30 dicembre, 2010

Consigliere provinciale Lega Nord: "Nichi Vendola caduto dalle scale? Purtroppo non ha avuto danni permanenti"

"Ho appena sentito al telegiornale che Nichi Vendola è stato svegliato nel cuore della notte da alcuni manifestanti del Pdl ed è caduto dalle scale. Purtroppo non ha avuto danni permanenti". 

Radio Padania, trasmissione dei Giovani padani della provincia di Varese. Uno sghignazzante Marco Pinti, consigliere provinciale della Lega Nord, commenta con queste parole l'incidente accorso la scorsa notte a Nichi Vendola. 

Questo l'audio: 

 

Update: ricevo e pubblico da parte dell'ufficio stampa di Sinistra e libertà:

RAID SOTTO CASA VENDOLA
RADIO PADANIA: PECCATO NIENTE DANNI PERMANENTI

CLAUDIO FAVA (SINISTRA E. LIBERTA'):
IL MINISTRO MARONI INVECE DI PRENDERSELA CON GLI STUDENTI E I PASTORI
DICA E FACCIA QUALCOSA DI UTILE PER IL SUO IRRESPONSABILE CONCITTADINO E COLLEGA DI PARTITO
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Il ministro dell'Interno Maroni, invece di prendersela una volta con gli studenti italiani un'altra con i pastori sardi spedendo la celere in piazza, dica e faccia qualcosa di utile per quel dirigente leghista della sua citta', esponente nazionale dei cosidetti giovani padani, che oggi dai microfoni di Radio Padania ha straparlato irresponsabilmente sulla vicenda del raid di giovani Pdl sotto casa di Nichi Vendola.
E' quanto afferma Claudio Fava, coordinatore nazionale di Sel dopo la notizia che oggi alla Radio della Lega, si e' pesantemente ironizzato su Vendola e sul fatto che l'atto di intimidazione nei suoi confronti non abbia prodotto danni permanenti.

Roma, 30 dicembre 2010

Update 2: le scuse di Marco Pinti.

22 dicembre, 2010

19 dicembre, 2010

Scontri di Roma, l'appello di Radio Padania ai poliziotti: "Picchiate duro, spaccate le ossa"

Su Radio Padania, i giovani del Movimento studentesco padano discutono delle manifestazioni di protesta contro il decreto Gelmini. E rivolgono un inquietante appello alle forze di polizia. Questo:


Update (21.12.2010): a 5 mila visualizzazioni, Youtube ha pensato bene di rimuovere il video (solita storia). Provvederò al più presto a ricaricarlo altrove.

Update: video ricaricato su Blip.tv.

Update: video rimosso anche da Blip.tv.

Update: video ricaricato qui:


09 dicembre, 2010

"Ingrato"

"Questa volta ci è andato di mezzo un innocente, però, se questo succede, è perché, a monte, a fronte di un innocente ci sono cento colpevoli (...).

Un innocente che però è stato molto lesto nel chiedere subito i danni: da una parte, c'è la pretesa anche un po' arrogante, di avere immediatamente tutti i diritti; quando si parla di doveri, invece..."

Alfredo Lissoni, ex insegnante di religione, ufologo e
conduttore di Radio padania libera, a proposito
del ragazzo marocchino ingiustamente fermato
per la scomparsa di Yara Gambirasio

"E' giusto che l'innocente esca con tante scuse, e ci mancherebbe altro, però non ha perso il posto di lavoro, il suo datore ha testimoniato a suo favore, è stato difeso da un parte del paese e questo cosa fa? Chiede i danni a questo paese. Il suo messaggio di pace nei confronti di questo paese che lo ha ospitato e che lo sta trattando coi guanti è chiedergli i danni"

Leo Siegel, ct della nazionale padana e
conduttore di Radio padania libera, a proposito
del ragazzo marocchino ingiustamente fermato
per la scomparsa di Yara Gambirasio

05 dicembre, 2010

Evviva il Concordato

Come il Concordato ti aggira una delle più stupide e odiose norme sull'immigrazione introdotte dal ministro Maroni. 

Purtroppo, l'escamotage è valido solo per i migranti di fede cattolica.

02 dicembre, 2010

Scomparsa di Yara Gambirasio, Radio Padania: "Gli extracomunitari dimostrino di esserne estranei"

"I lavoratori extracomunitari sono senz'altro persone oneste, ma siccome il sospetto per il diverso è sempre un sospetto radicato, qualcuno di loro si faccia avanti per togliere questi retropensieri". È il surreale, quanto indecente appello di Radio Padania per la scomparsa di Yara Gambirasio.



Update: da leggere, il commento di Galatea

26 novembre, 2010

18 novembre, 2010

Lega di lotta e di governo

Radio Padania ieri sera:
"Noi siamo legati a un'idea della detenzione nel carcere magari a spaccare le pietre... non voglio dire con la palla al piede, ma quasi. Del resto noi siamo gli unici che in Parlamento hanno votato contro indulti e indultini.... Qualcun altro è legato a una concezione un po' più blanda di quel che vuol dire stare in carcere, mentre noi vorremmo invece che chi va in carcere ci resti".

Senato della Repubblica, ieri sera: 

12 novembre, 2010

Canti fascisti e toni antisemiti al congresso parigino di Borghezio

Dall'agenzia francese AFP, un primo resoconto del congresso di estrema destra svoltosi ieri a Parigi che ha visto la presenza dell'eurodeputato Mario Borghezio in qualità di ospite d'onore:
Diversi movimenti di estrema destra si sono riuniti giovedì a Parigi per un meeting di "resistenza alla colonizzazione dell'Europa". A margine dell'incontro è stata posta la questione del congresso del Fronte nazionale e della successione di Jean-Marie Le Pen. Il Partito della Francia (PdF) dell'ex-Fn Carl Lang, la Nuova destra popolare (Ndp) di Robert Spieler, ex deputato Fn, e il Movimento nazionale repubblicano (Mnr) un tempo diretto da Bruno Mégret, hanno preso parte a questa quarta giornata annuale organizzata dalla rivista "Synthèse nationale". La manifestazione si è svolta in presenza di Mario Borghezio, deputato europeo dell'italiana Lega nord. Il PdF, la Ndp e l'Mnr hanno corso insieme alle Europee del 2009 e alle Regionali del 2010, raccogliendo tra il 2-3 per cento nelle sei regioni in cui erano presenti. In una di queste, la Bassa Normandia, il Fn non aveva potuto accedere al secondo turno. "Non vogliamo immischiarci negli affari del Fn, ma è certo che una vittoria di Bruno Gollnisch (al congresso del prossimo gennaio, ndr) aprirebbe la strada ad una collaborazione che non sarebbe possibile con Marine Le Pen", ha spiegato Robert Spieler, che giudica la figlia di Jean-Marie Le Pen troppo moderata. Nel corso della convention, Jérôme Bourbon, direttore del settimanale di estrema destra Rivarol, si è schierato a favore di Gollnisch ricevendo un'ovazione dopo un discorso dai toni antisemiti indirizzato contro Marine Le Pen. Davanti a 250-300 persone, Bourbon ha dichiarato che i "media ebraici" sosterrebbero la figlia di Jean-Marie Le Pen perché "essi sanno bene che con lei il nazionalismo verrà smantellato". Interrogato dall'AFP, Mario Borghezio ha espresso il personale auspicio che il Fronte nazionale possa "trovare un'intesa tra la tendenza tradizionalista di Bruno Gollnisch e il dinamismo di Marine Le Pen". Nel corso del meeting, diversi stand vendevano DVD di canti fascisti italiani, magliette "fieri di essere bianchi" e libri intitolati "La mafia ebraica". Era anche presente un comitato di sostegno al negazionista francese Vincent Reynouard, attualmente incarcerato per contestazione dell’esistenza di crimini contro l’umanità.

11 novembre, 2010

Utilizzatori finali in ministero

C'è chi del pc ha una conoscenza sufficiente, mediocre o discreta....



chi a livello sindacale...




chi pc o macchina da scrivere fa lo stesso...



chi non apre mai più di una finestra alla volta e fa confusione tra fogli elettronici e tinta per capelli...



chi le licenze d'uso le legge, i giornali un po' meno...



chi Windows XP è un programma del pacchetto Office...



chi Office lo padroneggia, ma solo l'edizione 2003, ché se gli metti davanti Office XP o Office 2000 ha bisogno di altri corsi di aggiornamento...



chi manda le email, ma rigorosamente senza allegati...



chi Word è un sistema operativo e naviga come si navigava dieci anni fa...



chi Explorer pensa lo abbiano inventato in Italia...


e chi come client di posta usa una qualche versione ultra-proprietaria di Outlook...


Altrove verrebbero definiti analfabeti o semianalfabeti digitali, in Italia si chiamano "dirigenti del Ministero dello Sviluppo economico". Un ministero il cui archivio FTP è -poteva essere altrimenti?- incustodito.

09 novembre, 2010

La Padania come Nazca

Veduta satellitare di una rotonda di Porcia (PN), comune retto da un sindaco leghista:

 

Altare cerimoniale? Osservatorio astronomico? Antica rappresentazione di un atomo proiettato verso la volta celeste?O piuttosto pista di atterraggio per elicotteri alieni? Ci sono testimoni da ascoltare, prove da esaminare, e tutto quello che dovrà essere visto sarà mostrato. A Voyager, adesso!

(grazie ad Andrea Cadamuro)

03 novembre, 2010

Dieci euro per vedere Mario Borghezio

In Francia, le formazioni dell'estrema destra nazionalista e quelle di ispirazione regionalista non si litigano solo il medesimo elettorato, ma anche l'ospite d'onore dei loro convegni: Mario Borghezio. 

L'eurodeputato leghista, da tempo vedette delle convention dei movimenti autonomisti transalpini, di provenienza per lo più extraparlamentare, che fanno riferimento al Blocco Identitario, è ora annunciato come "invité d’honneur" al meeting "nazionale e identitario" che il prossimo 11 novembre riunirà a Parigi la galassia della destra radicale nata per infinito processo di scissione dal Fronte Nazionale e che gravita attorno alla rivista "Synthèse nationale".  

Tema dell'incontro: "La secessione dall'Europa". Ingresso, 10 euro. 


 

29 ottobre, 2010

25 ottobre, 2010

Anche i Giovani padani hanno un cuore

Anche sul sito dei Giovani padani c'è chi si indigna per la proposta del presidente della Provincia di Udine di istituire, nelle scuole, classi differenziate per bambini disabili. "E' vera questa notizia? Se lo fosse, sarebbe qualcosa di inquietante", osserva incredulo un militante. Che, candidamente, subito aggiunge: "Qui parliamo di bambini sfortunati a prescindere dalla provenienza, non di bambini terroni o stranieri".

 

23 ottobre, 2010

Come da copione

Dopo nomadi, immigrati e omosessuali venne il turno dei disabili: 


20 ottobre, 2010

08 ottobre, 2010

06 ottobre, 2010

05 ottobre, 2010

"Chi provoca di più gli ebrei, Berlusconi o Ahmadinejad?"

E' la domanda che si pone Les Temps D'Algerie, quotidiano algerino:
"Gli si può chiedere di tutto, tranne che di rinunciare alle sue discutibili battute. Il Cavaliere non riesce a trattenersi, deve averlo nel sangue (...). Dice di essere profondamente attaccato ai valori cristiani, ma ha scatenato l'ira del Vaticano per aver utilizzato un'espressione blasfema. E come se non bastasse, durante la stessa giornata si è messo contro l'intera comunità ebraica, per aver raccontato una barzelletta di cattivo gusto (...). Ci si chiede se un giorno la smetterà. Nessuno può rispondere, men che meno la comunità ebraica, alle prese, lei, con un'orda di negazionisti - l'ultraconservatore Ahmadinejad in testa(...). Chi tra Berlusconi e il presidente iraniano provoca maggiormente gli ebrei? Perché Ahmadinejad dovrebbe privarsi degli attacchi frontali allo stato ebraico quando il cristiano Berlusconi può permettersi le peggiori polemiche?"

30 settembre, 2010

La meglio gioventù


"L'atteggiamento dell'Amministrazione comunale e' in palese contraddizione con lo statuto e la morale della nostra associazione". Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, Osio Sotto, Bergamo.

23 settembre, 2010

Trova la differenza

L'estrema destra nei parlamenti europei, secondo Le Monde:

(e si potrebbero citare anche AlJazeera, BBC o il canadese National Post). Questa, invece, l'estrema destra in Europa, secondo il Corriere della Sera:

Dice: sì, ma il Corriere si limita a segnalare le formazioni di estrema destra di tipo tradizionale, di ispirazione neofascista o neonazista. Sbagliato: in mappa mette anche la "Nuova alleanza fiamminga", "né di destra, né di sinistra" , autonomista e indipendentista.

21 settembre, 2010

Gli xenofobi stanno sempre altrove /2

Il partito dei "Democratici di Svezia", che l'altro ieri ha fatto gridare all'allarme xenofobia la stampa del mondo intero, compresi quei quotidiani italiani che mica mai lo scrivono di come un partito xenofobo noi lo si abbia da anni al governo, alle europee del 2009 mirava ad entrare nello stesso gruppo parlamentare della Lega Nord. "Assieme a gente che in Italia propone di sparare sui barconi degli immigrati?", chiese all'epoca un giornalista ad un loro candidato. "In ogni gruppo ci sono partiti discutibili", fu la riposta.

20 settembre, 2010

Gli xenofobi stanno sempre altrove

Commentando i risultati delle elezioni svedesi, i maggiori quotidiani italiani definiscono quello dei "Democratici di Svezia" un "partito xenofobo". Lo fa anche il Corriere della Sera, che riferisce di come il leader Akesson, brandendo la minaccia di una "rivoluzione islamica", per tutta la campagna elettorale abbia cavalcato i temi dell'immigrazione e della sicurezza. La Lega lo fa da decenni. Eppure il Corriere non ha mai scritto che la Lega è un partito xenofobo.

17 settembre, 2010

14 settembre, 2010

12 settembre, 2010

10 settembre, 2010

06 settembre, 2010

Ah, ecco.

 

"Un islamico che viene qua si può dire integrato quando si converte al cristianesimo. Qui sta il punto che ci dice se c'è integrazione o no".


On. Claudio D'Amico, sindaco di Cassina de' Pecchi (MI),
Radio Padania, 6.09.2010
 
 

02 settembre, 2010

Su Youtube il censore potresti essere tu

La vita di un blogger è fatta di frustrazione. C'è la frustrazione per il post che ti accingi a pubblicare, ma giusto un attimo prima dell'invio scopri che solo qualche minuto addietro la notizia era già stata liberata nella blogosfera da un collega in genere dedito al giardinaggio che proprio quel giorno aveva deciso di allargare i propri orizzonti; c'è quella per l'inchiesta -sì, i blogger fanno anche inchiesta- a cui avevi dedicato tanto di quel tempo, ma che poi non riceve feedback di alcun tipo - né commenti, né backlink, né repost sui social network, niente di niente, nemmeno a costo di minacciare autocombustioni e formattazioni spontanee ai pc degli "amici" dalla condivisione reticente; c'è la frustrazione -variante della precedente- di quando apprendi, nell'esatto momento in cui ti appresti a segnalare su Facebook la tua ultima sensazionale rivelazione, che Berlusconi se ne è appena uscito con l'ennesima gaffe, e allora sai che non c'è verso, nessuno ti si filerà, nemmeno se hai appena rivelato al mondo la formula per la fissione a freddo dell'atomo, ché la Rete è incapace di multitasking, e, se Berlusconi ha fatto una gaffe, solo di quella, nient'altro che di quella, per tutto il giorno si deve parlare; e poi c'è la frustrazione più beffarda e divertente insieme, quella dei lettori che ti segnalano una "notiziona".... pescata da un blog che settimane prima l'aveva allegramente copincollata da una tua pagina senza citarti. 

Da qualche mese sto tuttavia facendo esperienza della massima tra le frustrazioni, la peggiore, quella che davvero rischia di spingere la demotivazione oltre il punto di non ritorno, al di là del quale il blogger molla e corre ad iscriversi al fan club di Minzolini: la frustrazione di dover tutelare il proprio lavoro dalla superficialità degli utenti cui esso è indirizzato. 

Capita, infatti, che molti di coloro che fruiscono del materiale multimediale del mio blog (per lo più i video relativi al monitoraggio di Radio Padania) direttamente su Youtube, fraintendano lo scopo della mia attività: carico un registrato dell'emittente del Carroccio in cui si inveisce contro gli omosessuali? Puntuale arriva il militante della comunità glbt che mi augura le peggio cose; ne carico un altro in cui un amministratore leghista parla non troppo bene dei meridionali? Subito mi scrivono furenti siciliani, o calabresi, o figli di siciliani o di calabresi, che le peggio cose le augurano non solo a me, ma pure a tutti i miei "fratelli leghisti" (sic). Presente, inoltre, il pulsante di apprezzamento che su Facebook accompagna ogni aggiornamento di stato, link, foto o nota, quello che ci costringe a dire "mi piace" anche a ciò che magari ci fa ribrezzo, ma la cui segnalazione abbiamo ritenuto puntuale e opportuna? Ecco, qualcosa di simile esiste anche su Youtube: il pollice puntato verso l'alto. Ahimè, su Youtube esiste anche il pollice verso... e basta. I miei video sono campioni nel collezionare pollici versi: come affetti da sindrome compulsiva, gli utenti ci premono sopra in centinaia - credono di affossare Radio Padania, ma non fanno che affossare chi le nefandezze di Radio Padania le denuncia. 

 E, purtroppo, anche su Youtube esiste il pulsante atto alla segnalazione dei "contenuti non appropriati": molti di coloro che guardano i miei video (gli indignati della domenica, quegli stessi che poi magari urlano alla censura se Youtube rimuove tutte le prime serate del Grande Fratello, dall'edizione numero uno all'edizione numero dieci) ne fanno largo uso. I risultati sono questi: 

Gli affezionati del mio blog lo ricorderanno: nemmeno sei mesi fa, Youtube mi notificava la rimozione di un video (I deliri di Radio Padania: "Gli zingari come un'epidemia") accusandomi di incitare "all'odio contro i membri di un gruppo protetto in base a razza o origine etnica". Non solo: venivo anche avvertito che in caso di ulteriori violazioni sarebbero state prese nei miei confronti misure ancora più severe. Bene, a metà di agosto, giusto un paio di giorni dopo avermi offerto un programma di partnership, ovvero la possibilità di fare fifty fifty sugli introiti pubblicitari (per la cronaca: ho rifiutato), Youtube mi notificava una seconda "violazione": 

Causa mancato rispetto delle "leggi del tuo paese" veniva rimosso il video Radio Padania: "Il lato buono del fascismo" (bizzarro, no? La radio di un partito di governo fa apologia di fascismo, però viene oscurato chi quell'apologia la porta alla scoperto - conferma, se non altro, che certa propaganda leghista non è "conforme alle leggi locali"). Inoltre, essendo recidivo, stavolta mi veniva pure impedito l'accesso all'account personale, fino alla fine del mese: qualunque link interno tentassi di visitare (compreso quello su cui la notifica mi invitava a cliccare, relativo alle Norme della community), venivo reindirizzato a questa pagina: 

"Il tuo account non ha una buona reputazione" - e chi determina la buona o cattiva reputazione di un account, su Youtube? Lo dice la parola: gli utenti, i fruitori della piattaforma, coi loro pollici versi e con le segnalazioni. 

Che fare a fronte di simili provvedimenti? Impossibile tentare di chiarire il misunderstanding - unica opzione disponibile: una procedura d'appello, in forma guidata. Me ne sono servito ambedue le volte, ed ambedue le volte il "ricorso" è stato rigettato. Nel giro di qualche minuto.  

Ma senz'altro Youtube controllerà i video flaggati, prima di sopprimerli, dirà qualcuno. E in effetti così recita un paragrafo delle succitate Norme:

"Quando un video viene segnalato come non appropriato, lo esaminiamo per stabilire se vìola i nostri Termini e condizioni d'uso: i video segnalati non vengono automaticamente rimossi dal sistema. Se rimuoviamo un tuo video dopo averlo esaminato, puoi stare certo che l'abbiamo fatto intenzionalmente".

Youtube avrà dunque "intenzionalmente" scambiato per materiale xenofobo e neofascista un video il cui titolo inizia per "I deliri di Radio Padania" ospitato su un account la cui presentazione recita: "Canale anti-razzista, anti-fascista, anti-omofobo, anti-sessista, anti-islamofobo" e la cui descrizione è costituita da un link che punta ad un blog iscritto a "Kilombo, metablog delle sinistre"? 

No, che rivedano i video non ci credo proprio. O almeno non dopo lo scambio telefonico che mi riuscì di avere con un responsabile di Google Italia al momento della prima notifica di rimozione : "L'unico consiglio che ti posso dare è di inserire del testo, all'interno dei video, che chiarisca agli utenti il senso del tuo lavoro, per evitare che ti segnalino". Perché mai dovrei chiarirmi con gli utenti, e non con gli addetti di Youtube, se realmente spettasse a questi l'ultima parola? L'impressione è che, per mancanza di tempo, e per evitare noie con "le leggi del tuo paese", a fronte di un certo numero di segnalazioni si proceda per la via più semplice: la soppressione incondizionata, senza passare dal via. 

 Certo, in fondo quello da loro offerto è un servizio gratuito, quindi non si possono pretendere né customer care né carta dei servizi. Tuttavia: chi autorizza Youtube a rimuovere e distruggere del mio materiale senza preavviso? E se non ne avessi conservato copia? Inoltre: chi risponde dei commenti violenti e ingiuriosi, nei riguardi dei militanti leghisti e dei loro leader, giunti a decine sul mio canale nel periodo in cui non vi avevo accesso, commenti che senza esitazione sono solito sopprimere? Ed ancora: se un giorno il legislatore decidesse, chessò, di imporre, ad ogni amministratore di uno spazio web, qualcosa tipo un obbligo di rettifica entro 48 ore dalla richiesta della parte offesa, come rispettare i termini se il proprio account è soggetto a sospensione? Il giudice comprenderebbe, vero, ma arrivare davanti a un giudice costa. 

E' una questione che non riguarda solo Youtube, ma la Rete tutta. Stiamo vivendo la nostra epoca delle radio libere, con la differenza che questa volta la "normalizzazione" e la "regolamentazione" rischiano di sopraggiungere senza nemmeno bisogno di un intervento normativo: se Google decidesse di applicare alla piattaforma Blogspot la medesima policy di Youtube, e se lo stesso facessero anche Wordpress.com ed ogni altro servizio di blogging gratuito, che ne sarebbe dei nostri blog? Intere fette di "informazione dal basso" soggette all'arbitrio di chi la Rete non la fa, ma la gestisce. Per mettersi al riparo dalla "segnalazione organizzata" -quella di coloro che abbiamo magari infastidito e che, col passaparola, sui social network e sui forum, si mettono a flaggare in massa un post, o un video, per ottenerne la rimozione- i blogger si vedrebbero costretti ad optare per soluzioni self-hosted. Ovvero continuerebbe a bloggare in libertà solo chi ha soldi da spendere, perché non è vero che gli hosting costino poco o nulla: sei non vuoi essere letto solo dai compagni di scuola o dai colleghi di lavoro, hai bisogno di una certa larghezza di banda, e la banda si paga. 

"Segnalazione organizzata", dicevo. Il mio è un blog esposto, sotto questo aspetto, e lo sarà ancora di più dopo aver detto quanto segue. Youtube mi ha già ammonito due volte; la terza "violazione" potrebbe comportare la chiusura definitiva del mio account, e addio all'intero archivio di monitoraggio di Radio Padania (ma non solo: ricordate la visita di Stato di Berlusconi in Tunisia, per promuovere la sua televisione maghrebina?): in contemporanea 2.0, i video verrebbero oscurati su tutti quei blog, siti e giornali che li avevano incorporati. 

Nei prossimi giorni provvederò a mettere in sicurezza tutto il materiale "sensibile" ricaricandolo sui server dell'Espresso; tuttavia invito davvero i colleghi blogger a riflettere sull'opportunità di continuare a servirci di Youtube per la nostra "controinformazione": perché, ad esempio, non "abituare" i nostri lettori a frequentare luoghi più appropriati, tipo la piattaforma -gratuita- di hosting video FaiNotizia, di Radio Radicale, caricando lì - o anche lì- i nostri video? Che i Radicali ci stiano simpatici o no, di una cosa possiamo essere certi: loro non censureranno mai niente e nessuno. 

Insomma, lasciamo Youtube ai nani e alle ballerine del web: non è fatta per noi, non ci merita. I nostri blog sono roba seria. 

Daniele Sensi

28 agosto, 2010

Un altro sindaco che vìola la Costituzione

Il leghista Marco Colombo, primo cittadino di Sesto Calende, nel varesotto, ha deciso che la locale comunità islamica non potrà servirsi delle strutture di un'associazione sportiva per la preghiera del venerdì non tanto a causa della "non idoneità del luogo", quanto perché "il mandato affidatoci dai cittadini è chiaro, finché ci saremo noi, i musulmani non potranno pregare in comunità". Con estremo gesto di generosità, il sindaco ha però spiegato: "Questo non significa che gli islamici non possano pregare ognuno a casa propria: noi rispettiamo la loro religione".  

26 agosto, 2010

Il consigliere di Sarkozy contro il Papa e l'intera nazione tedesca

Alain Minc, consigliere ombra di Nicolas Sarkozy, ritiene che Benedetto XVI, domenica scorsa, non avesse il diritto di criticare le misure adottate dal governo francese contro i rom, perché "tutti possono dire la loro sull'argomento, ma non un papa tedesco: Benedetto XVI, come tutti i tedeschi, è un erede del nazismo". 

Nel frattempo, l'ex vicepresidente dell'Assemblea nazionale Eric Raoult, deputato dell'UMP, dichiara di non aver problemi ad affermare che preferirebbe vedere i rom "andarsene in Spagna, o in Italia, invece che in Francia" e che tutti dovrebbero essere grati a Sarkozy il quale, facendo propri i propositi dell'estrema destra, "sta prosciugando il bacino del Front national".

19 agosto, 2010

Al via la Scuola di magistratura padana

Al via, a Bergamo, la prima delle tre Scuole Superiori di Magistratura istituite a livello nazionale dalla legge 111 del 2007: sfornerà magistrati per i distretti di Lombardia, Trentino Alto Adige, Valle d'Aosta, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna. 

Nonostante la Lega la definisca "la prima scuola di magistrati del Nord", e nonostante Umberto Bossi dichiari soddisfatto che "i magistrati oggi si fanno i cazzi loro, per questo adesso i giudici li educhiamo noi", non c'è motivo di inquietarsi: il ministro Calderoli rassicura, infatti, che "non si tratta di una scuola leghista, bensì di una scuola padana per avere magistrati padani in Padania".

14 agosto, 2010

Nel varesotto la Lega si regala un ponte comunale

A Castronno, nel varesotto, la locale giunta comunale -un monocolore leghista- ha pensato bene di approfittare dei lavori di rifacimento di un ponte pedonale per far comparire, d'incanto, scolpito in granitica lastra verde, il Sole delle Alpi, simbolo del Carroccio, a mo' di benvenuto per chi entra in paese.  

Episodi simili si erano già verificati, lo scorso anno, nel bergamasco e, solo un mese fa, nel veronese.

12 agosto, 2010

Radio Padania: "Il fascismo è anche qualcosa di bello"

Il pomeriggio di Radio Padania è condotto da un giornalista che, volendo dare del fascista a Marco Travaglio, spiega come occorra distinguere tra un fascismo negativo (impersonato da Travaglio, appunto) ed uno dal senso positivo, un senso "bello, che c'è, che esiste, del termine fascista". 

09 agosto, 2010

Da quale pulpito

Il cantante Morgan, che a febbraio, nel corso di un'intervista, aveva dichiarato di far uso di cocaina, non potrà esibirsi il prossimo settembre a Verona. Lo ha deciso l'amministrazione comunale. "Uno che si vanta di fare uso di cocaina perché è depresso e lo dice apertamente, non può venire ad intrattenere il pubblico veronese dal momento che il suo è un messaggio altamente diseducativo per i giovani", spiega il sindaco leghista Flavio Tosi, condannato in via definitiva per propaganda razzista a due mesi di reclusione (pena sospesa) e all'interdizione dai pubblici comizi per tre anni. 

29 luglio, 2010

Non aprite questo video

Renzo Bossi: ''Vorrei essere il riferimento politico per i giovani d'oggi'



Cose dell'altro mondo

A poche ore dalla sua entrata in vigore, la Corte federale di Phoenix ha bloccato alcune delle norme della controversa legge sull'immigrazione varata lo scorso aprile in Arizona, in particolare quelle che a) assimilavano l'immigrazione clandestina a un reato e non più a un'infrazione; b) obbligavano la polizia a verificare lo status di un immigrato fermato per altri motivi; c) permettevano, sempre alle forze di polizia, di chiedere i documenti a un passante solo basandosi "sul ragionevole sospetto" che fosse un clandestino. 

Il "contrôle au faciès", ossia il controllo d'identità basato sull'apparenza fisica, etnica o religiosa di una persona, è vietato, con pene fino a cinque anni di arresto, anche in Francia. In Francia non sono nemmeno ammesse statistiche su base etnica di qualsivoglia natura, mentre, in Italia, sono oramai una consuetudine le conferenze stampa di dicembre sul numero totale degli stranieri controllati durante l'anno da parte delle forze di polizia.

27 luglio, 2010

Radio Padania: "I disservizi dei call center? Colpa dei centralinisti meridionali"

 

"I call center trasferiti in "Nord Africa" (sud Italia, ndr) sono stati un disastro, non solo perché quella gente non ha voglia di lavorare, ma anche perché, se gli fate domande cui non sanno rispondere, quelli, a differenza nostra, la risposta la inventano".
 -Radio Padania, Sportello famiglia
ingegnere Lombardo Cerri
(già senatore della Repubblica)
 

24 luglio, 2010

E l'Italia fece scendere Rosa Parks dall'autobus

«La ragazzina, classe 1988, studentessa, cittadina brasiliana ma abitante in Italia da anni, stava viaggiando su un autobus urbano Sila in viale Belforte. Si stava lamentando con un'amica nicaraguense per il caldo che c’era sul mezzo pubblico quando un uomo, "autista in borghese", con bimbo in braccio e moglie incinta al seguito, si intromette e comincia ad insultarla. Le dice: “Cosa volete un tappeto rosso sugli autobus? Vai al tuo paese, negra di m... e non venite qui a romperci i c...» e altre "gentilezze" simili. La ragazza risponde, la moglie prende le parti del marito e rincara. Alla fine la situazione degenera e i due mettono le mani addosso alla ragazza. 
A quel punto alla giovane brasiliana viene detto di scendere, ma lei si rifiuta. L’autista ferma il bus e chiede alla ragazza di andarsene “per ristabilire l’ordine”». 

23 luglio, 2010

"Ammazza-blog", Lettera aperta a Gianfranco Fini e Giulia Bongiorno

Al Presidente della Camera, On. Gianfranco Fini Al Presidente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, On. Giulia Bongiorno Ai Capi-gruppo alla Camera dei Deputati A tutti i Deputati

La decisione con la quale, lo scorso 21 luglio, il Presidente della Commissione Giustizia della Camera, On. Giulia Bongiorno, ha dichiarato inammissibili gli emendamenti presentati dall’On. Roberto Cassinelli (PDL) e dall’On. Roberto Zaccaria (PD) al comma 29 dell’art. 1 del c.d. ddl intercettazioni costituisce l’atto finale di uno dei più gravi – consapevole o inconsapevole che sia – attentati alla libertà di informazione in Rete sin qui consumati nel Palazzo.

La declaratoria di inammissibilità di tali emendamenti volti a circoscrivere l’indiscriminata, illogica e liberticida estensione ai gestori di tutti i siti informatici dell’applicabilità dell’obbligo di rettifica previsto dalla vecchia legge sulla stampa, infatti, minaccia di fare della libertà di informazione online la prima vittima eccellente del ddl intercettazioni, eliminando alla radice persino la possibilità che un aspetto tanto delicato e complesso per l’informazione del futuro venga discusso in Parlamento.

Tra i tanti primati negativi che l’Italia si avvia a conquistare, grazie al disegno di legge, sul versante della libertà di informazione, la scelta dell’On. Bongiorno rischia di aggiungerne uno ulteriore: stiamo per diventare il primo e l’unico Paese al mondo nel quale un blogger rischia più di un giornalista ma ha meno libertà.

Esigere che un blogger proceda alla rettifica entro 48 ore dalla richiesta – esattamente come se fosse un giornalista – sotto pena di una sanzione fino a 12.500 euro, infatti, significa dissuaderlo dall’occuparsi di temi suscettibili di urtare la sensibilità dei poteri economici e politici.

Si tratta di uno scenario anacronistico e scellerato perché l’informazione in Rete ha dimostrato, ovunque nel mondo, di costituire la migliore – se non l’unica – forma di attuazione di quell’antico ed immortale principio, sancito dall’art. 19 della dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo e del cittadino, secondo il quale “Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.”.

Occorre scongiurare il rischio che tale scenario si produca e, dunque, reintrodurre il dibattito sul comma 29 dell’art. 1 del ddl nel corso dell’esame in Assemblea, permettendo la discussione sugli emendamenti che verranno ripresentati.

L’accesso alla Rete, in centinaia di Paesi al mondo, si avvia a divenire un diritto fondamentale dell’uomo, non possiamo lasciare che, proprio nel nostro Paese, i cittadini siano costretti a rinunciarvi.

Guido Scorza, Presidente Istituto per le politiche dell’innovazione

Vittorio Zambardino, Scene Digitali

Alessandro Gilioli, Piovono Rane

Arianna Ciccone, Festival Internazionale del Giornalismo e Valigia Blu

Filippo Rossi, direttore Ffwebmagazine e Caffeina magazine

Fabio Chiusi, Il Nichilista

Daniele Sensi, L’AntiComunitarista

Wil, Nonleggere QuestoBlog

Per aderire all'appello, qui


21 luglio, 2010

18 luglio, 2010

Radio Padania: La Padania indipendente dovrà ispirarsi al villaggio dei Puffi

 

Rubrica a cura del settore federale cultura dei Giovani padani:
"Noi vogliamo un mondo unito in cui ognuno sia padrone di casa propria, un po' come il villaggio dei Puffi, che è una grande comune dove tutti sono uguali, dove tutti devono rispettare l'altro, però dove ognuno ha la propria identità: c'è Puffo Quattrocchi, c'è il Grande Puffo, c'è Puffetta..."

17 luglio, 2010

In Padania è Notte dei lunghi coltelli

Il consiglio federale della Lega Nord (ovvero Umberto Bossi) ha scomunicato Terra Insubre, l'associazione culturale varesina che: 1) declina il presidio identitario in chiave "piccolo padana" (l'"Insubria" comprenderebbe la Lombardia occidentale, il Piemonte orientale e la Svizzera italiana); 2) condivide il proprio logo con le nuove estreme destre europee; 3) ogni anno organizza un festival dagli sponsor eccellenti; 4) annovera tra i propri iscritti il ministro Maroni.

 

09 luglio, 2010

Telefonata shock su Radio Padania: "I due italiani uccisi in Germania? Erano terroni, se lo meritavano"

La Radio lascia parlare l'ascoltatore, senza interruzioni. Ma censura le telefonate di chi critica il ddl intercettazioni. 

clicca sopra per ascoltare la telefonata
 
Radio Padania, primo pomeriggio. Un ascoltatore piemontese interviene in diretta telefonica nel corso della rubrica "scuola padana", oggi dedicata al fondamentale tema delle differenze tra il sistema scolastico italiano e quello bavarese. Si lamenta dei calabresi ("quando qui a Carmagnola portano il loro santo in spalle è qualcosa di terribile"), per poi commentare l'uccisione dei due italiani lunedì in Germania:

senza la protezione di un forte presidio identitario questi criminali 'ndranghetisti ti spazzano via: quel poveraccio di Hannover probabilmente si è sentito in pericolo e si è difeso come poteva, quindi non è da rimproverare, noi li conosciamo bene i sudisti. Mi spiace solo che ne pagherà le conseguenze.

Il conduttore non lo interrompe. Anzi, sghignazza. Da parte sua, sul finire della telefonata, solo un timido invito a non divagare. 

Il direttore dell'emittente, l'eurodeputato Matteo Salvini, è solito giustificare questi episodi tirando in ballo la vocazione democratica di un organo di informazione che dà voce a tutti, "senza filtri né censura". Eppure sembra che la regola valga solo quando gli ascoltatori intervengono per dare addosso a meridionali, immigrati e transessuali. Ascoltate infatti cosa succede su quella stessa radio quando a telefonare è gente che non si spiega come la Lega possa sostenere il ddl intercettazioni:

Ohibò, la democratica Radio Padania "senza filtri né censura" gli ha staccato il telefono.

22 giugno, 2010

18 giugno, 2010

Qui Padania, è radio delirio

"I trans sono immondi cessi umani, aborti della natura, stranieri che sono qui a buttare malattie... Ci vorrebbe un'azione più incisiva, più aggressiva, perché i tempi sono maturi e la gente ci seguirebbe: non possiamo fare le espulsioni di massa come in Germania? ".

Benvenuti su Radio Padania Libera, l'emittente con i cui ripetitori, da vent'anni, il Carroccio irradia odio xenofobo, omofobo ed antimeridionalista in tutto il nord Italia, in Emilia, in Sardegna e, via web, nel resto del paese. Diciassette ore di diretta al giorno, sette giorni su sette, col best of della giornata mandato in replica fino all'alba, quando Sammy Varin, ex voce di Radio Italia e dispensatore di consigli per i militanti meno scaltri ("Su Facebook non aderite al gruppo 'bruciamo i rom', non date pretesti alla sinistra per attaccarci"), all'urlo di "Padania sveglia!" dà il via alle danze.

Un paio di uomini in cabina di regia per una dozzina di conduttori che si alternano, senza sosta, alla conduzione di una teoria infinita di rubriche: giardinaggio, cucina, bellezza, amici a quattro zampe, musica jazz, musica classica, cinema, sport. Ma anche uno spazio settimanale per i " Giovani padani " ("Andare coi travoni è da cani, i trans andrebbero chiamati bestie"); uno per l'"Associazionismo padano", curato da Renata Galanti , già collaboratrice di Luca Zaia al ministero delle Politiche agricole ("Ognuno si deve alimentare secondo il dna dei propri genitori: chi viene dal Meridione non deve integrarsi completamente con le abitudini alimentari del nord, altrimenti saranno inevitabili i disturbi di stomaco"); un altro dedicato alla " Cultura padana " ("Non vogliamo vedere film dove gli omosessuali si slinguano tra di loro; la depravazione morale sta raggiungendo il suo limite estremo arrivando a superare la cattiveria con la quale Hitler ha mandato milioni di ebrei a morire: crepate, voi che ci date dei moralisti e dei bacchettoni, crepate con Satana!"); un altro ancora affidato dalla diaspora dei " Padani nel mondo " ("Una delle più importanti figure sciite ha profetizzato la fine del mondo a seguito dell'ascesa al potere, in Occidente, di un nero alto di statura: Barack Obama è l'Anticristo"); e tante, tantissime telefonate di militanti e simpatizzanti ("Accoltellarli è troppo, però ai gay due calci nelle palle li darei anch'io").

Nel palinsesto non mancano ovviamente finestre consacrate agli amministratori locali, il fiore all'occhiello del radicamento territoriale leghista: intraprendenti presidenti di provincia (Ettore Pirovano, deputato e presidente della provincia di Bergamo) che annunciano di star predisponendo, nei pronto soccorso, canali preferenziali per "i nostri anziani, altrimenti i medici si dimenticano di assisterli, presi come sono dalla febbre di curare i clandestini"; frustrati consiglieri comunali che proprio non riescono a darsi pace per via di quelle associazioni e di quei sindacati che aiutano i rom "in modo esagerato, informandoli su leggi che vengono a discapito di noi cittadini, tanto che, quando andiamo a sgomberarli, loro, chissà come, sanno che se il terreno è di proprietà c'è bisogno della richiesta del proprietario"; ancor più frustrati assessori comunali (Massimiliano Orsatti, assessore al Turismo, Marketing territoriale e Identità del comune di Milano) che si spiacciono per la "recrudescenza di zingari" , ma "ahimè molti di loro sono cittadini italiani, e se non commettono reati non puoi smuoverli"; e loro omologhi regionali (Massimo Zanello, assessore alla Cultura e all'Identità della Regione Lombardia) che probabilmente credono che anche la storia della cicogna abbia un fondo di verità: "Mica è necessario prendere le impronte a tutti i rom, ma solo ai loro bambini, perché che gli zingari rubino i bambini è una cosa che nelle nostre famiglie si dice da sempre, quindi qualche episodio si deve pur essere verificato. E poi se non hanno niente da nascondere che problema c'è?".

Talvolta, in eccesso di zelo, Radio Padania arriva persino a sbugiardare i suoi più alti vertici. Nei giorni in cui Roberto Maroni assicurava che con l'emendamento sui medici-spia non si aveva intenzione di tenere i migranti irregolari lontani dagli ospedali, un paio di conduttori commentavano così quello stesso emendamento: "La legge non è ancora stata approvata e già è stato abbattuto del 20% il numero delle prestazioni sanitarie: pensate le cose che si potrebbero fare per i nostri anziani e per i nostri disabili con tutti i soldi risparmiati dalle cure dei clandestini".

Anche Radio Padania, però, ha un cuore. Gennaio 2010, terremoto ad Haiti; l'Umanitaria Padana, una delle innumerevoli associazioni che fanno capo al Carroccio, si mobilita con un conto corrente.
Questo l'appello diffuso in radio "Aiutiamo la gente nel loro paese. Per evitare l'immigrazione selvaggia nel nostro". 

Daniele Sensi (per l'Espresso)

17 giugno, 2010

14 giugno, 2010

10 giugno, 2010

04 giugno, 2010

Roberto Cota è illegale

Ce lo ricordano i Radicali:
"La legge 154 del 1981 specifica agli articoli 4 e 6 che la carica di parlamentare è assolutamente incompatibile con quella di consigliere di Regione. Chi si trova in questa situazione, come Roberto Cota, ha dieci giorni di tempo dal momento in cui è sopraggiunta l'incompatibilità per decidere quale delle due cariche ricoprire. Nel caso di Cota però questo non è successo, lui non ha scelto".

Update, 7.06.2010: più che illegale, Roberto Cota è un gran codardo.

 

28 maggio, 2010

Pretendo pubbliche scuse da Furio Colombo, da Antonio Padellaro, dalla redazione del Fatto al completo e, perché no, pure da Marco Travaglio

Sul Fatto Quotidiano di oggi, Furio Colombo scrive di un «leghista Daniele Sensi» (portato ad esempio dell'«Italia di Berlusconi») dedito alla propaganda anti-rom: 

Urge tempestiva -e ben visibile- rettifica.

p.s.: il post cui fa riferimento Furio Colombo è questo.
update, ore 14 e 30: ancora nessuno si è fatto sentire.
update, ore 15.00. Mi telefona una segretaria: "Dice il direttore di scrivere una lettera che poi la pubblichiamo". Io: "Io devo scrivere una lettera? Voi avete scritto una minchiata e voi adesso rettificate e chiedete scusa". Lei: "Passo il messaggio al direttore".
update, ore 16.15. Ricevuta telefonata di Furio Colombo, alla quale dovrebbero seguire le pubbliche scuse.
update: le scuse, finalmente. 
 

26 maggio, 2010

Il mio nome è Bossi, Riccardo Bossi

 
Riccardo Bossi, figlio primogenito di Umberto, pilota di rally ed ex portaborse dell'europarlamentare leghista Francesco Speroni, rilascia oggi un'intervista al settimanale Oggi ("papà è il capo della Lega e ha due palle così") per ribattere alle accuse di nepotismo recentemente piovute sul padre. E lo fa tagliando corto:

"la Lega l'ha creata lui, la gestisce lui, il capo è lui. E la cosa più naturale è che accanto a sè voglia i suoi figli"

(foto di Alberto Bernasconi)

17 maggio, 2010

Nessma Tv, la televisione maghrebina di Berlusconi, cacciata dall'Algeria

Ricordate Nessma Tv, il canale satellitare col quale Berlusconi prometteva di portare "libertà e democrazia in tutto il Maghreb" e di trasformare il volto di quella regione "così come già fatto con quello dell'Italia" con le sue reti televisive? Ebbene, pare che il governo algerino abbia ufficialmente intimato alla locale rappresentanza amministrativa di Nessma Tv di abbandonare il territorio nazionale entro quindici giorni, trascorsi i quali scatteranno misure legali. Lo riferisce il quotidiano d'Algeri Ennahar, secondo il quale l'ingiunzione sarebbe conseguente all'attività illegale dell'emittente, che avrebbe operato senza le dovute autorizzazioni.
 
Procedimenti giudiziari sarebbero inoltre già stati avviati contro il direttore della rete, Nabil Karoui, per violazione dei diritti d'autore e per uso illegittimo di numeri telefonici di Telecom Algeria durante diversi giochi a premi televisivi. Nessma Tv sarebbe infine accusata di tentata frode ai danni dello Stato per aver firmato un contratto con l'operatore di telefonia mobile Djezzy durante la crisi diplomatica dello scorso novembre tra Algeri e Il Cairo.
 
Per il momento Nessma non conferma né smentisce. I suoi pessimi rapporti col governo algerino avevano raggiunto l'apice a Parigi, nel corso dell'ultima Conferenza permanente dell'audiovisivo mediterraneo, quando Mustapha Bennabi, direttore della televisione pubblica algerina, quasi veniva alle mani con Tarek Ben Ammar, amico e socio di Berlusconi, anch'egli nel capitale di Nessma Tv ("Nessma è il canale più visto di tutta l'Ageria!", "Bugiardo, in Algeria l'Auditel nemmeno esiste!").
 
"La tv del grande Maghreb" potrebbe ora ripiegare sul digitale terrestre italiano.

15 maggio, 2010

TelePadania aggredita in un campo nomadi, il direttore dell'emittente: "E' colpa di Gad Lerner"


(clicca per ascoltare la registrazione audio)

Cosa succede quando una troupe di TelePadania si reca in un campo nomadi e le sue telecamere vengono raggiunte, pare, da una sassaiola? Che il direttore dell'emittente, Roberto Fiorentini, in collegamento telefonico con Radio Padania, non trovi di meglio che addossare la responsabilità dell'accaduto a Gad Lerner, colpevole "di aver aizzato in maniera violenta, dagli schermi de La7, le comunità rom contro la Lega, tacciandola di razzismo e xenofobia". In collegamento con Radio Padania, ossia con quella radio sulle cui onde si è sentito parlare di "zingari" come di un'epidemia, di "una razza bastarda da sterminare", di gente che se è morta nei campi di concentramento "qualche colpa ce l'avranno". In collegamento con Radio Padania, giusto dopo la lettura degli sms degli ascoltatori: "Dire che gli zingari sono sporconi e molte volte delinquenti è come dire che l'acqua bagna"; "Bossi dice che il governo è forte ma allora perché non governa fortemente con gli zingari?". E lo speaker: "Si sa che gli zingari sono tendenzialmente delinquenti".

Colpa di Gad Lerner, già.


14 maggio, 2010

13 maggio, 2010

10 maggio, 2010

Le Monde: "Sandro Bondi, un ministro che ha il vizio di scrivere poesie. E, ahinoi, di pubblicarle"

Il francese Le Monde, riferendo del boicottaggio da parte del governo italiano del festival di Cannes (causa presenza, fuori concorso, del film Draquila di Sabina Guzzanti), delinea un breve ritratto del nostro ministro della Cultura: 

"Sandro Bondi, ministro italiano dei beni culturali, pratica la poesia. Sovente dedica delle rime alle sue colleghe di governo. Ciò che è peggio, è che talvolta le pubblica. Inoltre ama il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, di un amore che rasenta la devozione. E' per lui che ha gettato alle ortiche gli ideali comunisti della propria giovinezza. E quando si attenta all'immagine del suo idolo, è capace di mostrare i denti"

Il corrispondente di Le Monde ricorda inoltre i "precedenti illustri" di questa "insofferenza che porta il governo Berlusconi a tacciare di 'diffamazione dell'Italia' qualsivoglia critica": 

"Vittorio Mussolini, secondogenito del Duce, produttore e regista durante il regime fascista, se ne uscì furioso dalla proiezione di Ossessione, di Luchino Visconti (1942), gridando: "Questa non è l'Italia!". Nel 1948, il futuro presidente del consiglio, Giulio Andreotti, volle interdire Ladri di biciclette di Vittorio De Sica e altre opere neorealiste perché diceva che restituivano una immagine "deprimente" del paese. Ma loro, almeno, i film prima li guardavano".

06 maggio, 2010

"Non è vero che voglio invadere l'isola di Malta": Renzo Bossi querela blogger per diffamazione

Michel Abbatangelo è un blogger, autore del "Diario segreto di Renzo Bossi". Un'opera evidentemente satirica. Ma quando la politica si appropria dei modi e del linguaggio della satira, la satira rischia la verosimiglianza. O almeno così deve aver ritenuto il Trota. Che ha sporto querela contro Abbatangelo. Il quale s'è visto recapitare un avviso di garanzia che pare uscito da un generatore automatico di Capriccioli. 

Non fosse una cosa seria, ci sarebbe da ridere di gusto. 

Ne riporto alcuni stralci:

"... in più momenti esecutivi del medesimo disegno criminoso, comunicando con più persone attraverso la rete internet (...) offendeva la reputazione di BOSSI Renzo (...) addebitandogli (...): 
-affermazioni, surrettiziamente attribuite a BOSSI Renzo, tese a denigrare il Risorgimento italiano (per BOSSI Renzo "Mameli, Garibaldi, Cavour" sarebbero stati nomi senza senso, letteralmente gettati nella spazzatura della storia") (...); 
-affermazioni tese a descrivere BOSSI Renzo come persona priva di cultura (infatti, secondo l'indagato, BOSSI Renzo attribuirebbe il dipinto di Monna Lisa (ironicamente indicata come Mona Lisa) a Raffaello Sanzio, invece che a Leonardo Da Vinci) (...); 
- affermazioni che, in modo evidentemente ironico e con valenza diffamatoria, riferiscono di un piano, ordito da BOSSI Renzo e dai Deputati BORGHEZIO Mario e SALVINI Mario (sic), quest'ultimo Parlamentare Europeo, di invasione dell'isola di Malta, a seguito dell'arrivo sulle coste italiane di un barcone di "terroristi" con a bordo salvagenti maltesi, aggiungendo che "Questi bastardi arrivano a scortare nelle nostre acque territoriali gommoni di terroristi arabi e sicuramente fanno parte di un piano perfidamente organizzato dai Comunisti e da La Repubblica" (...); 
- affermazioni, rese in modo ironico e con valenza diffamatoria, che riferiscono della intenzione di BOSSI Renzo di costituire la "Chiesa Riformata Secessionista della Nazione Padana", eleggendo come Papa il "Mago Otelma" (...); 
- affermazioni rese in modo sia ironico e sia esplicitamente diffamatorio o calunnioso, con le quali si da conto di un progetto, ordito da BOSSI Renzo e da altri "giovani padani", di far esplodere la Breccia di Porta Pia (...); 
- affermazioni, poste all'interno di un capitolo denominato "Berlusconi l'è un ciula, grande gross e ciula", quindi con offesa anche recata al Presidente del Consiglio dei Ministri e fatta apparire come proveniente dallo stesso BOSSI Renzo, con le quali si dà conto di un immaginario incontro di BOSSI Renzo, del Deputato BOSSI Umberto, come noto padre di BOSSI Renzo, e del Presidente del Consiglio BERLUSCONI Silvio, nel corso del quale quest'ultimo dice (avrebbe detto) "... lo sai quanto mi è costato mettermi in tasca tutta la stampa e quasi tutti i media d'Italia", a valenza diffamatoria, perché reso in termini da far apparire lo stesso BOSSI Renzo come complice di progettualità istituzionalmente irrituali ed ambigue, comunque contrarie all'ordinamento democratico, perché tese al sostanziale controllo di tutta la stampa nazionale da parte dell'organizzazione politica denominata "Lega Nord" (...); 
- affermazioni in termini oggettivamente diffamatori, che riferiscono di un asserito disprezzo di BOSSI Renzo per tutti i cittadini extracomunitari, corredate da inviti ad una sorta di guerra santa nei confronti dei predetti e dei cittadini turchi in particolare (...); - 
apostrofando BOSSI Renzo con l'epiteto di "terrorista", anche in relazione ad affermazioni rese sotto forma di racconto fantasioso contenute nell'articolo denominato "Daniela Santanché salva dai terroristi islamici la sirenetta di Copenaghen in Danimarca" (...).