Ma che fa la stampa estera? Dorme? Il Web italiano s'interroga. I media del mondo intero accennano appena al caso scoppiato attorno alle liste elettorali del Pdl. Nel corso di una conferenza stampa, ce lo hanno chiesto anche i giornalisti italiani: "Perché tanto disinteresse per una questione tanto importante?" Un collega tedesco ha replicato: "Nella Bassa Sassonia, a fronte di un biglietto ordinario la compagnia aerea ha fatto viaggiare in business class un ministro, Christian Wulf, che se ne andava in vacanza a Miami con la famiglia. Ne è derivato un tale scandalo che il ministro si è visto costretto a pagare la differenza. Mentre le vostre truffe e i vostri malaffari non incuriosiscono più nessuno. Da noi è surreale e incomprensibile".
Per quanto a Parigi il contesto di riferimento sia differente, anche i francesi devono riconoscere che il "caos liste" non ha appassionato le direzioni di redazione: "L'ennesima polemica all'italiana che finirà come tutte le altre, con un provvedimento ad hoc".
Sul suo blog, Daniele Sensi si pone il medesimo interrogativo: "Mi sorprende che i giornali d'Oltralpe non abbiano ancora riferito di quanto qui stia avvenendo. Forse ai corrispondenti stranieri torna difficile dover spiegare, in una sola cartella, l'assetto istituzionale italiano e le regole del nostro sistema elettorale. Note di stampa sono ovviamente uscite. Ma la sensazione è che non si ci renda conto di quanto grave sia ciò che si è verificato. Escort e festini sono più mediatici di un decreto legge". Il blogger si chiede se non occorra andare in aiuto dei corrispondenti stranieri organizzando una vasta consultazione popolare, giusto per vedere l'effetto che fa. (...)
E' vero. Vista da Parigi, Londra, Washington o altrove, la confusione che anima la campagna delle Regionali non riveste una grande importanza. E' evidente che la manifestazione di domani (di ieri, ndt) della sinistra e quella dei sostenitori di Berlusconi del 20 marzo godranno di una visibilità internazionale più ampia. Ma la tiepidezza della stampa estera non è dovuta solo alla complessità di un decreto legge. E' dovuta anche al contesto. Nelle ultime settimane, scandali ed episodi di corruzione si sono fatti quasi quotidiani. Ad ogni livello, l'intreccio eletti/mafia/imprese fa bella mostra di sé sui giornali.
Davvero sorprendente la vicenda Fastweb/Scaglia. Silvio Scaglia, fondatore di uno dei più grandi imperi italiani, Fastweb, in prigione. Mandato d'arresto anche per il senatore berlusconiano Nicola Di Girolamo. Entrambi implicati in un'affare di riciclaggio di denaro con la mafia e di frode fiscale. 1+1+1+1+1... ogni giorno nuove polemiche e nuovi scandali, che scalzano quelli precedenti... quale lezione trarne? Una certa rassegnazione finisce con l'impadronirsi delle coscienze. Gli editorialisti italiani fanno il proprio lavoro e pongono problemi e domande. Ma nessuno risponde! Come dovrebbe comportarsi quindi la stampa straniera in simile panorama? Penso che ai corrispondenti non spetti farsi protagonisti, bensì osservare e riportare le vicende di un paese e della sua società.
Daniele Sensi ha ragione quando si chiede se non tocchi agli italiani agire per primi. Caro Daniele, si tratta del vostro paese, del vostro destino, del vostro avvenire. Un giornalista straniero può rendere conto di sopravvenute circostanze, ma non potrà mai condizionare il corso degli eventi. Soprattutto in Italia. Se solo un inglese, un tedesco o un francese ponesse una critica argomentata, subito verrebbe ricoperto di fango e contestato, col pretesto che non possa comprendere, non essendo italiano. E' il primo punto, ed è il più delicato. Il secondo è invece il problema della caricatura. Quando si parla dell'Italia, all'estero, lo si fa sempre con lo sguardo divertito. Stesso trattamento clownesco anche per le liste del PDl. Del tipo: "Ah, sì.. la sapete l'ultima? I candidati di Berlusconi erano al ristorante, non si sono accorti che il tempo passava e così hanno depositato le liste in ritardo... Questi italiani ci fanno proprio scompisciare"... Poco importa che la realtà sia un'altra, e che attenga ai difficili equilibri in seno al Pdl regionale.
Evidentemente, e logicamente, la stampa e il Web italiano deplorano regolarmente la cattiva immagine veicolata da tanta superficialità. In un'attualità fatta di tensione istituzionale, politica e sociale, qual è l'argomento scelto da Canal+, televisione francese? Berlusconi e le donne. Certo, si trattava di un giornale satirico e non di un Tg delle 20, e gli italiani potevano consolarsi dicendosi che Yann Barthez, il conduttore, non doveva saperne molto dell'attualità italiana, visto che citava Forza Italia, che non esiste più da oramai dieci anni. Ma... Se guardiamo le cose dal lato opposto? Se io, francese, volessi sapere come la stampa italiana riferisce della campagna per le Regionali francesi -gli eccessi di Georges Freche, gli scivoloni attorno all'identità nazionale, le poste in gioco...- avrei un bel cercare. Le due sole notizie giunte dalla Francia questa settimana: 1. Carla Bruni: mise troppo sexy durante una cena all'Eliseo con la coppia presidenziale russa. 2. Problema coniugale all'Eliseo. Questo titolo faceva addirittura la prima pagina del Giornale, il quotidiano berlusconiano.
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Sarkozy e Carla, tradimento reciproco. Lei ha un amante, lui ha un'amante. Senza alcuna cautela, il condizionale presente nel cappello sparisce nel corpo dell'articolo, come se si trattasse di una informazione accertata, mentre in Francia è considerata un rumor alimentato da Twitter
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Per la verità l'articolo è colmo di dettagli non verificati. Viene persino annunciata la separazione di Carla e Sarkozy all'indomani delle Regionali (ah!! finalmente menzionate! Questo dimostra che per lo meno sanno che in Francia ci sono delle elezioni...). Su Rainews24 e SkyTg24 da questa mattina, sullo scroller in sovrimpressione: Carla smentisce tutto.
Sì, le vicende private, le giovani ragazze, i festini, sono più mediatici di un decreto legge o delle sbarellate di un ex candidato socialista. Da sempre il virus gossipparo contamina la stampa. E non solo la stampa, ma l'uomo in generale. I pettegolezzi di quartiere, i privati intrighi del vicino, costituiscono la vita quotidiana e alimentano la conversazione davanti alla macchinetta del caffé. E' un lato della natura umana: lo si irride, si finge di disinteressarsene, se ne ha vergogna, ma comunque esiste.
Eric Valmir, 12.03.2010