12 gennaio, 2018

Radio Padania contro Maroni: «Volete offenderlo? Chiamate in diretta»

(Audio in fondo al post)

«Volete offendere Roberto Maroni? Chiamate subito in diretta. Il primo che chiama vince la possibilità di offendere Roberto Maroni. Stiamo scherzando? No, siamo serissimi». È durissima, su Radio Padania Libera, la reazione di Sammy Varin, conduttore di punta dell’emittente di Via Bellerio, alla lunga intervista rilasciata da Roberto Maroni al Foglio, intervista nella quale il presidente uscente della Regione Lombardia, che si definisce “leninista convinto”, oltre a ribadire una certa distanza politica e culturale dall’attuale leadership leghista, accusa Matteo Salvini di metodi stalinisti.

«Che cosa rimane di decine di anni insieme? Che cosa rimane delle interviste a Radio Padania, in diretta, una volta alla settimana? Che cosa rimane di promesse e battaglie comuni?», chiede Varin. Che aggiunge: «Noi ti salutiamo e ringraziamo, Roberto Maroni, perché se te ne vai siamo molto contenti. Fuori dai maroni».

Gli ascoltatori rinnovano stima e fiducia in Salvini, si dicono delusi, traditi, rattristati («Maroni ci pianta in asso proprio adesso, sul più bello, dopo che abbiamo fatto i banchetti per l’autonomia?»), ma non sembrano raccogliere l’appello dello speaker. Una militante, anzi, invita a «non parlare male di Maroni, non facciamo sempre queste cose, in Lega, che quando qualcuno non è d’accordo ne parliamo male, cerchiamo di essere uniti». Ma Varin la schernisce: «Perdonami, tu sei la sorella di Roberto Maroni?». Una seconda ascoltatrice insiste: «Salvini sta andando avanti tanto bene, quindi basta, smettiamola con questo dir male dei leghisti, basta con questa storia dei tradimenti». Sammy Varin la interrompe: «Ti censuriamo volentieri perché Maroni non è leghista, ok? Maroni, in questo momento, non è più leghista, non sta parlando da leghista. Nessuno sta parlando male di Roberto Maroni, noi stiamo soltanto dicendo che siamo molto rattristati dalla scelta di Maroni di sputtanare la politica che fino a ieri aveva sostenuto o aveva fatto finta di sostenere».

«Oggi siamo arrabbiati con Maroni, poi domani dimentichiamo tutto, ci mancherebbe altro, si va avanti, la Lega è la Lega», spiega Varin, «però fa male, soprattutto a noi che crediamo in questo progetto e che a questo progetto lavoriamo, quasi sempre gratis, vedere una persona, che non ha certamente lavorato gratis in questi anni, che non ha mai dato neanche un euro a sostegno di Radio Padania Libera, tradire in questo modo». E ancora: «Io voglio bene a Roberto Maroni, così come voglio bene a tutti coloro che sono stati in Lega, però l’ho visto più volte nelle varie manifestazioni e sono sempre rimasto male che mai una volta sia venuto al gazebo di Radio Padania e abbia scelto di aiutare la radio, magari semplicemente acquistando un cd. L’ultima volta si è avvicinato, ci ha salutato, ha preso in mano uno dei tanti cd, l’ha guardato e l’ha riposto sul tavolo».

«Questo è il giorno dell’ira, da domani ci baciamo, ci riabbracciamo tutti quanti, siamo tutto fratelli», rassicura, di nuovo, Varin. Che però, subito, ci ripensa: «Col cacchio, io con questa gente non voglio più averci a che fare». Poi, prima di collegarsi con la conferenza stampa di Attilio Fontana, l’ex sindaco leghista di Varese candidato alla Presidenza della Regione Lombardia per il centrodestra («Lega e alleati si uniscono intorno ad Attilio Fontana, visto che Maroni si è fatto la cacca addosso»), una pesantissima insinuazione finale: «Roberto Maroni ha un po’ sputato addosso a questa Lega dove ha militato per anni, e dispiace, perché uno dice: “Ma come, era leghista...”. A quanto pare, o non lo è mai stato o, forse, è stato comprato da qualcuno. Forse, eh».

Qui sotto, alcuni estratti della trasmissione.

 

(per il blog dell'Espresso)



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Daniele Sensi

Ho scritto sull'Unità.it e per il sito dell'Espresso. Sul sito dell'Espresso ho anche tenuto un blog. Ora scrivo per me.


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