17 marzo, 2021

L'irresponsabile speaker di Radio Padania: «Tutti i vaccini uccidono, più del virus stesso»

«La verità è che il vaccino, purtroppo, uccide, a quanto pare più del virus stesso. Tutti i vaccini, non solo quello di AstraZeneca, anche quello Pfizer». Sono le (irresponsabili) parole di Federico Carbonara, coconduttore, su Radio Padania Libera, dello spazio "PIU" (Professionisti imprenditori uniti). Il quale aggiunge: «La cosa non è grave come ci vogliono far credere, il coronavirus si può curare a casa, come un'influenza, se presa nei tempi giusti». 

Qui sotto, un estratto.



14 gennaio, 2018

«La nostra razza bianca»

«Noi non possiamo accettarli tutti, perchè se dovessimo accettarli tutti vorrebbe dire che non ci saremmo più noi come realtà sociale, come realtà etnica, perchè loro sono molto più di noi, perchè loro sono molto più determinati nell'occupare questo territorio di noi. Qui non è questione di essere xenofobi o razzisti, qui è questione di essere logici, di essere razionali. Tutti non ci stiamo, quindi dobbiamo fare delle scelte, dobbiamo decidere se la nostra etnia, se la nostra razza bianca, se la nostra società deve continuare ad esistere o se la nostra società deve essere cancellata. È una scelta».
Lo ha detto, su Radio Padania, Attilio Fontana, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Lombardia
 
Fontana parlava di immigrazione e di come ritenesse che «uno stato serio dovrebbe dire quanti immigrati vogliamo fare entrare, come li vogliamo assistere, che lavori vogliamo trovare loro, che case vogliamo dare loro e, a quel punto, sottoporre un progetto di questo genere ai propri cittadini e chiedere se sono d'accordo». 
 
Qui sotto, l'audio. 
 


12 gennaio, 2018

Radio Padania contro Maroni: «Volete offenderlo? Chiamate in diretta»

(Audio in fondo al post)

«Volete offendere Roberto Maroni? Chiamate subito in diretta. Il primo che chiama vince la possibilità di offendere Roberto Maroni. Stiamo scherzando? No, siamo serissimi». È durissima, su Radio Padania Libera, la reazione di Sammy Varin, conduttore di punta dell’emittente di Via Bellerio, alla lunga intervista rilasciata da Roberto Maroni al Foglio, intervista nella quale il presidente uscente della Regione Lombardia, che si definisce “leninista convinto”, oltre a ribadire una certa distanza politica e culturale dall’attuale leadership leghista, accusa Matteo Salvini di metodi stalinisti.

«Che cosa rimane di decine di anni insieme? Che cosa rimane delle interviste a Radio Padania, in diretta, una volta alla settimana? Che cosa rimane di promesse e battaglie comuni?», chiede Varin. Che aggiunge: «Noi ti salutiamo e ringraziamo, Roberto Maroni, perché se te ne vai siamo molto contenti. Fuori dai maroni».

Gli ascoltatori rinnovano stima e fiducia in Salvini, si dicono delusi, traditi, rattristati («Maroni ci pianta in asso proprio adesso, sul più bello, dopo che abbiamo fatto i banchetti per l’autonomia?»), ma non sembrano raccogliere l’appello dello speaker. Una militante, anzi, invita a «non parlare male di Maroni, non facciamo sempre queste cose, in Lega, che quando qualcuno non è d’accordo ne parliamo male, cerchiamo di essere uniti». Ma Varin la schernisce: «Perdonami, tu sei la sorella di Roberto Maroni?». Una seconda ascoltatrice insiste: «Salvini sta andando avanti tanto bene, quindi basta, smettiamola con questo dir male dei leghisti, basta con questa storia dei tradimenti». Sammy Varin la interrompe: «Ti censuriamo volentieri perché Maroni non è leghista, ok? Maroni, in questo momento, non è più leghista, non sta parlando da leghista. Nessuno sta parlando male di Roberto Maroni, noi stiamo soltanto dicendo che siamo molto rattristati dalla scelta di Maroni di sputtanare la politica che fino a ieri aveva sostenuto o aveva fatto finta di sostenere».

«Oggi siamo arrabbiati con Maroni, poi domani dimentichiamo tutto, ci mancherebbe altro, si va avanti, la Lega è la Lega», spiega Varin, «però fa male, soprattutto a noi che crediamo in questo progetto e che a questo progetto lavoriamo, quasi sempre gratis, vedere una persona, che non ha certamente lavorato gratis in questi anni, che non ha mai dato neanche un euro a sostegno di Radio Padania Libera, tradire in questo modo». E ancora: «Io voglio bene a Roberto Maroni, così come voglio bene a tutti coloro che sono stati in Lega, però l’ho visto più volte nelle varie manifestazioni e sono sempre rimasto male che mai una volta sia venuto al gazebo di Radio Padania e abbia scelto di aiutare la radio, magari semplicemente acquistando un cd. L’ultima volta si è avvicinato, ci ha salutato, ha preso in mano uno dei tanti cd, l’ha guardato e l’ha riposto sul tavolo».

«Questo è il giorno dell’ira, da domani ci baciamo, ci riabbracciamo tutti quanti, siamo tutto fratelli», rassicura, di nuovo, Varin. Che però, subito, ci ripensa: «Col cacchio, io con questa gente non voglio più averci a che fare». Poi, prima di collegarsi con la conferenza stampa di Attilio Fontana, l’ex sindaco leghista di Varese candidato alla Presidenza della Regione Lombardia per il centrodestra («Lega e alleati si uniscono intorno ad Attilio Fontana, visto che Maroni si è fatto la cacca addosso»), una pesantissima insinuazione finale: «Roberto Maroni ha un po’ sputato addosso a questa Lega dove ha militato per anni, e dispiace, perché uno dice: “Ma come, era leghista...”. A quanto pare, o non lo è mai stato o, forse, è stato comprato da qualcuno. Forse, eh».

Qui sotto, alcuni estratti della trasmissione.

 

(per il blog dell'Espresso)

06 ottobre, 2014

Ehm.

Matteo Salvini, segretario federale della Lega Nord, oggi pomeriggio:

 

Gianluca Buonanno, eurodeputato Lega Nord. Oggi pomeriggio:

 

25 giugno, 2014

Italia fuori dai Mondiali, Radio Padania esulta

Mondiali di Brasile 2014, ottantunesimo minuto dell'incontro Italia-Uruguay: con stacco di testa su calcio d'angolo, l'uruguagio Godin mette a segno la rete che manda a casa gli Azzurri. Immancabili, su Radio Padania, le urla di gioia.

 
 
Un'euforia incontenibile, come al goal del Paraguay nel primo incontro disputato dalla nazionale italiana ai mondiali di Sudafrica del 2010. O come per le quattro reti a zero della finale Spagna-Italia agli Europei del 2012. Con una differenza. La Lega Nord non è più né quella di Bossi, né quella di Maroni: capolista in tutte le circoscrizioni alle ultime elezioni europee, il segretario Matteo Salvini, il quale, pur ribadendo fedeltà all'articolo 1 dello Statuto del Movimento ("La Lega Nord ha per finalità l'indipendenza della Padania"), ora si propone come leader di una rinnovata coalizione di centrodestra, alla vigilia di questo campionato aveva dichiarato: «Tiferò l'Italia. Meglio tifare l'Italia che altri».

Una identità cerchiobottista che si riversa anche in Radio Padania. «Ogni mia consistenza ideologica svanisce nel momento in cui una squadra è in svantaggio», avvertiva, al goal dell'Uruguay, Marco Pinti, coconduttore della radiocronaca di ieri sera, «quindi da adesso io sto con quelli che sono in svantaggio». Ossia con quella da lui definita «la nazionale del Paese che ci ospita».
 

12 febbraio, 2014

«Peggio di una giraffa ammazzata e data in pasto ai leoni davanti ai bambini»

La notizia, di qualche giorno fa: «Tutto inutile: la mobilitazione degli animalisti, la raccolta di migliaia di firme e le richieste di adozione. La giraffa Marius, di appena 18 mesi e di sana costituzione, è stata abbattuta nello zoo danese di Copenaghen perché considerata in sovrannumero. Un colpo di pistola alla testa, poi l’autopsia. Infine il corpo, sezionato, andrà a sfamare tigri e altri carnivori».

Il commento di Sammy Varin, speaker di Radio Padania Libera, questa mattina, dialogando con un'ascoltatrice: «Non saprei cosa scegliere, tra le due cose, quale mi fa più schifo, sinceramente, se vedere le immagini di quella giraffa ammazzata in Danimarca e i pezzi di giraffa dati ai leoni davanti ai bambini oppure vedere transgender, checche che si sposano, che adottano figli, adesso che sui moduli per iscrivere i bambini all'asilo non c'è più scritto 'mamma e papà' ma 'genitore 1 e genitore 2'».

Audio qui sotto.

 

(per il blog dell'Espresso)

15 gennaio, 2014

Il leghista Spreafico al Pd Chaouki: «Marocchino del ca**o, portati via l'amica congolese a altre facce di mer**»

«Il Partito democratico sta valutando la possibilità di un'azione legale nei confronti de La Padania», aveva detto ieri Khalid Chaouki, deputato Pd di origini marocchine, a proposito della provocatoria iniziativa del quotidiano del Carroccio che in questi giorni sta pubblicando l'agenda della ministra Kyenge. Gli risponde, su Facebook, Alberto Spreafico, consigliere provinciale di Lecco e segretario della locale sezione leghista di Merate: «Marocchino del cazzo, torna al tuo paese». Aggiungendo, con riferimento a Cécile Kyenge: «E portati via la tua amica congolese e altre facce di merda del genere».

 (per il blog dell'Espresso)