30 dicembre, 2009

Antonio Tabucchi sul 'Le Figaro': "L'Europa fermi la Lega Nord o sarà la Barbarie"

Traduco un appello di Antonio Tabucchi apparso oggi sul francese Le Figaro
Quello di augurarsi un qualche cosa è un sentimento complesso; perché non esprime un semplice desiderio. Secondo Freud, la libido, ovvero il desiderio in ogni sua manifestazione, è il motore del mondo: l’uomo è una creatura desiderante. Senza il desiderio di conoscere cosa vi sia al di fuori della caverna, saremmo ancora nella caverna. Ma il succitato tipo di desiderio è affidato a variabili incontrollabili, al caso. Posso augurarmi che tutte le guerre finiscano e che sul pianeta si instauri la pace, che non abbiano a verificarsi guerre nucleari, che una mortale pestilenza si diffonda unicamente tra i trafficanti d’armi, o che io possa vincere alla più ricca lotteria del mondo. Le variabili del mio desiderio, però, nulla hanno a che fare con la statistica: nemmeno al principe di Heisenberg riuscirebbe di determinare la possibilità di riuscita. 
Esiste in Italia un partito chiamato "Lega Nord". Nato recentemente, con all’incirca una base elettorale del dieci per cento, esso fa parte del governo Berlusconi. Senza la Lega, Berlusconi non potrebbe governare. Berlusconi è alleato a partiti dalla connotazione politica di estrema destra. La Lega Nord non dichiara precise connotazioni politiche. Essa ha una base "culturale" neopagana, fatta di croci celtiche e di venerazione del dio Odino e del dio Po, fiume nel quale ogni anno vengono praticati riti di purificazione. La Lega ha diffuso la convinzione che la Lombardia e una parte del Veneto siano terre privilegiate e di sua proprietà. Essa vanta la superiorità della "razza" ariana e detesta le altre (i neri, gli ebrei e, in particolare, gli arabi). Più in generale, detesta tutti gli "stranieri". Il principio territoriale è quello di Maurras: questa terra è mia perché vi sono seppelliti i miei morti. Cosa tra l’altro inesatta: buona parte del Veneto è terra di emigranti; gli avi, per non morire di fame o per malattia, emigrarono pochi anni addietro, e le loro ossa ora riposano in Brasile, in Argentina, in Canada, in Australia, in Svizzera, in Francia. 
L’attuale ministro italiano dell’Interno, Roberto Maroni, è un dirigente della Lega Nord. Uomo di modesta cultura, frequenta le birrerie della sua regione e suona la tromba in un gruppo rock che si esibisce nei locali notturni della Lombardia. In due anni è divenuto celebre per l’applicazione di una feroce legge contro gli immigrati in base alla quale il solo fatto di essere "senza documenti" costituisce, in sé, ontologicamente, un delitto. D’intesa con Berlusconi, ha siglato un accordo con quel gentiluomo di Gheddafi per la costruzione di campi in Libia in cui accogliere i migranti respinti dall’Italia. Tali campi di detenzione che nessuno può controllare sono pagati dal governo italiano, ovvero dai contribuenti. 
Il comune di Venezia aveva previsto l’assegnazione di case popolari a famiglie di nomadi (di cui molti hanno la cittadinanza italiana). Quando, a distanza di due settimane, il prefetto stava adempiendo alle proprie funzioni, ovvero stava assegnando gli alloggi previsti, il ministro Maroni, con un decreto autoritario, lo ha rimosso, per rimpiazzarlo con un uomo di fiducia. Le case non verranno più assegnate. 
La Lega Nord, recentemente, ha pure diffuso un comunicato denominato "White Christmas". Non si tratta di un augurio, bensì di una strategia messa in campo a Natale per "arrestare" i neri non in regola. Un rastrellamento. Ovviamente gli operai di colore (in molti lavorano nelle fabbriche del nord), seppur in regola, non hanno osato, nemmeno loro, uscire in strada per guardare le stelle. Non ci sono stelle per i neri, in Italia. E’ il bianco Natale della Lega Nord. 
Mi auguro che l’Europa faccia qualcosa. Non so bene cosa. Ciò spetta al Consiglio d’Europa e alla Commissione europea. Sono sempre stato un europeista convinto, lo sanno tutti. Tuttavia mi rendo conto di starmi appellando a uomini che hanno dimenticato i valori dei padri fondatori, come Jean Monnet, De Gasperi, Spinelli, Adenauer. L’idea europea dei padri fondatori era alta e nobile, indipendentemente dai loro ideali politici. Gli attuali responsabili dell’Europa, è evidente, hanno poco di nobile e molto di economico: la loro etica è distratta dalla compatibilità. Eppure solo pochi anni fa un presidente della Repubblica francese, Jacques Chirac, proponeva sanzioni contro l’Austria a causa di dichiarazioni razziste di un suo rappresentante, Jorg Haider. Ma quelle di Haider erano parole. Ciò che sta succedendo in Italia, sono fatti. L’Europa ha una grande responsabilità, ma sembra ignorarlo. Fa finta di non rendersi conto di ciò che si sta verificando in Polonia, in Ungheria, in Romania, in Italia. Ma se essa ignora deliberatamente ciò che sta avvenendo in Italia, qualcosa dovrà succedere. E’ inevitabile. E’ nella logica della storia. Un uomo non bianco (ne basta uno solo) avrà forse un giorno un coltello per difendere il proprio corpo e la propria dignità. E lo utilizzerà. E capiterà come a Soweto. Non è ciò che mi auguro. E’ al contrario ciò che mi preoccupa, che mi allarma, che mi fa paura, e che mi abbatte. 
In Europa, oggi, come nel ghetto del Sudafrica o nella Berlino hitleriana. Le pare ammissibile, Signora Europa? 
Antonio Tabucchi, Le Figaro, 30.12.2009 (traduzione di Daniele Sensi)

23 dicembre, 2009

20 dicembre, 2009

18 dicembre, 2009

03 dicembre, 2009

Video della tv svizzera. Borghezio lancia una scuola per "soldati politici"

Ritorno ancora una volta sulla Convenzione identitaria di Orange organizzata lo scorso ottobre dal Blocco identitario francese. Alla due giorni di dibattito anti-islamico e "anti-racaille" aveva aderito anche la Lega Nord, rappresentata da Mario Borghezio. Avevo già riferito di come in quella sede l’eurodeputato leghista avesse lanciato la proposta di una scuola di formazione transnazionale per i quadri dei  movimenti europei votati al radicalismo identitario. Ma pare ci sia qualcosa di più.

Alla convenzione era presente anche Dominique Baettig, deputato dell’Assemblea federale svizzera e membro dell’UDC, uno dei partiti promotori del recente referendum anti-minareti. La partecipazione di Baettig ad un congresso che riuniva la crème del populismo xenofobo europeo aveva suscitato accese polemiche in Svizzera, tanto che il deputato UDC dovette abbandonare i lavori prima della loro chiusura. Nel frattempo, però, una rete della televisione elvetica aveva deciso di inviare una telecamera al "Palais del princes", sede della convenzione, proprio per testimoniare a quale genere di raduno avesse aderito un esponente del maggior partito svizzero.

Quella è stata la sola telecamera ad aver ripreso i lavori per intero, compreso l’intervento di Mario Borghezio. Ed è proprio sul passaggio relativo alla "scuola di formazione" che si soffermano, in particolare, le immagini della tv elvetica. Lo speaker è sbigottito: Borghezio non ha in mente una semplice scuola per dirigenti, ma per veri e propri "soldati" che "tengano testa fisicamente ai nemici".

Vi ripropongo il servizio, tradotto e sottotitolato in italiano.

01 dicembre, 2009

Mettiti in giallo contro il razzismo

Ricevo e pubblico:
10 DICEMBRE 2009 METTITI IN GIALLO CONTRO IL RAZZISMO 61° Dichiarazione Universale dei Diritti Umani DIRITTI E DIGNITA’: NON POSSIAMO TACERE!
Art. 1 Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza. Noi riteniamo che la strada seguita dal governo italiano non rispetti questo spirito di fratellanza. NON POSSIAMO ACCETTARE IL RAZZISMO E LA DISCRIMINAZIONE, di cui la Legge 94/2009 (cd. PACCHETTO SICUREZZA) è l’ultima espressione DOBBIAMO RENDERE VISIBILE IL NOSTRO DISSENSO! Per manifestarlo con più forza, lanciamo su tutto il territorio nazionale la campagna “Mettiti in giallo contro il razzismo”, attraverso la quale esprimere la nostra condanna di questa legge e la nostra denuncia dei respingimenti incondizionati e di ogni violazione dei diritti umani. PER QUESTO INVITIAMO TUTTI, nella giornata di GIOVEDI’ 10 DICEMBRE 2009 61°anniversario della dichiarazione universale dei diritti umani ad esporre qualche cosa di GIALLO (un nastro, uno striscione….) alla finestra o al balcone della vostra abitazione, dell’ufficio o del negozio, sul vostro veicolo e/o indossare qualche cosa di GIALLO(nastro, braccialetto, cappellino, maglietta, spilla….). Vi chiediamo di partecipare numerosi all’azione il 10/12/09 e di mandarci il giorno stesso una mail all’indirizzo io-non-sono-razzista@libero.it, oppure un sms o un mms (se volete allegare foto) al 3311389081, segnalando che avete esposto o indossato qualche cosa di giallo e di aderire all’iniziativa, così da poter monitorare quanti, in tutta Italia, hanno partecipato alla giornata “Mettiti in giallo contro il razzismo”. Seguiranno l’iniziativa mezzi radio e stampa nazionali. Eventi collaterali all’azione, che ognuno può fare in più, se vuole, sono: 1. Mandare foto dell’azione (es. fotografare il balcone su cui è esposta la stoffa gialla, fotografare la persona dietro allo striscione giallo, o la persona che ha indosso qualcosa di giallo, fotografare il banchetto organizzato per il 10/12/09….) 2. Scrivere sulla cosa gialla da voi scelta la frase IO NON SONO RAZZISTA 3. Fare un banchetto nella vostra città distribuendo nastri di stoffa gialla Tutto quello che ci manderete inerente all’azione verrà messo sul sito www.io-non-sono-razzista.net. All’azione si può aderire singolarmente, come associazione, come gruppo,come scuola. Chiediamo fin da ora a tutti di sensibilizzare e pubblicizzare l’iniziativa nella vostra città. Comitato io-non-sono-razzista
METTITI IN GIALLO CONTRO IL RAZZISMO

12 novembre, 2009

L'impenitente leghismo dell'Italia dei Valori

Nonostante la ristrutturazione interna avviata da oltre un anno e che, a detta di Massimo Donadi, starebbe riconfigurando l'Italia dei Valori come una forza chiaramente di sinistra, per le prossime elezioni regionali l'Idv candida, a Brescia, Alessandro Cè, ex capogruppo alla Camera della Lega.

02 novembre, 2009

Berlusconi in visita ufficiale ad Algeri. Per conto di Mediaset

Previsto un imminente viaggio di Berlusconi in Algeria. Entro la fine dell’anno. Lo riferisce l’ambasciatore Giampaolo Cantini nell’ultimo numero di Crescendo, rivista dell’ufficio algerino dell’Istituto italiano per il commercio estero. 

Una visita ufficiale, durante la quale il premier, nell’interesse degli imprenditori italiani, dovrebbe avanzare la richiesta di una maggiore "flessibilità" nell’applicazione delle nuove disposizioni introdotte dalla LFC 2009, la legge finanziaria con la quale il governo algerino intende far fronte alla recessione riducendo le importazioni e privilegiando gli investimenti nazionali.

"Sono già in cantiere importanti progetti di investimento che attendono solo la definizione del quadro della politica economica", spiega l’ambasciatore. Progetti che coinvolgono "soprattutto piccole e medie imprese". "Soprattutto", ma non solo. Perché di un prossimo summit Berlusconi-Bouteflika scrive anche il quotidiano algerino L’Expression. Il quale, però, più che sul Berlusconi capo di governo si concentra sul Berlusconi uomo d’affari. Che si recherà sì in Algeria in visita ufficiale, ma che, a margine, pare tenterà di sbloccare una pratica che non riguarda né una piccola o media impresa, né un imprenditore qualsiasi. 

Si tratterebbe del dossier "Nessma Tv", la televisione satellitare tunisina a vocazione maghrebina acquisita per il 25 per cento, poco più di un anno fa, da Mediaset (un altro 25 per cento è controllato dalla Quinta Communications di Tarak Ben Ammar, di cui Fininvest è socio di rilievo). 

Proprio per promuovere Nessma Tv, lo scorso agosto Silvio Berlusconi si era recato in Tunisia. Una visita privata, quella volta. Informale. Conclusasi negli studi dell’emittente con un’altrettanto informale intervista durante la quale era evidente che a parlare fosse l’imprenditore televisivo più che il presidente del Consiglio: "L’Italia aumenterà i canali d’ingresso regolari per quanti cercano nuove opportunità. Daremo loro la possibilità di un lavoro, di una casa. Garantiremo l‘istruzione ai figli e apriremo i nostri ospedali alle loro necessità". Parole dello stesso Berlusconi che solo tre mesi prima, in Italia, da premier aveva tuonato contro la società multietnica, ma alle prese, adesso, con un potenziale pubblico televisivo di 80 milioni di spettatori (e consumatori) nordafricani. 

Il progetto della prima televisione privata del mondo arabo a partenariato europeo ( "una televisione libera ed indipendente che porterà benessere e democrazia") si è però incagliato in Algeria. Per via del Sahara occidentale, ossia di quella fascia di terra rivendicata dal Marocco agli irredentisti del Fronte Polisario, un movimento di liberazione popolare sostenuto militarmente e diplomaticamente dal governo di Bouteflika. Nessma Tv sarebbe favorevole agli appetiti marocchini, motivo per il quale in Algeria essa ancora non gode di alcuno statuto giuridico o commerciale, ritrovandosi paradossalmente ad essere tra i cinque canali più seguiti del paese senza poter tuttavia capitalizzare tanto successo: una sede legale ad Algeri è indispensabile per la raccolta pubblicitaria. 

La richiesta di accreditamento già da tempo si trova sul tavolo dei dirigenti algerini. Bloccata. Almeno, riferisce L’Expression, fino a quando Berlusconi non si recherà in visita ufficiale sull’altra sponda del Mediterraneo. E chissà che la diplomazia italiana non debba manifestare un improvviso interesse per l’annosa questione del Sahara occidentale. D'altronde, commenta il quotidiano algerino, in cambio dello sblocco della pratica "qualche concessione dovrà essere fatta".

26 ottobre, 2009

Gentilini condannato per razzismo

Il Tribunale di Venezia ha condannato Giancarlo Gentilini per istigazione al razzismo. Il vicesindaco di Treviso non potrà più tenere comizi pubblici per i prossimi tre anni. Incredibile la difesa: "Le parole del mio assistito (pronunciate nel corso della Festa dei popoli padani del 2008, ndr) erano finalizzate all'integrazione tra etnie diverse".

22 ottobre, 2009

21 ottobre, 2009

19 ottobre, 2009

06 ottobre, 2009

"Recrudescenza di zingari"

Su Radio Padania si parla di "recrudescenza di zingari", come se nomadi e rom fossero una malattia, una piaga. La trasmissione è "Cento per cento Made in Padania" di Massimiliano Orsatti, assessore milanese al Turismo, Marketing territoriale ed Identità, il quale corregge la coconduttrice: "Più che recrudescenza, non riesci a cacciarli da un posto che si rimaterializzano". Aggiungendo: "Ahimè, tanti zingari sono cittadini italiani, per cui se non compiono reati è difficile smuoverli"

30 settembre, 2009

Radio Padania: "Nel nostro sangue c'è scritto ciò che il nostro popolo deve mangiare"

 

clicca per ascoltare un estratto della trasmissione 

L’ultima frontiera dell’ideologia leghista passa per la medicina alternativa. Su Radio Padania, Silvana Fandella (presidente dell’associazione Padana Assistenza) e Renata Galanti (collaboratrice del ministro Zaia) raccontano di una cooperativa, sull’Appennino, gestita da un medico che ha abbandonato la medicina ufficiale per dedicarsi a terapie alimentari e programmi dietetici basati sul gruppo sanguigno dei pazienti. 

Le due conduttrici sono andate ad incontrare personalmente il dietologo, rimanendo sedotte dal suo metodo: "Ogni persona, ogni popolo deve capire da dove viene e seguire il DNA alimentare dei suoi genitori". Ossia, nello specifico: "Chi proviene dal meridione non deve integrarsi completamente con le abitudini alimentari del nord, mentre chi appartiene a famiglie settentrionali deve tenere conto che i suoi avi mangiavano la selvaggina". Inevitabili gli "scompensi", altrimenti, "se sforzi l’organismo a consumare alimenti contrari al DNA dei tuoi genitori". 

Renata Galanti, tendenzialmente vegetariana, confida di non aver perso tempo e di aver già mutato il proprio regime alimentare, poiché "se i miei antenati erano carnivori devo mangiare carne, altrimenti cancello le mie radici". 

Resta da capire come dovrebbe comportarsi chi discende da coppie "miste", sempre che le coppie miste siano contemplate.

25 settembre, 2009

Feroce razzismo

"Il corteo organizzato per domani è di chiaro stampo razzista contro la Lega Nord". Lo ha dichiarato Roberto Castelli, a proposito della manifestazione indetta per sabato pomeriggio a Ponteranica contro la decisione della locale amministrazione leghista di rimuovere dalla biblioteca comunale la targa commemorativa dedicata a Peppino Impastato. "Fin dalla nascita", ha aggiunto il viceministro delle Infrastrutture, "la Lega Nord è stata oggetto di feroce razzismo".

23 settembre, 2009

Lega Nord e Giovani Padani alla Convention dell'ultradestra europea

Mario Borghezio è annunciato come l'ospite d’onore della Convention Identitaire che il 17 ed il 18 ottobre riunirà in Provenza i movimenti della destra identitaria di tutta Europa. 

Quella dell’eurodeputato leghista non è un’adesione personale: è la Lega Nord in quanto tale a figurare nella lista dei partecipanti, assieme al movimento dei Giovani Padani. 

Tra gli invitati anche Frank Vanhecke, deputato del Vlaams Belang (già segretario del Vlaams Blok, disciolto dalla corte belga per incitamento all’odio razziale) e Philippe Vardon, presidente di Nissa Rebela (condannato nel settembre del 2008 per propaganda xenofoba e privato per due anni dei diritti politici). 

Proprio durante un incontro di Nissa Rebela, ignorando la presenza della telecamera di un giornalista, Mario Borghezio aveva confidato: "Occorre insistere molto sul lato regionalista del nostro movimento. E’ un buon modo per non essere considerati immediatamente fascisti nostalgici, nonostante siamo sempre gli stessi".

17 settembre, 2009

10 settembre, 2009

08 settembre, 2009

Radio Padania contro la Cucinotta: "Troppo scura, sbagliato farla madrina a Venezia"

Radio Padania Libera, lunedì pomeriggio, rubrica "Cultura padana". Andrea Rognoni, direttore della rivista "Idee per l’Europa dei Popoli", non trattiene lo sdegno e, al grido di "Venezia risorga, risorga Venezia", lancia i suoi strali sul 66° Festival del Cinema di Venezia. Ma non è con i film in concorso che ce l’ha Rognoni:

"Per quanto esistano maschi padani attratti dal loro contrario etnogenetico che in lei vedono una folgorante presenza di furore erotico, è evidente che la Cucinotta non rappresenta la bellezza padana, e nemmeno -nella sua totalità- quella italiana, quindi la Cucinotta non può rappresentare, a Venezia, la madrina archetipica di un certo tipo di bellezza. Un festival del cinema di Venezia può pure esistere, ma non in questa maniera, non con una madrina tutt’altro che veneta".

Rognoni, che in passato aveva interpretato il terremoto in Abruzzo come  presagio dell’islamizzazione dell’Europa e che aveva inaugurato, sempre su Radio Padania Libera, un ciclo di trasmissioni sui rapporti tra "padanismo e vita extraterrestre" aggiunge:

"Penso che ci sia un certo tipo di mondialismo, una tendenza culturale dominante che tende ad imporre come modello la bellezza femminile mediterranea, nettamente mediterranea, di colorito scuro".

Qui sotto, un estratto della trasmissione. 

 

06 settembre, 2009

Beppe Grillo, Corriere della Sera, Berlusconi ed io

Grillo non ha "trovato un premier diverso alla tv tunisina", come scrive oggi il Corriere della Sera. Il premier diverso alla tv tunisina l'ha trovato Daniele Sensi, cioè io. Grillo (o chi per lui) ha invece trovato il lavoro bell'e pronto di Daniele Sensi e se l'è ricaricato sul suo blog, senza citare la fonte. E il Corriere della Sera gliene ha attribuito la paternità, nonostante l'indirizzo danielesensi.blogspot.com, in giallo sulla testa di B., sia ben visibile nello screenshot che hanno messo in homepage.

 

 

02 settembre, 2009

La marcia su Gardaland

"Dobbiamo essere un fiume di ragazzi/e bardati Lega!! Dobbiamo farci notare da tutta la gente! Dobbiamo far vedere che noi ci siamo e non abbiamo paura di mostrarci per come siamo, mai!!"
I Giovani padani si apprestano a marciare su Gardaland. In divisa d'ordinanza:
"Obbligatoria la nostra fascetta al collo e qualsiasi altro gadget Lega si voglia portare (cappellini, spillette, portachiavi, foulard, maglietta, sciarpa e chi più ne ha più ne metta!)".

31 agosto, 2009

Regalate un cammello anche a Borghezio

"Non posso che rimanere colpito da una persona che arriva (in Italia) ed impone il rispetto delle sue origini e delle sue tradizio­ni".
Lo ha detto Roberto Calderoli, riferendosi ad un arabo che gli ha regalato due cammelli.

28 agosto, 2009

Il video show di Berlusconi sulla (sua) televisione tunisina: "La mia tv vi porterà libertà e democrazia"

"La politica del mio governo è dare casa, lavoro, istruzione e assistenza sanitaria ai migranti" 

Lo scorso 18 agosto Berlusconi è stato in visita privata a Tunisi. 

La mattina un incontro con il presidente Ben Alì e, nel pomeriggio, la partecipazione a "Ness Nessma", programma di Nessma TV, la televisione satellitare tunisina acquisita, lo scorso anno, per il 50 per cento, da Mediaset e da Quinta Communications, società di produzione di Tarak Ben Ammar di cui è socio di rilievo anche il gruppo Fininvest e nel cui capitale, alla fine di giugno, è entrata, tramite la Lafitrade, pure Tripoli (che ciò possa spiegare la ratio della politica mediterranea dell’attuale governo?). 

Tra un ricordo commosso del viaggio in Libia (“un evento storico e coraggioso”, lo ha definito il conduttore) ed una breve dissertazione su quello che è il ruolo della televisione e su quanto di buono ("libertà e democrazia") la (sua) televisione potrà portare alla gente del Nord Africa (“crede che Nessma TV sarà capace di cambiare il volto del Maghreb così come le sue televisioni già hanno fatto con quello dell’Italia?”, gli chiedeva la co-conduttrice), Berlusconi ha anche parlato di immigrazione. Con un discorso evidentemente non concordato con il ministro Maroni. Perché se in materia di immigrazione il presidente del Consiglio ha bisogno, in Italia, di assecondare la propaganda leghista (pacchetto sicurezza), dall’altra parte del Mediterraneo l’uomo d’affari Berlusconi ha un mercato di 80 milioni di telespettatori da conquistare. Spettatori che hanno quindi appreso di come la politica del governo italiano sia finalizzata ad “aumentare i canali di ingresso legali” e a garantire ai migranti “casa, lavoro, istruzione" e "l'apertura di tutti i nostri ospedali alle loro necessità”. Perché “pure gli italiani sono stati emigranti e quindi devono aprire il loro cuore a chi oggi viene in Italia”. 

Di seguito il video della trasmissione. L’ho tradotto e sottotitolato in italiano.

Berlusconi su Nessma TV (prima parte)
Berlusconi su Nessma TV (seconda parte)

18 agosto, 2009

Mario Borghezio: "I governi occidentali ci nascondono l'esistenza degli extraterrestri"

 

clicca per ascoltare un estratto della trasmissione 

"Chiederò in sede europea che tutti gli stati membri tolgano il segreto apposto sugli avvistamenti Ufo e mi adopererò affinché anche coloro che ci rappresentano al Consiglio d’Europa facciano la stessa cosa". Lo ha dichiarato Mario Borghezio su Radio Padania Libera, nel corso di una trasmissione dedicata ai rapporti tra "padanismo e vita extraterrestre". 

L’europarlamentare leghista (che s’è detto sicuro "di una volontà politica tesa ad oscurare gli avvistamenti di dischi volanti", una congiura del silenzio che coinvolgerebbe "Stati Uniti, Russia, Nato e le nostre stesse autorità militari") ha anche annunciato la prossima costituzione, a Milano, di un gruppo di lavoro che lo sostenga in questa nuova battaglia. "Tutti devono poter prendere visione di tali documenti, per poter arricchire la propria conoscenza universale, scientifica e politica", ha detto Borghezio. 

La trasmissione rientra in un ciclo di appuntamenti radiofonici inaugurato agli inizi di agosto da Andrea Rognoni (conduttore che all’indomani del terremoto in Abruzzo interpretò quel dramma come presagio di un’imminente islamizzazione dell’Europa) e da Alfredo Lissoni, già volto di Telepadania. 

Tra quanti chiamano in radio per offrire il proprio contributo, ci sono simpatizzanti leghisti che testimoniano di scorgere creature aliene prelevare campioni di flora nei boschi del torinese, ma anche segretari delle sezioni locali del Carroccio (Ugo Palaoro, ex assessore alla cultura e segretario della Lega Nord di Stresa) appassionati al fenomeno dei cerchi nel grano ed impegnati in una personale lotta contro i mistificatori che attribuiscono i crop circle all’opera notturna di qualche buontempone. 

Scopo di Rognoni e di Lissoni è quello di contrastare la disinformazione operata da divulgatori come Piero Angela e da accademici come Margherita Hack, personaggi che in nome dell’illuminismo arrivano a negare l’evidente ("purtroppo questa è la cultura di sinistra: tutti i grossi scettici sono militanti di sinistra"). 

Più che alla Scienza ("troppo legata al Potere") occorre richiamarsi alla Tradizione, suggeriscono i due conduttori, quella stessa tradizione "che testimonia di avvistamenti Ufo, in Padania (l’area in cui si ha il più alto numero di ufologi), già a partire dal ‘500". 

Qualche ascoltatore, tuttavia, chiede perché gli alieni dovrebbero macinarsi anni luce di viaggio per poi, una volta arrivati qui, passare il tempo a nascondersi. "Gli extraterrestri sanno che un loro atterraggio palese e pubblico sarebbe all’origine di una sicura crisi di panico", è la risposta. Risposta in sintonia con l’affermazione di un colonnello dell’aeronautica militare (ospite in studio) per il quale i governi occidentali "non vogliono dirci la verità poiché non possono fornire risposte che non siano destabilizzanti per la cultura e per l’assetto economico delle nostre società". 


08 agosto, 2009

Lega, badanti e destra francese: Oltralpe parte la sfida a chi ce l'ha più duro

L’annuncio dell’imminente regolarizzazione di colf e badanti varca le Alpi per rinfocolare gli attriti nell’estrema destra francese. Da un lato, la destra radicale tradizionale del Fronte nazionale; dall’altro, la destra identitaria ed autonomista (che Oltralpe, e nel resto d’Europa, vede nella Lega Nord il modello vincente per uscire dall'isolamento). Nonostante sovente condividano la medesima piazza (antislamica), i toni tra le due fazioni, che si contendono il medesimo elettorato, talvolta si inaspriscono. Così, alla galassia identitaria che rilancia l’intervista rilasciata da Mario Borghezio all’emittente Radio Courtoisie, il Fronte nazionale replica rinfacciando la prossima regolarizzazione di “350 mila stranieri illegali”:
«I ministri ‘identitari’ che compongono il governo Berlusconi, come il leghista Roberto Calderoli che, nel 2006, aveva sfoggiato, davanti alle telecamere, una maglietta con una caricatura di Allah e che aveva affermato che la maggioranza delle badanti erano ‘operaie del sesso e corrieri della droga’, hanno ceduto e si sono piegati al Sistema! Complice di questa regolarizzazione è anche Mario Borghezio, il deputato europeo della Lega Nord accolto da quegli stessi ‘identitari francesi’ che accusano il Fronte nazionale di tutti i mali e che sempre sono pronti a dar lezioni di ‘fondamentalismo’».

Grazie all'indefesso ministro Maroni, però, gli identitari già passano al contrattacco, sbandierando l’entrata in vigore, in Italia, del reato di clandestinità.

05 agosto, 2009

"Le autorità marittime italiane tacciono sui migranti che muoiono in mare"

La denuncia di Eric Valmir, corrispondente dall'Italia di Radio France. 

Traduco dal suo blog:


Allora?  

Notato nulla?  

Non manca qualcosa nel flusso delle informazioni di questa estate?  

C’eravamo abituati… no? 

Lunedì, un barcone con 340 immigrati è approdato a Lampedusa. Martedì, un barcone con 256 immigrati è approdato a Lampedusa. Mercoledì, un barcone con 122 immigrati è approdato a Lampedusa, meno di ieri (smorfia piccata dell’annunciatore che ama le cifre record, poiché gli permettono di dare un certo tono alla voce e di attirare l’attenzione di telespettatori e radioascoltatori). Giovedì, un barcone con 402 immigrati è approdato a Lampedusa (l’annunciatore si sente meglio). Venerdì, sabato e domenica è festa: imbarcazioni a volontà, con candidati all’immigrazione stretti come sardine.  

Ogni estate era così, da dieci anni. E nel luglio 2009 niente. Non una barca, non un immigrato. 

Un colpo di telefono alle autorità marittime del porto di Lampedusa. “Non siamo autorizzati a parlare con la stampa”. Il tono è freddo e secco. L’opposto di quella gentilezza con la quale, da anni, i guardacoste accompagnavano i giornalisti al largo per illustrare il proprio modo di operare. Questa volta, invece, impossibile persino ricevere l’informazione più elementare: il numero delle imbarcazioni di questo mese.  

Mi si rimanda al comando di Palermo. Là, una risposta: “Nel mese di luglio nemmeno un immigrato è arrivato a Lampedusa; è finita, il problema è stato risolto”.  

Un fischio di ammirazione. Il fenomeno dell’immigrazione Sud/Nord, Africa/Europa regolato in un mese, e senza il minimo annuncio mediatico per vantarsene. M’inchino di fronte a tanta efficacia e a tanta umiltà.  

Ministero dell’Interno, uno dei collaboratori di Roberto Maroni: “Dopo che lo scorso 15 maggio la Libia ha dispiegato mezzi militari al largo delle sue coste, non parte più nessuna imbarcazione. Siglando gli accordi economici e finanziari con Tripoli, il governo Berlusconi ha messo termine al dramma dell’immigrazione”. Dunque era questo il prezzo da pagare: 5 miliardi di euro. Simile logica, a seguirla, presuppone che Gheddafi poteva frenare l’emigrazione. Dunque egli si sarebbe servito del dramma dei flussi migratori come strumento di pressione per ottenere quanto voleva. Una moneta di scambio.  

L’Organizzazione internazionale per le Migrazioni, che tanto si dà da fare a Lampedusa così come in Tunisia e in Libia, denuncia regolarmente, sulle coste nordafricane, violenze e maltrattamenti commessi all’interno dei campi di detenzione in cui vengono “stipati” gli aspiranti immigrati venuti dal Sahel. Si parla di sevizie e di tratta di esseri umani.  

Non parte più nessuna imbarcazione… Mi tornano alla mente le parole del cardinale Maradiaga pronunciate nel corso dei nostri incontri: “Il Nord non avrà mai abbastanza muri d’acciaio per poter trattenere la valanga dell’immigrazione irregolare”…  

Un colpo di telefono a Pierluigi e Damiano, due pescatori di Lampedusa incontrati sul posto durante la registrazione di “Ciao Ragazzi” (trasmissione di approfondimento in onda il sabato su France Inter, ndt). Allora è vero? Non più una barca a Lampedusa? Tutti bloccati in Libia?  

“Sì e no”, mi rispondono… “Nemmeno un arrivo a Lampedusa, ma, al largo, i pescherecci continuano ad imbattersi in cadaveri, resti umani… meno di prima, ma comunque succede ancora. Immaginiamo che talvolta i guardacoste recuperino i sopravvissuti per condurli in Libia, come avvenuto lo scorso maggio. Tutto è organizzato perché le imbarcazioni non arrivino più a Lampedusa. Ma al porto e in città, se ne parla, si vuol sapere.. Visto che la notte gli elicotteri non smettono di girare”.  

Federico Miragliotta, direttore del centro di soccorso e di prima accoglienza di Lampedusa: “E’ vero, la strategia è, chiaramente, che le barche non arrivino più a Lampedusa ma che aggirino l’isola”. Il 17 luglio, 122 immigrati sono sbarcati a Siracusa. E saranno trasferiti a…  

… a Lampedusa, in cui il nuovo centro di detenzione è quasi pronto. Costruito a tempo record. In un Paese in cui oramai l’immigrazione clandestina è un delitto, Lampedusa sarà l’isola in cui verranno reclusi questi criminali d’un genere nuovo.  

Gli abitanti di Lampedusa manifestano.  

Il sindaco si fa portavoce della causa: “Non vogliamo divenire la Guantanamo dei clandestini, ci sono altri modi per soccorrere quelle povere persone”. Questo sindaco, Bernardino de Rubeis, è stato chiamato a rispondere, il 21 luglio, del reato di concussione, tirato in ballo da un imprenditore siciliano. Vogliono farmi stare zitto, ha dichiarato per difendersi.  

Tacere.. Una buona idea. I migranti continuano a morire in mare, ma poiché le autorità marittime non emettono più alcun comunicato, l’informazione non viene diffusa… Tacere un problema equivale a negarne l’esistenza. E funziona. 

Eric Valmir, 1.08.2009 (traduzione di Daniele Sensi)

21 luglio, 2009

La Lega Nord sta organizzando ronde illegali?

Le ronde saranno organizzate da associazioni che “non siano riconducibili a partiti e movimenti politici”, aveva assicurato il Governo a seguito delle riserve espresse da  Napolitano . Ed infatti il decalogo dei “volontari per la sicurezza” reso noto la settimana scorsa dal ministro dell’Interno Roberto Maroni prevede che non solo le associazioni, ma gli stessi volontari non potranno appartenere ad organizzazioni politiche. 

Ebbene, proprio per addestrare volontari da impiegare nelle ronde, a Milano sta per prendere il via una scuola di formazione dei Volontari verdi, associazione il cui presidente onorario è Mario Borghezio. E Radio Padania sta in queste ore sollecitando i suoi ascoltatori ad iscriversi a quei corsi, seppur tesserati Lega.



11 luglio, 2009

Una buona notizia

Sentenza definitiva: il leghista Flavio Tosi, sindaco di Verona, condannato per razzismo 

Riporto dall'Ansa (via "il blog della sgaggio"): 

VENEZIA, 10 LUG - La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza di condanna a due mesi, con sospensione condizionale della pena, nei confronti di Flavio Tosi, sindaco di Verona, per propaganda di idee razziste.

La vicenda risale al 2001, quando Tosi era consigliere regionale e organizzò una raccolta di firme per sgombrare un campo nomadi abusivo nel capoluogo scaligero. Tosi era stato querelato da sette nomadi sinti e dall’Opera nazionale nomadi. La sentenza della corte d’appello di Venezia è stata pronunciata il 20 ottobre dello scorso anno. Già in primo grado, nel dicembre 2004 Tosi e altri cinque esponenti della Lega nord erano stati condannati per discriminazione razziale a sei mesi. Il 30 gennaio del 2007 la corte d’Appello di Venezia aveva ridotto le pene a due mesi, assolvendoli dall’accusa di odio razziale. 

Il verdetto era stato poi parzialmente annullato dalla Cassazione - con il mantenimento però dell’assoluzione per l’ipotesi di odio razziale - e rinviato a nuovo esame, sempre a Venezia.

05 luglio, 2009

Il lupo e l'agnello: pacchetto sicurezza, Matteo Salvini telefona a monsignor Marchetto

Monsignor Agostino Marchetto è il segretario del Pontificio consiglio per la pastorale dei migranti. Giovedì scorso aveva espresso “dolore e dispiacere” per l’approvazione definitiva del ddl sicurezza. Venerdì mattina, Matteo Salvini, eurodeputato della Lega, lo ha raggiunto telefonicamente, nel corso di una diretta di Radio Padania Libera. 

Posto l'audio della telefonata. Da una parte la scanzonata insolenza di chi riesce a parlare del destino di chissà quante vite come se si trattasse di una partita a briscola, dall'altra la severa compostezza di chi, avvertendo la Barbarie, non riesce nemmeno a gridare, per quanto è agghiacciante ciò che vede all’orizzonte. 

30 giugno, 2009

Lega Nord Mondovì: "Michael Jackson? Un islamico di merda"

Sul forum dei Giovani Padani, Diego Boetti, segretario della Lega Nord Mondovì, dice la sua sulla scomparsa di Michael Jackson: 

 

Dimostrazione di come Leonardo, lunedì, avesse colto nel segno:

"Michael Jackson, uno che le radici le rinnegava tranquillamente (...). Anche in questo tanto simile al vecchio rivale Prince, pure lui insofferente verso le categorie “black” e “white”, e pure “male” e “female”, e (avrebbe aggiunto MJ) “adult” e “child”. Jacko (sic) e Prince, pilastri di un decennio camp che citiamo a man bassa con pretese perfino filologiche, senza accorgerci che lo stiamo tradendo, che in realtà non lo capiamo già più: proprio perché il nostro obiettivo è trovare qualcosa in cui identificarci, un'Identità, un'Origine, mentre loro spingevano con tutte le forze verso la direzione opposta, l'Altro da Sé, con un coraggio che non siamo nemmeno capaci di capire. Che durante questo percorso MJ cominciasse a impallidire, è il segno d'infamia che non riusciamo a perdonargli".

28 giugno, 2009

Generosità padana

Dal forum dei "Giovani Padani": Domanda:
"Se un giorno ci fosse uno stato padano, quale status acquisirebbero i meridionali che vivono qui da tanto tempo?"
Risponde Padanina, del direttivo "Giovani Padani" della Lombardia:
"Se vivono qui da tanto tempo sarebbero padani. Considera comunque che non sarebbero extracomunitari, ma cittadini comunitari".

23 giugno, 2009

"Uomini che in Francia verrebbero condannati, in Italia vanno al governo": reportage della tv francese sulla Lega Nord

All’inizio del mese, il primo canale della televisione pubblica francese, France 2, ha dedicato un importante reportage all’Italia, un paese “che nulla ha da invidiare alla Francia in quanto a storia, cultura, patrimonio e cucina”, ma che i francesi stentano a prendere sul serio, perché, “indisciplinati ed esuberanti, gli italiani ci fanno sorridere, eccetto che sui campi da calcio”. 

Uno dei servizi dell'inchiesta si focalizzava sulla Lega Nord, “partito dichiaratamente xenofobo che partecipa al governo del Paese”. L'ho tradotto e sottotitolato, dividendolo in due parti. 

Prima parte:  

Seconda parte:

17 giugno, 2009

"Quelle riviste di donne nude...": Jacques Chirac ricorda Silvio Berlusconi


Leggo e traduco dal francese L'Express:  

Jacques Chirac ha recentemente evocato due precisi ricordi di Silvio Berlusconi, “un tipo un po’ strano”, mentre, in Italia, è piena polemica per il presunto debole del premier per le giovani e belle ragazze. 

Un giorno, il presidente del Consiglio italiano invita il capo di Stato francese -senza la moglie Bernadette- in una delle sue ville. Nel mostrargli la stanza da bagno, Berlusconi commenta: “Non hai idea di quante natiche abbia accolto questo bidè!” 

Un’altra volta, Jacques Chirac nota la presenza di numerose riviste con foto di donne nude. “Cosa non adeguata”, ha raccontato Chirac: "Gli chiesi allora perché avesse lasciato in giro quelle riviste”. Risposta di Silvio Berlusconi, che con la mano indica: “Questa, è stata mia… quella pure…” 
 
Eric Mandonnet, L'Express, 17.06.2009

15 giugno, 2009

Eric Valmir: "Dare del comunista ai corrispondenti stranieri è da mafiosi"

Eric Valmir, corrispondente per l’Italia di Radio France, replica ad un commento apparso su questo blog. 

Traduco: 

Una questione culturale. Una tradizione fortemente radicata. Qualsiasi tentativo giornalistico di spiegare un fatto politico è per forza di cose un atto militante. Non può esservi neutralità nella stampa. 

Responsabilità, innanzitutto, di una stampa essenzialmente d’opinione. Anche in Francia esiste l’opposizione Destra/Sinistra (Figaro/Libération), ma in Italia tutte le testate sono politicizzate. In maniera schematica potremmo dire: Il Giornale, Il Foglio, Il Tempo, Il Corriere della Sera contro Il Manifesto, L’Unità e La Repubblica. 

Nelle scuole di giornalismo, sin dagli esami d'ingresso, domande più o meno dirette tentano di conoscere l’opinione politica dell’aspirante studente. Prassi inesistente in Francia. 

Ma ciò che più sorprende è, soprattutto, l’atteggiamento del cittadino (osservatore, lettore e, spesso, militante egli stesso): ai suoi occhi il giornalismo apolitico non esiste, se non come meschinità atta a meglio manipolare e strumentalizzare

Per mettere in luce e per approfondire tale specificità italiana ho dovuto farne esperienza in prima persona. 

E’ ovviamente giusto che esista una stampa d’opinione (tra l’altro l’espressione, in italiano, vuol semplicemente dire “stampa militante”), ma non credo debba essere questo il lavoro di un corrispondente straniero, che al contrario deve riferire della scena politica, nelle sue sfumature e contraddizioni. 

Sul mio blog critico quanto va criticato tanto della sinistra quanto delle manovre berlusconiane. Taluni miei post, tradotti, girano per la Rete italiana ed i commenti che li accompagnano sono non solo divertenti, ma anche interessanti e rivelatori. 

Esempio: per i siti di sinistra io riprenderei regolarmente gli argomenti della Lega, di cui farei l’elogio, ed i miei reportage accrediterebbero tale prossimità a questo partito autonomista e xenofobo. Al contrario, per i siti di destra (sui quali mi si dà del “compagno”) io sarei peggio di quel vecchio comunista di Massimo D’Alema. E a mo’ di dimostrazione linkano ad una pagina della sezione romana del Partito socialista francese in cui viene annunciata l’intervista (poi annullata) che avrei dovuto fare a Walter Veltroni per France Inter, nei giorni del confronto Aubry/Royal. Questo link sarebbe dunque la prova indiscutibile di quanto io sia comunista. 

Ancora più interessante un commento sul blog di Daniele Sensi, commento che butta lì un’affermazione per la quale per meglio comprendere le motivazioni di ciò che io scrivo sarebbe indispensabile sapere per quale partito voto. Per forza di cose io rappresenterei la voce di un partito (in questo caso quello comunista): il giornalismo “imparziale” non esiste, è una menzogna. 

Cosa talmente tragica da non far ridere, perché così facendo viene impedita la possibilità stessa di qualsivoglia dibattito o confronto. 

Mettiamo che io (dico “io” in senso impersonale) formuli un’idea, ponga una domanda, chieda delucidazioni, interpelli qualcuno. Non avrei risposta, perché nessuno -così come uno scambio di due punti di vista differenti richiederebbe- argomenterebbe a viso aperto. Al contrario arriverebbero colpi alle spalle, falsità sul mio conto, sulla mia vita privata. Si direbbe di miei intrighi, mi verrebbero attribuite relazioni professionali equivoche: io sono un partigiano - o un meschino sobillatore. 

Si tratta un po’ del metodo mafioso. La mafia non uccide più, oggi. Essa infanga chi le sta troppo appresso: lo distrugge psicologicamente e socialmente. 

Per concludere, un estratto da una corrispondenza privata tenuta con un blogger italiano. Non lo cito, visto che decido solo ora di tradurre e pubblicare queste sue parole senza avergliene prima parlato… Ma ciò che egli scrive è una bella conclusione: 

La politica ed il dibattito italiano sono ridotti ad un tifo da stadio: o pro o contro, o bianco o nero, i bravi da una parte e i cattivi dall’altra (…). Io lo amo questo confronto che tanto assomiglia ad una partita di calcio, ma è normale: sono un militante, anche se da qualche anno non ho più tessere di partito in tasca. Ciò che non è normale è che TUTTI partecipino a questo gioco, giornalisti compresi. I giornalisti e gli intellettuali dovrebbero avere invece il dovere di restituire ai loro lettori la complessità del mondo, perché ovviamente il mondo non è tutto bianco o nero (…). (…)

Viviamo sotto tensione come se fosse una guerra civile permanente. E questo non è un bene per la democrazia. 

Eric Valmir, 14.06.2009

14 giugno, 2009

Militanti leghisti contestano Sandy Cane, sindaco nero del Carroccio

Hanno  parlato di lei i tg nazionali e la stampa europea. Sandy Cane (di madre italiana e padre afroamericano), eletta a sindaco di Viggiù, nel varesotto, doveva essere per alcuni la dimostrazione di come il suo partito, la Lega Nord, poco abbia a che fare col razzismo. Ma non tutti, nel Carroccio, hanno gradito. Ed è il forum di Radio Padania a raccogliere in queste ore lo sfogo di molti sostenitori leghisti. «Nel brillante risultato alle ultime elezioni c’è una macchia: il sindaco un po’ nero di Viggiù», scrive Protesilao: «La signora Cane non ci rappresenta, noi non vogliamo un’Italia multirazziale». Anche Teiko si lamenta: «Mi viene voglia di andar a dirgliene quattro a chi l’ha piazzata al posto di uno dei nostri». 

È nel Bossi pensiero («Finché esisterà la Lega mai gli italiani sceglieranno un nero») che si cerca sponda per suffragare l'incompatibilità della Cane «con la cultura e con i valori» del movimento. Ammonisce un militante: «Questa elezione sta creando non poco imbarazzo in molti elettori». 

Se c'è chi prova a ridimensionare («In fondo parliamo di un paesino-ino-ino»), altri ne fanno una questione di principio, accusando «certe teste leghiste» di essersi messe a pensare «all’integrazione del forestiero» e contestando la validità stessa della candidatura da parte del partito: «Ha una tessera da socio sostenitore, tessera che non dà diritto a candidature pubbliche». 

«Penso si sia trattato solo di una trovata elettorale, per far vedere che i leghisti sono buoni», osserva TheCollector, raccogliendo il consenso di Cimbro: «Che sia stata una mera operazione di facciata è chiaro come il sole». Nella discussione si inserise timidamente Eziofulk, che sottolinea come si tratti comunque della «figlia di un indigena». Osservazione non sufficiente a calmare gli animi. Che, anzi, si appellano alla genetica: «Non è la permanenza in un luogo a definire un individuo, ma il sangue che gli scorre nelle vene: sono i geni che ereditiamo dai nostri genitori a determinare il nostro modo di pensare e di agire». TheCollector condivide. E cita le parole di un iscritto a Forza Nuova: «Il Colosseo o l’Arena di Verona appartengono al nostro intimo, mentre per gli immigrati non sono che ruderi». 

Si sollevano appelli ai dirigenti del movimento affinché si ravvedano, «altrimenti è l’immagine del partito che verrà rovinata», mentre i più rassegnati, «a frittata ormai fatta», si limitano ad auspicare che abbia al più presto termine «l’eccessiva amplificazione data alla vicenda dai giornali gossippari». 

Nei giorni scorsi qualcuno, commentando quanto avvenuto a Viggiù, aveva parlato di ”effetto Obama”. Sarebbe stato più opportuno parlare di operazione foglia di fico. 

Daniele Sensi (per l'Unità)

08 giugno, 2009

Le Monde: "Europee, una mezza disfatta per Berlusconi"

Ed Ignazio La Russa si lamenta: "Ha fatto campagna per la Lega Nord"

Leggo e traduco:

Da qualunque parte la si guardi, la risicata vittoria del Popolo della Libertà appare una mezza disfatta per Silvio Berlusconi, capolista in tutte le circoscrizioni.

Il suo partito, nato dalla fusione tra Forza Italia e Alleanza nazionale, è lontano dall’annunciato risultato del 43-45 %. Con il 35% dei voti, in un contesto di insolita bassa affluenza alle urne per l’Italia (66,5% contro il 73,5% del 2004), il capo del governo non può che constatare i danni provocati dal “caso Noemi Letizia” presso il suo elettorato.

La partecipazione di Berlusconi al compleanno della giovane diciottenne napoletana ha indebolito, checché se ne dica, il primo ministro. Così come l’inchiesta aperta contro di lui per presunto indebito utilizzo di voli di stato, o come quella che ha portato alla condanna per corruzione del suo ex avvocato britannico.

Se è ancora presto per calcolare quanto abbia inciso nel risultato di Berlusconi (meno 2% rispetto alle legislative del 2008) la disaffezione dei cattolici, sembra comunque che l’astensione (più forte nel sud e nelle isole) abbia in primo luogo toccato proprio il suo elettorato. Tradizionale feudo del partito post-fascista di Allenza nazionale, l’Italia meridionale ha snobbato Berlusconi. “Ha fatto campagna per la Lega Nord”, s’è lamentato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che, con altri ex-membri di Alleanza nazionale, comincia a sottolineare gli “errori” del primo ministro.

In queste condizioni, la sconfitta del Partito democratico, in caduta di 7 punti rispetto al 2008, è una “divina sorpresa” per i dirigenti del partito, tra i quali Dario Franceschini. “Il Pd non è affondato”, ha gioito il primo segretario, nominato questo inverno in piena catastrofe dopo una serie di sconfitte e di tensioni che avevano portato alle dimissioni di Walter Veltroni.

Indeboliti, centrodestra e centrosinistra hanno al loro fianco due partiti dagli appetiti crescenti. Alleati sempre più ingombranti, perché sempre più forti, Lega Nord e Italia dei valori (dell’ex giudice Antonio Di Pietro) renderanno complicata la vita ai loro alleati.

Il partito populista e xenofobo, che ha imposto al presidente del consiglio una politica di tipo securitario, ha condotto una campagna elettorale incentrata sull’immigrazione, ostentando una intesa di facciata con Berlusconi. La Lega raddoppia il risultato elettorale rispetto al 2004. “Gli elettori hanno premiato la coerenza”, commenta il leader Umberto Bossi. Contraria all’ingresso della Turchia in Europa (mentre Berlusconi è favorevole) la Lega potrebbe divenire il primo partito nel Veneto, pretendendo di governare la regione. I politologi pronosticano tensioni con il Pdl in vista delle elezioni regionali del 2010.

La maggior progressione è quella dell’Italia dei valori. Il partito che ha fatto della legalità la sua ragion d’essere, non s’è lasciato sfuggire l’occasione di approfittare delle difficoltà private e pubbliche di Berlusconi, e raddoppia il consenso rispetto alle legislative, mentre lo quadruplica rispetto alle europee del 2004. Di Pietro vuole ora trasformare il suo movimento in un vero partito e proporsi come alternativa alla destra e non più come alleato automatico del centrosinistra.

Questo scrutinio rappresenta anche uno scacco per la bipolarizzazione della vita politica voluta da centrosinistra e centrodestra. Il partito centrista di Ferdinando Casini si mantiene attorno al 6,5%: una posizione ideale per esistere e per pesare nelle future alleanze.

Domenica, una giovane ragazza bionda, con occhiali da sole in volto, s’è presentata al seggio elettorale di Portici, in Campania, costringendo il presidente del seggio a chiudere momentaneamente le porte, per l’afflusso di fotografi e per le contestazioni di altri elettori. Noemi Letizia ha votato per la prima volta.

Philippe Ridet, Le Monde, 8.06.2009
(traduzione di Daniele Sensi)

06 giugno, 2009

Le Figaro: "Berlusconi mente in Tv, ma nessuno dei giornalisti presenti lo contesta"

Traduco un articolo apparso sul francese Le Figaro.
La campagna per le europee s’è chiusa in una pessima atmosfera, con l’irruzione, nel dibattito, delle scappatelle del Cavaliere.  
Venerdì Silvio Berlusconi ha reagito con collera alla pubblicazione, da parte del quotidiano spagnolo El Pais, delle foto “rubate” a Villa Certosa, la sua residenza in Costa Smeralda. Vi si vedono giovani ragazze in tanga e l'ex primo ministro ceco Mirek Topolanek in costume adamitico. La procura di Roma ha vietato la pubblicazione di queste foto sul territorio italiano. “Non mi preoccupo. Sono foto innocenti. Ma si tratta di una scandalosa aggressione e di una evidente violazione della mia vita privata”, ha dichiarato il Cavaliere.  
Berlusconi sostiene di aver già risposto alle dieci domande sulla sua vita privata postegli insistentemente, da tre settimane, dal quotidiano La Repubblica, affermando di non aver mai avuto “relazioni piccanti” con Noemi Letizia, la bionda napoletana alla quale, in compagnia della sua scorta, aveva fatto visita lo scorso 26 aprile, per i suoi 18 anni.  
Un’inchiesta giudiziaria è stata però aperta contro di lui per “abuso d’ufficio”, in relazione all’utilizzo privato di un aereo dell’Aeronautica militare. Il paparazzo Antonello Zappadu aveva fotografato con il teleobiettivo cinque ospiti del presidente del Consiglio, tra cui il suo cantante prediletto ed una ballerina di flamenco, mentre scendevano dal velivolo all’aeroporto di Olbia. Silvio Berlusconi dice di non aver commesso alcun abuso. E denuncia la “meschinità” dell’opposizione. 
Questi sono gli argomenti che, giorno dopo giorno, hanno asfissiato la campagna elettorale. Dell’Europa s’è parlato ben poco. Durante una tribuna politica, Berlusconi ha liquidato la questione affermando che l’Unione, con il sistema della presidenza a turni, soffre della mancanza di un vero capo dell’esecutivo e di un ministro degli Esteri.  
“Troppi neri a Milano”  
Non sono stati affrontati nemmeno i temi della sicurezza e dell’immigrazione, che in genere portano voti. Tuttavia, giovedì sera, durante il meeting di chiusura della campagna elettorale, Berlusconi ha fatto una concessione alla Lega Nord, partito xenofobo, dicendo di vedere troppi immigrati a Milano: “Si ha l’impressione di essere in Africa”. Il capo della Lega Nord, Umberto Bossi, suo alleato, stava al suo fianco sul palco. 
Quanto alla crisi economica, Berlusconi ha voluto rassicurare ad ogni costo. Arrivando persino ad affermare, durante un dibattito televisivo (e senza che nessuno dei quattro direttori di testate giornalistiche presenti in studio abbia obiettato nulla), che in Italia ogni disoccupato riceve dallo Stato un aiuto pari all’80% dell’ultimo stipendio. Solo una settimana prima, il governatore della Banca d’Italia aveva stimato a 1,6 milioni il numero dei lavoratori privati di ogni sussidio in caso di perdita del posto di lavoro. 
Infine, Berlusconi s’è atteggiato a vittima di una violenta campagna montata contro di lui da una sinistra “piena di odio” e dal magnate australiano Rupert Murdoch, la cui piattaforma satellitare Sky è concorrente delle sue reti televisive Mediaset.  
Richard Heuzé, Le Figaro, 5.06.2009 (traduzione di Daniele Sensi)

 

19 maggio, 2009

11 maggio, 2009

Le Monde: "Berlusconi volta le spalle a Fini per abbracciare la xenofobia"

E Piero Fassino, del Pd, riceve il plauso della Lega Nord



Traduco dal francese Le Monde:

L’Italia ha dato un altro giro di vite alla sua politica sull’immigrazione, sabato 9 maggio, respingendo, ancora una volta, verso la Libia, da cui era partita, un’imbarcazione con a bordo 163 migranti che si avvicinava all’isola di Lampedusa. Questa è la seconda volta in tre giorni che Roma decide di rimandare i migranti al Paese di partenza, prima che essi possano toccare il suolo italiano.

Si tratta di una politica severamente criticata dall’Alto Commissariato per i rifugiati, dalle organizzazioni di difesa degli immigrati e dalla Chiesa, che vi vedono “una negazione” del diritto d’asilo. In effetti, il 75% dei migranti fa domanda d'asilo, e il 50% l’ottiene.

In questo modo, l’Italia spera di scoraggiare future migrazioni avvalendosi del trattato di amicizia siglato con la Libia lo scorso agosto. Il trattato prevede che Tripoli si impegni a contrastare l’immigrazione clandestina in cambio, da parte dell’Italia, di cinque miliardi di dollari per i prossimi venticinque anni a titolo di riparazione per il periodo coloniale.

Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, aveva salutato il primo respingimento di migranti verso la Libia come “un grande giorno per l’Italia”. Membro del partito xenofobo della Lega Nord, a lui si deve pure il “pacchetto sicurezza” che prevede l’instaurazione del “delitto di clandestinità”. Tale legge dovrebbe essere definitivamente votata questa settimana dal Parlamento.

Ad un mese dalle elezioni europee, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha colto l’occasione del respingimento dei migranti per non abbandonare il “fronte securitario” alla sua potente alleata, la Lega, che nel prossimo scrutinio elettorale correrà da sola – anche in alcune elezioni amministrative, che si terranno lo stesso giorno.

La Lega spera in un risultato a due cifre a livello nazionale, tenendo conto che in certe province del nord essa raccoglie quasi il 30% delle intenzioni di voto.

“Non apriremo le porte a tutti come ha fatto la sinistra”, ha dichiarato Berlusconi. "La loro idea di società multietnica non è la nostra”. “La nostra politica, ha aggiunto, è conforme alle norme europee, agli accordi internazionali e alle norme concernenti i diritti dell’uomo. Non c’è nessuno scandalo”. La Conferenza episcopale italiana ha subito replicato: “L’Italia è già multietnica”.

In piena crisi e alla ricerca di voti, il centrosinistra si è diviso sulla questione. Il responsabile esteri del Pd, Piero Fassino, ha affermato, nel corso di un’intervista al Corriere della Sera, che questi respingimenti nulla hanno di illegale. “So che quel che dico è impopolare a sinistra", ha ammesso, "ma è legittimo ricondurre un’imbarcazione al luogo da cui è partita, se esso viene identificato”. “Facciamo proseliti”, s’è subito compiaciuta la Lega Nord, divenuta il più vecchio partito d’Italia in seguito alla dissoluzione di Forza Itala e di Alleanza nazionale.

La vittima di questa competizione a destra è proprio il secondo dei principali alleati di Berlusconi: il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ex presidente di Alleanza nazionale. Nel corso del discorso pronunciato al congresso di fondazione del Partito della libertà, Fini aveva giustamente descritto l’Italia del futuro come un Paese multietnico. Ed in seguito ha moltiplicato le sue esternazioni “umaniste” per far comprendere meglio la sua differente posizione.

Berlusconi aveva dato ragione a Fini ritirando dalla legge sulla sicurezza l’articolo che obbligava i presidi degli istituti scolastici di denunciare i figli di migranti irregolari. Questa volta ha invece scelto di seguire Maroni e di cavalcare l’ondata xenofoba che affligge l’Italia.

Philippe Ridet, 12.05.2009, Le Monde
(traduzione di Daniele Sensi)

08 maggio, 2009

Stampa senegalese: "L'Italia istituzionalizza la xenofobia"

Traduco dal "Sud Quotidien", quotidiano senegalese.

“Tratta bene gli stranieri, perché pure tu sarai straniero”. L’Italia di oggi sembra ignorare questa bella esortazione dell’autore del romanzo “Les eaux mêlées“, pemio Goncourt 1955. 

Da qualche anno, in Europa, si va verso la radicalizzazione dei discorsi sull’immigrazione. Dopo Austria e Russia, butta male per gli immigrati in Italia. Soprattutto in questi tempi di crisi mondiale. 

La camera dei deputati italiani sta discutendo il “pacchetto sicurezza” del governo Berlusconi, già approvato il 5 febbraio dal Senato. Tale nuova legge, annunciata a più riprese a colpi di proposte provocatrici presto smentite, e il cui pretesto sarebbe quello di trattare “disposizioni in materia di sicurezza pubblica”, presenta una serie di misure controverse. In particolare per quanto attiene alla lotta contro l’immigrazione. Perché, a seguito della campagna di demonizzazione condotta dalla Lega Nord e dai media, l’Italia sembra oggi condurre una lotta accanita contro l’immigrazione e gli immigrati, capri espiatori per tutti i mali che affliggono il Paese. 

Basta un minimo di perspicacia per comprendere come questa legge sia un premio di Berlusconi alla Lega Nord, dopo il sostegno decisivo di questo partito di estrema destra alle ultime elezioni. D’altronde, uno dei primi atti del capo del governo italiano è stato quello di nominare Roberto Maroni ministro dell’Interno. Un bel modo per ricompensare Umberto Bossi -capo della Lega- e di permettergli così di estendere la sua influenza ben al di là della pianura padana, suo feudo tradizionale. 

Questa legge stabilisce una pena carceraria dai sei mesi ai quattro anni per le persone in situazioni irregolare che dovessero restare sul territorio italiano nonostante il decreto di espulsione. Essa decreta pure il delitto di immigrazione clandestina, delitto passibile di un'ammenda dai 5 ai 10 mila euro. 

Gli immigrati saranno altresì tenuti ad esibire il permesso di soggiorno per ogni atto di stato civile, come il matrimonio o la registrazione anagrafica dei figli. Il permesso di soggiorno sarà obbligatorio anche per utilizzare i servizi internazionali di trasferimento di denaro. I gestori di tali servizi dovranno sistematicamente denunciare i clienti la cui posizione fosse irregolare, cosa che avrà conseguenze disastrose per la situazione finanziaria di certi paesi africani. 

Il governo italiano fa sua, per intero, l’istituzionalizzazione della delazione, ed invita la popolazione a denunciare i “clandestini”. La nuova legge propone, inoltre, l’introduzione di un permesso di soggiorno a punti, imponendo ad ogni straniero la conoscenza della lingua e delle leggi italiane. Lo straniero dovrà pure sottoscrivere la “Carta dei valori della cittadinanza e dell’integrazione”, procedura che prevede un credito di partenza di dieci punti, incrementabili ad ogni rinnovo dei documenti a dimostrazione del grado d’integrazione. Di contro, è prevista una decurtazione del punteggio a seguito di delitti non passibili di espulsione o di illeciti amministrativi o fiscali. 

Si può seriamente dubitare dell’efficacia di tali norme, già fallite ovunque sono state applicate. Tra l’altro esse non fanno che aumentare la differenza di trattamento tra stranieri provenienti dall’Unione Europea, popolazioni bianche, e coloro che vengono dal sud, generalmente neri o arabi. 

Altri due emendamenti della Lega Nord, rigettati diverse volte dal Parlamento, dovrebbero essere riproposti. Si tratta di misure che prevedono la possibilità di mantenere gli immigrati irregolari nei centri di trattenimento fino a sei mesi, in luogo degli attuali 60 giorni, e, soprattutto, l’istituzionalizzazione delle “ronde”, effettuate da milizie cittadine, non armata, e già attive da diversi anni nelle città del nord. Diversi partiti hanno già organizzato tali ronde: oltre alla Lega Nord ( che le ha inventate nel 1997), ci sono la Fiamma Tricolore, Forza Nuova e La Destra, tutte formazioni di estrema destra, neofasciste, il cui programma è fondato sulla caccia all’immigrato. 

Basta solo l’evocazione dell’espressione “caccia all’uomo” per sentire un brivido alla schiena, poiché si tratta di un qualche cosa che ricorda le pagine più buie della storia recente. In particolare quella dell’Italia fascista del secolo passato. A Massa (Toscana), la Destra organizza ronde battezzate con la sigla “SSS”, “Soccorso Sicurezza Sociale”, riecheggiando la terribile polizia assassina di Hitler. 

La nuova legge non colpisce solo i “clandestini”, ma pure gli immigrati regolari, la cui procedura di richiesta o di rinnovo del permesso di soggiorno viene ancora una volta modificata e resa se possibile più complicata, poiché già si trattava di un interminabile percorso ad ostacoli, con gente in coda ancor prima dell’alba. La tassa sul permesso di soggiorno sarà aumentata da 80 a 200 euro, e si consideri che in media occorrono 291 giorni prima di ottenere il proprio titolo di soggiorno, il quale, talvolta, può scadere ancor prima di giungere al suo destinatario. 

Con le nuove scellerate norme, che ricordano l’oscuro periodo del fascismo di Mussolini, l’Italia va ad ancorarsi pericolosamente a destra – anzi, all’estrema destra. 

Sakho Jimbira Cheikh, 7.05.2009, Sud Quotidien 
(traduzione di Daniele Sensi)