25 giugno, 2014

Italia fuori dai Mondiali, Radio Padania esulta

Mondiali di Brasile 2014, ottantunesimo minuto dell'incontro Italia-Uruguay: con stacco di testa su calcio d'angolo, l'uruguagio Godin mette a segno la rete che manda a casa gli Azzurri. Immancabili, su Radio Padania, le urla di gioia.

 
 
Un'euforia incontenibile, come al goal del Paraguay nel primo incontro disputato dalla nazionale italiana ai mondiali di Sudafrica del 2010. O come per le quattro reti a zero della finale Spagna-Italia agli Europei del 2012. Con una differenza. La Lega Nord non è più né quella di Bossi, né quella di Maroni: capolista in tutte le circoscrizioni alle ultime elezioni europee, il segretario Matteo Salvini, il quale, pur ribadendo fedeltà all'articolo 1 dello Statuto del Movimento ("La Lega Nord ha per finalità l'indipendenza della Padania"), ora si propone come leader di una rinnovata coalizione di centrodestra, alla vigilia di questo campionato aveva dichiarato: «Tiferò l'Italia. Meglio tifare l'Italia che altri».

Una identità cerchiobottista che si riversa anche in Radio Padania. «Ogni mia consistenza ideologica svanisce nel momento in cui una squadra è in svantaggio», avvertiva, al goal dell'Uruguay, Marco Pinti, coconduttore della radiocronaca di ieri sera, «quindi da adesso io sto con quelli che sono in svantaggio». Ossia con quella da lui definita «la nazionale del Paese che ci ospita».
 



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Daniele Sensi

Ho scritto sull'Unità.it e per il sito dell'Espresso. Sul sito dell'Espresso ho anche tenuto un blog. Ora scrivo per me.


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