Fa rabbrividire la disinvoltura con la quale si adopera oramai l'espressione "questione rom". Segno che la Storia ha smesso di premere come un macigno sulle nostre coscienze.
Smettetela di armare il Boia.
Tag: europa, giornalismo, informazione, nomadi, rom
E' molto bello quello che hai scritto.Io credo che idurre il popolo ad avere paura dei Rom serve a fare perdere di vista il problema vero che ha l'Italia:la dilagante corruzione e le mafie,queste rendono incivile il nostro Paese.Mandiamo via gli emigrati,i clandestini,i Rom;teniamoci corrotti,corruttori, mafiosi,tutti con il colletto bianco,si sono spolpato e si spolpano il Paese.Certo che chi delinque deve stare nelle patrie galere,siano Rom,emigrati, clandestini,corrotti e mafiosi specialmete se uomini delle istituzioni.
RispondiEliminaNon è necessario che qualcuno "induca" qualcun altro ad avere "paura" dei rom. Chi vive nelle strade "normali" e vive in abitazioni "normali" conosce benissimo i termini del problema, e non da oggi. Un problema che - inutile deviare - non riguarda alcuni rappresentanti delle istituzioni, i quali avranno pure le colpe e avranno pure i loro torti penali, nessuno ne dubita, ma i normali cittadini, nella loro vita di tutti i giorni.
RispondiEliminaChe è fatta di alzarsi, andare a lavorare, prendere i mezzi e andare a fare la spesa e sperare di non trovare, al ritorno, l'appartamento "visitato". Forse non tutti se lo ricordano. Noi sì, e benissimo. Io me lo ricordo tutti i giorni ogni volta che scendo sotto casa mia e spero di trovare ancora la mia auto intatta (solo per citare la più banale delle speranze. Tra le meno banali avrei quella di poter acquistare un cane per i miei figli, ma a loro non può essere concesso di scendere e fargli fare una passeggiata. Aggiungo che pago le tasse fino all'ultimo centesimo e ne avrei tutto il diritto).
L'unica differenza è che "prima" certi argomenti erano tabù. Occorreva subire e tacere. "Ora" i cittadini si sono ripresi la libertà di parola e i denuncia non solo delle viltà degli uomini al balcone ma anche delle miserie continue quotidiane a cui i cittadini stessi sono sottoposti grazie al fatto che, dall'alto di attici molto ben riparati, c'era chi per troppo tempo ha predicato soltanto accoglienza senza contropartite. Soltanto diritti senza doveri. La misura si è colmata e parlare non è più proibito. Questa è la sola differenza.
Gioann Pòlli
Gioann, vivo da anni in strade "normali" e abitazioni "normali", anzi, forse a pensarci bene non so quanto tu potresti ritenere normali i posti dove ho vissuto.
RispondiEliminaMai avuto problemi con i rom, anzi ti dirò di più.
Sarà il mio retaggio di studente fuori sede a rendermi tollerante ma tutt'ora vivo in un quartiere a forte presenza di extracomunitari (i pisani originari preferiscono i paesini vicino e lasciano le case in centro a studenti e immigrati). Bene, la mia macchina non l'ha mai toccata nessuno (a parte una vecchina che ci è finita contro mentre era parcheggiata), così come quasi nessuno mi è entrato in casa (gli autori di uno dei due tentativi che ho subito in 19 anni erano ..indovina un po'.. italiani).
Basta con questa mistica della gente che vive in case normali mentre "voi della sinistra, negli attici.." , la sicurezza, le strade...
Te lo dissi la prima volta che scrissi su questo sito, i vostri politici sono degli spaventavecchine di professione e ogni tanto li beccano
http://parma.repubblica.it/cronaca/2010/09/15/news/giallo_dello_scippo_in_via_farini_corradi_non_ha_visto_nulla-7110558/
Per quel poco che ti posso conoscere ho l'impressione che tu sia in buona fede e ho rispetto per la tua passione per dialetti e costumi, ma tutta la mistica della lega, dalla sicurezza,ai rom, ai simboli che non sono politici e ci mancherebbe altro (e poi scopri che sono registrati, e indovina da chi...) è mirata alla divisione e a all'eterno gioco del trovare un responsabile esterno su cui indirizzare il malcontento.
La lega è un partito "contro qualcosa" : i terroni che ci portano via il lavoro (siete il partito dei sederi di piombo che pretendono il lavoro solo perchè sono del posto), contro i musulmani, contro i rom che rubano. E quando avete finito di aizzare la gente contro qualcosa chi se lo ricorda più che c'era anche da governare?
Sarko in francia ha solo capito il trucco ...
A proposito, visto che ti piacciono tanto le tradizioni, Sarko deporterà anche i rom della camargue???
Claudio
@shsar
RispondiEliminaSai, ho sentito spesso queste storie. abito a pescara, dalle mie parti la "questione rom" è davvero molto sentita. Sento queste storie sui rom che rubano, spacciano, picchiano e ammazzano da quando ero alle elementari. Da allora so che se uno di loro ti prende di mira poi torna con tutti i suoi amici per farti del male, che anche se non ti conosce nessuno loro comunque ti trovano.
Però c'è qualcosa che non mi torna: in 24 anni di vita non mi è mai capitato che un rom mi guardasse storto. Da quando sono nato qualunque mio conoscente giura che queste cose accadano ma le testimonianze dirette sono decisamente in percentuale inferiore di quelle degli stessi "crimini" commessi da gente di comprovata "italicità".
Ad esempio la mia ragazza vive con la famiglia da anni a san donato, una zona di pescara che era rinomata per la presenza del carcere e per essere "infestata" da rom. Ma loro mai hanno avuto problemi con rom (ma ne hanno avuto con altri "soggetti" della zona).
Ovunque una comunità vive in un campo e non trova lavoro la tendenza alla microcriminalità sale. Vuoi che campino d'aria? Si dovrebbero mettere in atto "politiche di integrazione", trovargli un lavoro ed una casa, mandare i figli a scuola. Non certo fomentando l'odio e mettendo a ferro e fuoco i loro letti e minacciare i loro figli.
Comunque queste "stronzate" possono funzionare quando i rom in questione non sono italiani (una minima parte). La comunità rom abruzzese è qui dal 1400: voglio vedere dove li si vorrebbe mandare.
@Gioann Pòlli
RispondiEliminaAnche grazie a gente che ragiona come te in Italia si è superato ogni limite in fatto di razzismo e ostilità verso chi viene percepito come "forestiero".Per questo,io,figlio di immigrati,nato e cresciuto in Italia,ho deciso di lasciare l'"Italia agli italiani",non si può lavorare "in" e "per" un paese che ti disprezza a priori e che fa della distinzione tra cittadini di serie A e di serie B (ieri i meridionali,oggi gli immigrati) il proprio riferimento culturale.Perchè solo di questo si tratta.Il resto è propaganda.
Premessa autoreferenziale: qualche anno fa sono stato ospite in una trasmissione di Augias insieme a Santino Spinelli (in arte Alexian, forse il più grande testimone artistico della cultura e dell'identità rom abruzzese, persona splendida e indiscutibile). La provocazione tentata era evidente: contrapporre, sull'argomento rom, un "giornalista leghista" ad un artista come Spinelli. Bene, Augias stesso sapeva che non avremmo mai potuto scontrarci, perché mentre qualunque persona dotata di un bricolo di intelligenza comprende che l'arte (soprattutto quella etnica) non ha confini, Spinelli stesso non poteva negare l'evidenza del comportamento (e della sua percezione già in un momento in cui l'argomento non era così mediatizzato come oggi) medio degli appartenenti alla sua comunità. Che si riconosce come tale (contrapposta a quella dei gagé, i "non rom"), con buona pace degli anticomunitaristi.
RispondiEliminaGià allora le testimonianze del pubblico (di Augias, non di Telepadania!) non furono certo tenere nei confronti dei "rom"...
Giusto perché sia chiaro che non bisogna mai fare confusione sui piani di discussione, ma che la discussione ha ragione di esistere, e buon per chi dei rom ha conosciuto solo la loro parte migliore. Resta il fatto che la Romania (da dove in particolare provengono i rom che ornano con i loro escrementi solidi e liquidi il prato e i muri del mio palazzo e rallegrano con i loro vivaci comportamenti la noia delle nostre vite piccolo-borghesi di abitanti dell'ex Stalingrado d'Italia) non ci ha pensato due volte ad approfittare dell'apertura delle frontiere e della mancata moratoria su Schengen grazie a Prodi. E ci ha "spedito il meglio dei suoi clienti", proprio nello stato delle banane chiamato italia.
E se questi allegri personaggi ultimi arrivati non hanno recato buona pubblicità ai loro co-comuitari già così poco ben visti a causa della loro "esuberanza" nell'interpretare le regole del vivere civile, la colpa non è né mia né di chi dice: "c'è un problema", dopo che il problema per troppo tempo è stato politicamente e correttamente ignorato.
Tutto il resto è solo far finta di non vedere.
Gioann Pòlli
Secondo i dati della European Roma Rights Centre, i Romanì presenti oggi in Italia sono circa 140.000 o poco più.
RispondiEliminaDi questi, oltre 70.000 hanno la nazionalità italiana perché appartenenti a famiglie giunte in Italia dal XV secolo.
Dei restanti, si contano almeno 30.000 rumeni presenti in Italia da tempo (dagli anni 60), e circa 40.000 giunti in Italia a metà degli anni 90 in seguito alla guerra Jugoslava.
Notare i numeri: 140.000 su 60.000.000 fa 0,23%, che emergenza!
giusto per aggiungere un particolare che mi sta a cuore: @claudio: non credo che Sarkozy intenda vietare ciò che accade in ogni mese di maggio a Saint-Maries- de-la-Mer. La sua politica di favorire i rimpatri è per chi ha scelto stabilmente, da non cittadino, di fermarsi stabilmente (un controsenso per i nomadi che convergono in Camargue dall'Europa solo per il loro raduno) sul territorio francese... E lo intendesse vietare, personalmente (per ciò che può valere) non sarei affatto d'accordo. Ci tenevo a precisarlo.
RispondiEliminaGioann Pòlli
Si vabbé Gioann... perdonaci perchè facciamo finta di non vedere ma ci devi capire ...
RispondiEliminaUn giorno dobbiamo terrorizzarci per l'Eurabia ventura e gli islamici che si sono presi il Belgio (il 25%, non me lo scordo il tuo filmato, tranquillo..), un giorno ci sono i romeni, un altro c'è l'emergenza Albanesi, poi i cinesi, la criminalità per cui ci vogliono le ronde (salvo poi ritrovarsi con UNA ronda in tutt'Italia, con gli eroici otto di Varazze, che dev'essere un postaccio peggio di Sesto San Giovanni, ci doveva essere un gran bisogno davvero di 'ste ronde), le cavallette, i cavalieri dell'apocalisse (extracomunitari), ci devi capire, davvero, ma non è vita, dobbiamo far finta di non vedere per sopravvivere a tanto stress.
Fra "dire che c'è un problema" e "marciarci caricando la cosa all'inverosimile" c'è una certa differenza.
Il mondo non è un ridente quartiere di villette col giardino curato, ma buongiorno! Grazie per avercelo ricordato!
Il punto non è che pensassimo il contrario. Il punto è che non siamo d'accordo con i tuoi politici di riferimento. Che non dicono "c'è un problema", no, parlano di deportazioni, non fanno distinzioni tra rom romeni e cittadini italiani. E cavalcano il razzismo. Per non parlare di come affrontano gli altri temi, a partire dall'assurda pretesa di negare la libertà religiosa in Italia...
Claudio
Vedo adesso quello che hai scritto su Saint-Maries- de-la-Mer (io povero ing. l'ho scoperto solo ques'estate visitandola).
RispondiEliminaSu quello che pensi te non ho dubbi, purtroppo non so quanto tu possa essere rappresentativo ...
Oh scusa se son polemico , ma dove vivo non ne ho di leghisti a disposizione con cui litigare
Claudio
Caro Claudio: sulla mia "rappresentatività" non ho né dati matematici né statistiche certe, ma ti assicuro che quando mi capita (come a Venezia pochi giorni fa) di passeggiare nelle grandi manifestazioni della Lega mi conforta incontrare molta gente che ascolta la mia trasmissione e che si trova d'accordo con ciò che faccio e che dico. E lo fa anche telefonandomi in diretta...
RispondiEliminaSe ti manca un leghista con cui litigare, comunque, eccomi! ;)
Leggere i commenti dei leghisti fa capire come deve essere penoso passare la vita a detestare i propri simili solo perchè vengono da un'altra parte della terra, parlano una lingua diversa. Mi fanno veramente pena la loro deve essere veramente una vita di 'mmerda.
RispondiEliminaIl punto non è se e quanto "i Rom" delinquono ma che parlare di un "problema Rom" è una frase oggettivamente razzista perché tale è l'ascrizione di colpe a un gruppo etnico. (Stabilire poi chi vi appartenga è lavoro da specialisti: soccorre un unico ma autorevole precedente, una commissione attiva in Austria negli anni '30 organizzata da un certo Heinrich Himmler...). Se poi si fanno i conti con la realtà e si constata che "Dai dati disponibili sul sito dell'Istat si ricava però che pur con un incremento del 500 per cento del numero di permessi di soggiorno dal 1990 a oggi [naturalmente so bene che moltissimi Rom sono cittadini italiani], i tassi di criminalità sono rimasti pressoché invariati." (http://www.lavoce.info/articoli/pagina1001534.html), dati i problemi che abbiamo oggi in Italia (non credo servano elenchi), qualcuno potrebbe sentire una certa puzzetta di diversione, che è poi quello a cui sempre è servito il razzismo, che adesso, è vero, *si può* dire, sostenere, sbraitare. Che ciò rappresenti un progresso, mi pare però altamente discutibile.
RispondiEliminaConcordo in pieno ed ho "condiviso"!
RispondiElimina"la democrazia non cede e non muore mai per colpi provenienti dall'esterno. La democrazia viene meno ed infine muore, per un cedimento interno, per una sorta di dimissione della ragione, per una insufficienza di respiro. Per questo la morte della democrazia è sempre un suicidio, una morte auto_provocata: dallo svuotamento morale, dalla caduta dei criteri di razionalità nelle decisioni e nell' azione,dall'auto-consunzione morale. L'incertezza generalizzata e l'angoscia che si fa strada nei singoli e nei gruppi sociali quando vengono meno i punti fondamentali di riferimento culturale e morale, spianano la strada al fascismo e al nazismo come strumenti di ordine e di certezza, capaci di stroncare il conflitto, di bloccare con la forza bruta la costante dialettica di cui la democrazia si nutre, per far invece trionfare la sinistra pace da 'grande cimitero sotto la luna' per usare la frase di Bernanos, forse non immemore di Tacito , della società totalmente amministrata, perfettamente 'amalgamata' e coesa ma anche - è appena necessario soggiungere- cadaverica." F.Ferrarotti (non è che rischiamo di ricadere tutti interi in braccio ai vecchi mostri...boh mi sembra che irrazionalità e incertezza dilaghino già da un pò) Chiara
RispondiEliminaIl punto è che le categorie di "fascismo e nazismo" sono sempre molto comode, ma solo per palati di bocca buona. Un po' come quella di "comunisti" in bocca a Berlusconi. Perché sono e restano categorie storiche, quindi in teoria "conosciute", e quindi ritenute facilmente utilizzabili, chiaramente in fase critica, per denunciare l'"avversario".
RispondiEliminaSono però categorie totalizzanti e fossilizzate, che non implicano alcuno sforzo intellettuale né conoscitivo per verificare l'effettiva loro corrispondenza ad un'epoca che ha smesso da un bel pezzo di essere quella che le ha generate. E quindi finiscono soltanto per restare puri slogan propagandistici, distanti millenni luce dalla realtà.
Slogan assurdi, secondo i quali l'olandese Pym Fortuyn, omosessuale ed ultralibertario, veniva definisto di "estrema destra xenofoba" soltanto perché denunciava le scottanti problematiche legate all'immigrazione rapida di culture e comunità prive di volontà di integrazione. Un po' come l'analogo movimento in rapida crescita in Svezia in questi ultimi tempi.
I limiti di questa "critica" veteroideologica restano tutti molto ben evidenti (per chi li vuole vedere...). Soprattutto quando ci si dimentica, per esempio utilizzando nell'attaccare la Lega le categorie del passato legate al nazismo e al fascismo, che la Lega è un movimento nato e cresciuto in esatta antitesi ad ogni centralismo ed imperialismo ideale quanto concreto e politico, che connotarono indissolubilmente proprio il nazismo e il fascismo. Del tutto inconciliabili ed antagonisti ad ogni impulso di libertà, diritti ed autodeterminazione dei popoli.
Uno dei primi manifesti storici della Lega, che ho già avuto modo di citare qui, faceva chiarezza e diceva proprio questo: "Le Pen è fascista come i partiti di Roma". Certo, dimenticarsene fa sempre molto comodo.
Gioann Pòlli
@Gioann Pòlli
RispondiElimina"I limiti di questa "critica" veteroideologica restano tutti molto ben evidenti (per chi li vuole vedere...). Soprattutto quando ci si dimentica, per esempio utilizzando nell'attaccare la Lega le categorie del passato legate al nazismo e al fascismo, che la Lega è un movimento nato e cresciuto in esatta antitesi ad ogni centralismo ed imperialismo ideale quanto concreto e politico, che connotarono indissolubilmente proprio il nazismo e il fascismo. Del tutto inconciliabili ed antagonisti ad ogni impulso di libertà, diritti ed autodeterminazione dei popoli.
Uno dei primi manifesti storici della Lega, che ho già avuto modo di citare qui, faceva chiarezza e diceva proprio questo: "Le Pen è fascista come i partiti di Roma". Certo, dimenticarsene fa sempre molto comodo."
Eh, appunto. Ma più che gli altri che non riconosco alla Lega, è ha Lega che ha dimenticato le sue origini ed è diventata centralista.
Ai tempi della Lega Lombarda, metà degli anni ottanta, di Padania non se parlava. Poi l'ambizione di Bossi di allargare il suo "regno".
Bossi che decide chi farà il sindaco a Milano, Bossi che decide chi farà il sindaco nel più piccolo paese della Lombardia.
niente da fare, nn ho dato del fascista a nessuno (per quanto a ragionare su cosa è stato il fascismo e perchè c'è stato non è veteroideologismo[ma!]), ho citato quella frase perchè mi sembrava descrivesse bene tutti i rischi che stiamo correndo e poi basta co' sta storia che finalmente "La misura si è colmata e parlare non è più proibito"...finalmente potete parlare??? è da vent'anni che ci scassate la testa...chiara
RispondiEliminaQuesto discorso sul fascismo è in effetti interessante: il punto debole del ragionamento di Gioann a mio giudizio sta qui: "Sono però categorie totalizzanti e fossilizzate, che non implicano alcuno sforzo intellettuale né conoscitivo per verificare l'effettiva loro corrispondenza ad un'epoca che ha smesso da un bel pezzo di essere quella che le ha generate." Sono categorie fossilizzate se le usi come un fossile, per esempio attribuendo al fascismo una fisionomia ideologica connotata da attributi che gli sarebbero indossolubilmente legati, come il centralismo o l'imperialismo, laddove un esame del fascismo nella sua realtà storica anteriore alla canonizzazione operata dal regime lo rivela ideologicamente camaleontico e niente affatto estraneo a impulsi libertari, socialisteggianti e anarcoidi, con rivendicazioni, guarda un po' tu, di antideolgismo; e d'altra parte sappiamo tutti che uno dei cavalli di battaglia del neofascismo ormai da decenni è l'"antimperialismo". Insomma, se parlare di fascismo in riferiment alla Lega è ovviamente improprio dal punto di vista storico-filologico, da quello politico lo è assai meno: come dice giustamente Borghezio, sotto sotto son sempre gli stessi.
RispondiEliminaquanta confusione ragazzi, d'altra parte è chiaro che chi non conosce certe problematiche e le vive direttamente non puo' sapere ma vive di stereotipi, esattamente come gli spaghetti bolognese fatti a Parigi.
RispondiElimina@cLAUDIO : la Camargue non ha niente a che fare con i ROM, semmai con gli "ex" Gitans/Gipsy che ora sono , specie in Camargue, degli imprenditori turistici,mentre gli altri sono "foirans".
Ma è inutile cercarvi di spiegare,ho cercato di farlo molte volte, difatti non mi firmo neanche più , tanto molti sanno chi sono (specie l'autore di questo blog) e visto che io vivo con la "gens e voyage" da 7 anni in caravan (definita ancora erroneamente Roulotte dagli italiani)
Anonimo che non ti firmi tanto bla bla bla, ti ringrazio per la precisazione, dato che avevo erroneamente indicato il termine ROM in un discorso in cui cercavo proprio di condannare la superficiale generalizzazione che coloro che vengono collettivamente indicati come "zingari" o altro, cosa che mi sembra dia noia anche te. Anche in Italia comunità che sono qui da tempo e dedite ad attività legalissime vengono messe nel calderone degli "extracomunitari che rubano". Per cui "culpa mea maxima culpa, controllerò ogni definizione e parola usata".
RispondiEliminaIl tenutario del blog mi scuserà però se invito la Signoria Vostra a darsi una ghiacciata. Perdere tempo per scrivere frasi del tipo "ma è inutile cercare di spiegarvi" rischia di classificarti come una persona fortemente bisognosa d'attenzione. Mi auguro che la gente con cui viaggi ti insegni un po' di educazione...
Claudio
@chiara: strappo alla regola di rispondere da parte mia a chi utilizza toni da rissa, ma in questo caso ci vuole.
RispondiEliminaIn teoria il "diritto di parlare" c'è sempre stato ed era in parte costituzionalmente garantito, quando però, di fatto, non intervenivano il santo manganello o la proletaria chiave inglese a terminare in fretta - talvolta per sempre - il discorso dell'avversario.
Il punto è che oggi si può parlare anche sui media, un po' meno asserviti di qualche anno fa all'ideologia dominante del pensiero unico politicamente corretto e ai correlati tabù. Ecco la differenza. E non farmi scomodare Voltaire perché testimoni a favore sull'importanza della libertà di parola sino all'estremo.
E chi non vuol farsi "scassare" provveda con tappi nelle orecchie, con il telecomando o con una gita in campagna. Aspettando il proprio momento in cui potrà liberamente "scassare" a sua volta.
Gioann Pòlli
@Gioann Pòlli
RispondiEliminanon ho detto che i leghisti devono tacere, semplicemente mi sembra che forse è ora che smettiate di fare le vittime, quelli che non possono esprimersi, quelli che non possono parlare, quelli che se aprono bocca poi finisce che li prendono per razzisti e così via+siete nelle istituzioni da anni e fate la vostra simpatica propaganda da anni, quindi perchè usate sempre questi toni da perseguitati? chiara
@chiara: perché soltanto negli ultimi due/tre anni si può parlare un po' più liberamente di argomenti un tempo del tutto tabù. Ancora oggi, però, non si può tentare di intavolare una discussione seria su certe tematiche senza inciampare negli anatemi di rito di chi vorrebbe imporre il silenzio a suon di slogan (o peggio). Anche Daniele, che naturalmente ringrazio per l'ospitalità e al quale va la mia stima personale, denuncia da parte sua come un grave pericolo la rottura di certi "tabù". Che, al contrario va il mio pensiero, non possono esserci, perché la società in cui viviamo non li percepisce più come tali. E allora andrebbe capito il perché questo si è verificato. Sarebbe interessante, invece di gridare condanne aprioristiche, sforzarsi di analizzare i motivi per cui la società di oggi ha rotto questi tabù con una forza sempre più esplosiva.
RispondiEliminaIn poche parole, nell'eterno discorso della nascita dell'uovo o della gallina, molti di voi ritengono che "il popolo" si sia fatto condizionare da politici e mass media su certe tematiche che non avrebbero ragione di esistere. Da parte mia (di semplice osservatore e, vivaddio, giornalista) ritengo, al contrario, che politici e mass media abbiano iniziato a parlare di certe tematiche proprio a causa della spinta dal basso ad affrontarle.
Occorrerebbe una riflessione un po' più seria degli slogan, a mio modestissimo parere, se si vuole uscire dai propri schemi e valutare gli eventi con uno sguardo un po' più laico e un po' meno ideologico.
Gioann Pòlli
ma fatevi curare voi che difendete la feccia rom... ma come si fa. Di cosa campa questa marmaglia?
RispondiEliminaE la marmaglia leghista di cosa campa?
RispondiEliminaKapò e raccomandati sguazzano nel danaro pubbli co, o vogliamo dimenticarci di Belsito e famig ghia Bossi? E i peones contendono ai Rom i sus sidi,le elemosine ed i furtarelli di cui campa vano i Rom,non mi stupirei neppure se qualche leghistella volesse leggermi la mano.
Alcune amministrazioni, in Padania e altrove, avevano varato programmi di scolarizzazione ed inclusione lavorativa dei Rom,visto che sono me
no tonti della marmaglia leghista e quei pochi
che hanno studiato,nelle università italiane, non in Albania, hanno avuto risuntali migliori,
non solo del Trota, ma pure del Borghezio, del
Calderoli, Castelli e Zanna Bianca. Il Dito Me
dio Ruttante si è diplomato "per corrisondenza"
alla Scuola Radio Elettra, ma quando, chissà co me, si è iscritto all'università, non ha supera to un solo esame, anche se ha festeggiato due o
tre volte la laurea. Come ha vissuto? Di espedi
enti,more leghistorum; cantava nelle osterie e poi faceva il giro col piattino.
Nonostante tutto, i leghisti sono persone perbene.
RispondiElimina...a differenza di gentaglia italiota prezzolata...
RispondiEliminaMeglio i leghisti dei vigliacchi prezzolati...
RispondiEliminaParadossalmente i leghisti sono gli unici che difendono i cittadini italianti
RispondiEliminaParadossalmente i leghisti sono gli unici che difendono i cittadini italiani
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