29 aprile, 2009

Immigrati, Lega Nord: "Nei pronto soccorso corsie preferenziali per la nostra gente"

"Nella provincia di Bergamo stiamo per predisporre un canale preferenziale, al pronto soccorso, per i nostri anziani. Credo che in tante province dove la Lega ha il governo del territorio spingeremo i direttori degli ospedali a creare questo canale preferenziale per la nostra gente, per fare in modo che i medici, per questa febbre di curare i clandestini, non si dimentichino, magari, di curare i nostri anziani". 

Lo ha dichiarato l'onorevole Ettore Pirovano, in collegamento telefonico con Radio Padania Libera.

Qui sotto, l'audio. 

 

21 aprile, 2009

Radio Padania: "Evviva il razzismo"

 

(clicca per ascoltare un estratto audio della trasmissione) 

Durban II sì o Durban II no? I "Padani nel mondo" (associazione che coordina il lavoro della Lega Nord nelle circoscrizioni estere) taglia corto: il problema di una conferenza sul razzismo non si sarebbe nemmeno dovuto porre, poiché un conto è la xenofobia (cosa deprecabile), altro il razzismo, una genuina verità di fatto. 

La tesi si basa su quello che da tempo alcuni sociologi definiscono “razzismo differenzialista”: un razzismo dalle argomentazioni di tipo nuovo, non più fondate su differenze genetiche o "craniche", bensì su specificità etno-antropologiche: ogni popolo ha la sua cultura, la sua religione e le sue abitudini, quindi ogni popolo rappresenta un mondo a sè. 

Al discorso differenzialista non importa che le supposte "comunità originarie" siano esse stesse il  risultato di lenti processi storici fatti di contaminazioni culturali (esterne ed interne): il mondo viene diviso in compartimenti stagni tra i quali vige l’incomunicabilità, e l’incontro tra culture “altre” si fa necessariamente “scontro di civiltà”. 

Il corollario? "I veri razzisti sono coloro che combattono gli avversari accusandoli di essere razzisti - ad esempio, in Italia, sono coloro che vogliono impedire che esistano i popoli padani". 

Il discorso è insidioso, perché tende a giocare con le parole. “Non è vero che siamo tutti uguali”, dicono i "padani nel mondo". Affermazione anche vera: ogni essere umano è diverso dall'altro. Tuttavia, la –recente- acquisizione sull“uguaglianza degli uomini” attiene alla loro dimensione intrinseca, al loro essere portatori di medesimi diritti, dignità e valore. 

Peraltro, l'argomento della diseguaglianza etnodifferenzialista cela una trappola per quegli stessi che pensassero di rivendicarlo per l’autodeterminazione di "sè". Perché il discorso differenzialista non solo non attiene alla specificità, alla diversità di ogni singolo individuo, ma trae la propria ragion d’essere proprio dalla negazione di quella specificità, di quella diversità, poiché la mette tra parentesi: tu non sei ciò che sei, ma sei la religione, l’etnia, la comunità alla quale appartieni. 

L'etnodifferenzialismo è una gabbia per tutti.

15 aprile, 2009

Radio Padania: "Il terremoto in Abruzzo segno profetico dell'imminente islamizzazione dell'Europa"

    

clicca per ascoltare un estratto della trasmissione 

“Vedete, se dovessimo limitarci al cordoglio e al dolore non capiremmo quasi nulla di tutto quello che è accaduto”, ammonisce Andrea Rognoni, conduttore di Radio Padania, introducendo gli ascoltatori in una sorta di viaggio esoterico, al di là delle macerie e del sangue, per cogliere quella che lui indica come la verità ultima di questo terremoto. Una verità fatta di simboli occulti, di cavalieri templari, di teli sindonici, di elementi archeo-astronomici e delle immancabili tradizioni celtiche. "Perché la città dell’Aquila è costruita seguendo la pianta di Gerusalemme, e la Basilica di Collemaggio, rimasta in piedi per tanti secoli e caduta proprio ora, conserva una lastra da un inequivocabile segno: una torre sormontata da una mezzaluna". Insomma, il sisma come premonizione dell'imminente islamizzazione dell'Europa. La preoccupazione di Rognoni? Verificare lo stato di quella profetica lastra una volta rimosse le macerie. 

La tragedia abruzzese ha evidentemente coinvolto anche donne e uomini musulmani, ma la battaglia identitaria ha ragioni che il buonsenso non conosce.

10 aprile, 2009

Borghezio torna a Colonia. Con i neofascisti di tutta Europa

Il prossimo 9 maggio l’eurodeputato della Lega Nord Mario Borghezio parteciperà alla riedizione del Congresso anti-islamico di Colonia. Il suo nome figura tra quelli dei primi aderenti all’iniziativa, promossa dal movimento populista di destra Pro Köln

Dalla Francia all’Inghilterra, passando per Austria, Paesi Bassi e Belgio, la locandina dell’evento sta facendo il giro dei blog e dei siti di estrema destra, raccogliendo ogni giorno nuove adesioni. Sarà tutta la galassia neofascista e neonazista europea quella che si riverserà nella città renana. 

Per Borghezio e per agli altri anti-islamici si tratta di una seconda volta. Il congresso contro “l’islamizzazione dell’Europa” dello scorso settembre non ebbe molta fortuna. In quell'occasione il sindaco di Colonia (il democristiano Fritz Schramma) era sceso in piazza improvvisando una contromanifestazione ed invitando i suoi concittadini a respingere “questa banda di eurofascisti, questi ometti in camicia bruna, questi razzisti incendiari”. La cittadinanza rispose all’appello: i negozi abbassarono le serrande, le storiche birrerie del centro esposero il cartello “Niente birra ai nazisti” ed i tassisti si rifiutarono di dar passaggio ai manifestanti di Pro Köln. 

Il congresso venne condannato dal governo federale di Berlino come “dannoso per la convivenza tra tedeschi e stranieri”, con un certo imbarazzo per l’adesione del deputato leghista, unico rappresentate europeo di un partito di governo. Lo stesso Umberto Bossi definì inopportuna quella partecipazione. 

La manifestazione di settembre fu infine annullata dalle autorità tedesche per motivi “di ordine pubblico” e Mario Borghezio si vide staccare il microfono quando il suo comizio era appena iniziato.