"I trans sono immondi cessi umani, aborti della natura, stranieri che
sono qui a buttare malattie... Ci vorrebbe un'azione più incisiva, più
aggressiva, perché i tempi sono maturi e la gente ci seguirebbe:
non possiamo fare le espulsioni di massa come in Germania?
".
Benvenuti su Radio Padania Libera, l'emittente con i cui ripetitori, da
vent'anni, il Carroccio irradia odio xenofobo, omofobo ed
antimeridionalista in tutto il nord Italia, in Emilia, in Sardegna e,
via web, nel resto del paese. Diciassette ore di diretta al giorno,
sette giorni su sette, col best of della giornata mandato in replica
fino all'alba, quando Sammy Varin, ex voce di Radio Italia e
dispensatore
di consigli
per i militanti meno scaltri ("Su Facebook non aderite al gruppo
'bruciamo i rom', non date pretesti alla sinistra per attaccarci"),
all'urlo di "Padania sveglia!" dà il via alle danze.
Un paio di
uomini in cabina di regia per una dozzina di conduttori che si
alternano, senza sosta, alla conduzione di una teoria infinita di
rubriche: giardinaggio, cucina, bellezza, amici a quattro zampe, musica
jazz, musica classica, cinema, sport. Ma anche uno spazio settimanale
per i "
Giovani padani
"
("Andare coi travoni è da cani, i trans andrebbero chiamati bestie");
uno per l'"Associazionismo padano", curato
da Renata Galanti
,
già collaboratrice di Luca Zaia al ministero delle Politiche agricole
("Ognuno si deve alimentare secondo il dna dei propri genitori: chi
viene dal Meridione non deve integrarsi completamente con le abitudini
alimentari del nord, altrimenti saranno inevitabili i disturbi di
stomaco"); un altro dedicato alla "
Cultura padana
"
("Non vogliamo vedere film dove gli omosessuali si slinguano tra di
loro; la depravazione morale sta raggiungendo il suo limite estremo
arrivando a superare la cattiveria con la quale Hitler ha mandato
milioni di ebrei a morire: crepate, voi che ci date dei moralisti e dei
bacchettoni, crepate con Satana!"); un altro ancora affidato dalla
diaspora dei "
Padani nel mondo
"
("Una delle più importanti figure sciite ha profetizzato la fine del
mondo a seguito dell'ascesa al potere, in Occidente, di un nero alto di
statura: Barack Obama è l'Anticristo"); e tante, tantissime telefonate
di
militanti e simpatizzanti
("Accoltellarli è troppo, però ai gay due calci nelle palle li darei
anch'io").
Nel palinsesto non mancano ovviamente finestre
consacrate agli amministratori locali, il fiore all'occhiello del
radicamento territoriale leghista: intraprendenti presidenti di
provincia (Ettore Pirovano, deputato e presidente della provincia di
Bergamo) che
annunciano
di star predisponendo, nei pronto soccorso, canali preferenziali per "i
nostri anziani, altrimenti i medici si dimenticano di assisterli, presi
come sono dalla febbre di curare i clandestini"; frustrati consiglieri
comunali che proprio non riescono
a darsi pace
per via di quelle associazioni e di quei sindacati che aiutano i rom "in
modo esagerato, informandoli su leggi che vengono a discapito di noi
cittadini, tanto che, quando andiamo a sgomberarli, loro, chissà come,
sanno che se il terreno è di proprietà c'è bisogno della richiesta del
proprietario"; ancor più frustrati assessori comunali (Massimiliano
Orsatti, assessore al Turismo, Marketing territoriale e Identità del
comune di Milano) che
si spiacciono per la "recrudescenza di zingari"
,
ma "ahimè molti di loro sono cittadini italiani, e se non commettono
reati non puoi smuoverli"; e loro omologhi regionali (Massimo Zanello,
assessore alla Cultura e all'Identità della Regione Lombardia) che
probabilmente credono che anche la storia della cicogna abbia un fondo
di verità: "Mica è necessario prendere le impronte a tutti i rom, ma
solo ai loro bambini, perché che gli zingari rubino i bambini è una cosa
che nelle nostre famiglie si dice da sempre, quindi qualche episodio si
deve pur essere verificato. E poi se non hanno niente da nascondere che
problema c'è?".
Talvolta, in eccesso di zelo, Radio Padania
arriva persino a sbugiardare i suoi più alti vertici. Nei giorni in cui
Roberto Maroni assicurava che con l'emendamento sui medici-spia non si
aveva intenzione di tenere i migranti irregolari lontani dagli
ospedali, un paio di conduttori
commentavano così
quello stesso emendamento: "La legge non è ancora stata approvata e già è
stato abbattuto del 20% il numero delle prestazioni sanitarie: pensate
le cose che si potrebbero fare per i nostri anziani e per i nostri
disabili con tutti i soldi risparmiati dalle cure dei clandestini".
Anche Radio Padania, però, ha un cuore. Gennaio 2010, terremoto ad
Haiti; l'Umanitaria Padana, una delle innumerevoli associazioni che
fanno capo al Carroccio, si mobilita con un conto corrente.
Questo l'appello
diffuso in radio
"Aiutiamo la gente nel loro paese. Per evitare l'immigrazione selvaggia
nel nostro".
Daniele Sensi (per l'Espresso)
Tag: I deliri di Radio Padania, lega nord, radio padania
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