29 aprile, 2013

Speaker Radio Padania: «Prendo le distanze da ciò che sto dicendo, ma se decidi di ammazzare un ministro prendi la mira giusta»

«Ci chiediamo cosa mai possa c'entrare un carabiniere... cioè, se tu vai completamente fuori di testa e decidi di ammazzare un ministro, un politico, cerca almeno di prendere la mira giusta, aspetta che passino di lì, visto che sono anche passati. Naturalmente prendo le distanze da tutto ciò che sto dicendo... però, capito?, per assurdo, diciamolo: questo signore, calabrese, che poi viveva ad Alessandria -e non lo so come mai ad Alessandria... un calabrese che viveva ad Alessandria, non è mai successa questa cosa- ma allora, era pazzo o non era pazzo? era intelligente o non era intelligente in quel momento? Poteva aspettare cinque minuti e, insomma, gliene passavano davanti di ministri che stavano per essere nominati tali».
Con queste parole (tra l'altro venate di antimeridionalismo), Sammy Varin, conduttore di Radio Padania Libera, nell'esprimere vicinanza ai due militari feriti, commenta la sparatoria di ieri.
 
Qui sotto, l'audio.
 

 

(per il blog dell'Espresso)

12 aprile, 2013

Matrimoni gay, Giuseppe Leoni (Lega Nord) contro Don Gallo, «prete culattone»

Radio Padania. Giuseppe Leoni -architetto, fondatore, con Bossi, della Lega, presidente dell'associazione "Cattolici padani" e senatore della Repubblica fino alla scorsa legislatura- commenta il sì della Francia alle nozze e adozioni per coppie gay («sembrano i segnali della fine del mondo, sembra di essere a Sodoma») attaccando Don Gallo, da tempo favorevole al riconoscimento delle coppie omosessuali: «I parroci hanno giurato obbedienza al vescovo, quindi il suo vescovo lo deve chiamare a rapporto... Non vorrei che Don Gallo sia il fidanzato del vescovo e allora il vescovo, magari, chiude un occhio»

A proposito dell'auspicio di un pontefice gay avanzato dallo stesso Don Gallo alla vigilia dell'ultimo conclave, Leoni poi rincara, proponendo una raccolta firme «come quelle che raccoglievano per salvare quella dell'Iran che la dovevano condannare», firme «che poi gliele mandiamo a quel prete culattone lì».

Qui sotto, l'audio. 

 

(per il blog dell'Espresso)

08 aprile, 2013

«Questa è democrazia»

Sammy Varin, speaker di Radio Padania, stamattina alle 6 sulle contestazioni di ieri sul prato di Pontida:
«Certo, sicuramente ci sono stati mugugni e contestazioni come in ogni Pontida, ma noi siamo un popolo che arriva da diverse parti d'Italia e quindi ci può essere gente che sta più con Bossi, più con Maroni, più con Borghezio... Cioè: la Pontida è calda, signori, non pensiamo che la Pontida sono tutti lì, gnigniro-gnignero, con la puzzetta sotto il naso come gli amici del Partito democratico che però si infilzano con le spade dietro gli angoli delle strade... La Pontida è calda, è un'arena, signori, e quindi è chiaro che chi voleva fischiare ha fischiato, ci mancherebbe altro. Ci sono siti internet dove leghisti si urlano addosso: "Io sono per la Lega degli albori!", "No, io voglio la Lega del futuro!"... E' chiaro signori, ma questa è democrazia (...). Pontida non è la segreteria del Partito democratico, Pontida è la segreteria del Popolo padano, quindi si può fare casino e si può fischiare.
Roberto Maroni, su Radio Padania, 5 ore più tardi:
«Quei quattro o cinque, o dieci persone, al massimo... quei dieci pistola -alcuni neanche della Lega- che si sono prestati a questo gioco (le contestazioni, ndr), ovviamente subiranno le conseguenze di questa loro provocazione, com'è giusto che sia, perché il rispetto delle regole è fondamentale, il rispetto dello statuto è fondamentale: Pontida è un luogo sacro, queste sceneggiate, queste piazzate, non si possono fare.»