dalla Francia con le destinazioni più svariate (America, Asia, Australia...) e nessuno ha mai avuto nulla da ridire in merito. Non ho alcun permesso di soggiorno in Francia; solo il mio passaporto italiano.

    Forse vuoi dire che un giorno potrebbe succedermi che, tornando a Parigi da, mettiamo, Antananarivo, all'aeroporto becco un poliziotto al controllo passaporti che s'è svegliato con la luna di traverso e che si rifiuta di farmi entrare in Francia perché sono italiano? E io non potrei appellarmi a nessuno per tornare a casa mia? Mentre a Roma nessuno può impedirmi di ritornare, anche se non ci abito più da anni? Ma allora, scusa, tutte le difficoltà che Sarkò ha a cacciar via gli zingari perché sono comunitari, da dove vengono?

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  7. Il poliziotto francese deve farti entrare in Francia, perché sia Italia che Francia fanno parte dello Spazio Scenghen.

    Se la Francia ti mette nella lista delle persone indesiderate o pericolose e/o la Francia (o l'Italia) recede dai Trattati europei, allora sì, potrebbe accadere. E non puoi appellarti a nessuno, mantieni la proprietà della casa in Francia, ma non il diritto di rientrarvi).

    I tuoi diritti derivano dalla tua cittadinanza italiana e dai Trattati dell'Unione Europea.
    Che fanno parte del diritto internazionale, ma che valgono solo per i Paesi che li hanno ratificati. Non vi è una norma generale.
    Vi sarebbe invece una norma generale sul diritto individuale di tornare in Patria, e pure quello di lasciare la propria Patria, salvo restando che gli altri Paesi possono liberamente rifutarsi di accoglierti (tranne se sei profugo, per cui c'è obbligo di accoglienza).
    E' chiaro che manco questi diritti vengono sempre rispettati. Nei paesi ex sovietici non c'era il diritto a lasciare il proprio Paese (o meglio c'era, ma era reso impraticabile per i più, soprattutto se diretti ad Ovest...)

    Anche il diritto di sposarsi con chi si vuole, è norma generale. Ma anche per questa, pochi paesi, di diritto, e un bel po' di più, di fatto, non la rispettano (es. matrimoni combinati).

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  8. O.T.

    segnalo questo interessante articolo sul federalismo vissuto in Belgio:
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/12/07/federalismo-un-esempio-vissuto/80660/

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  9. Damiano Mazza08 dicembre, 2010

    @valerio:

    Ti ringrazio per i chiarimenti. Quindi alla fine, situazioni straordinarie a parte (se scoprono che sono un terrorista, un nemico pubblico, ecc. ;-) ), il diritto di andare a vivere dove voglio nell'aerea Schengen ce l'ho per davvero! Che bello!

    Mi piacerebbe che un giorno, sicuramente quando io non ci sarò più già da un pezzo, diventasse così ovunque. Tutto qui.

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