16 novembre, 2011

La Lega di "Padani si nasce"

Eros Domenico è un militante leghista. Il suo profilo Facebook è una profusione di foto di cene e di manifestazioni del Carroccio. Maglietta col Sole delle Alpi addosso, ama ritrarsi al fianco di Matteo Salvini o ai piedi di una qualche statua dell'Alberto da Giussano. Ha un'opinione su tutto: sul piano "svuota carceri" («mi trasformo in cecchino con un bel mitragliatore sul balcone e via con lo show»); sulle origini meridionali di Giorgio Napolitano («Napoli merda, Napoli colera») e sui due cittadini senegalesi uccisi martedì scorso a Firenze: «Meglio così, due in meno da mantenere». 

Sempre su Facebook, ha fondato "Padani si nasce, cuore leghista", gruppo - chiuso e riservato - dell'orgoglio padano. 

Ne fa parte anche Giovanna, bresciana, «casalinga, moglie e mamma», immagini di Topolino, Bambi e Winnie The Pooh sul proprio profilo pubblico. Sulla cittadinanza ai figli degli immigrati ha le idee chiare: «Un bel lanciafiamme, e che si brucino queste merde». Quanto ai loro genitori invece si chiede: «Perché, quando aprono la porta, c'è una puzza strana che fa schifo?». 

Opinione condivisa da Remo, un odontotecnico di Mantova: «Sapessi che odoraccio quando vengono da me, sono peggio della capre», mentre Anna Paola prova a rispondere: «Puzzano perché non si lavano dopo che fanno l'amore, per non parlare della loro puzza naturale, che è nauseabonda. Tempo fa ho sentito dire in televisione che il loro sesso ha un odore disgustoso, indelebile, che non va via neanche se lo lavi con un sapone speciale». 

Appartiene al gruppo anche "Maestra Marzia", insegnante di una scuola elementare che sul web amministra un blog di filastrocche, ninne nanne, esercizi di scrittura ed altro materiale didattico «utile agli alunni in caso di assenze prolungate per malattia». Una maestra modello, che sulla propria bacheca condivide foto di «pasticcetti in cucina» e di Topo Gigio, ma che nel gruppo "Padani si nasce", da quando il presidente Napolitano ha definito «una follia» negare la cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori immigrati, non si dà pace: «Non si trovano 3000 miseri euro per un ingranditore utile ad un mio alunno ipovedente, mentre si pagano almeno tre volte tanto i facilitatori linguistici per gli alunni cinesi che si rifiutano di ripetere anche la più semplice parolina di italiano. Cosa mai potranno invece dare i cinesi che sia di utilità comune?». 

Con soluzioni agli sbarchi di "clandestini" che vanno dal «napalm» a «una bella bomba, così saltano in aria», "Padani si nasce" è qualcosa di più di un semplice gruppo leghista di area. O almeno è il solo che possa vantare tra i propri membri nomi eccellenti, tutti iscritti ad un gruppo che per mettere a tacere quel «vecchio di merda» e «terrone del cazzo» di Napolitano propone «un colpo in testa» e, per ritorsione, «un attentato alle Coop». Un gruppo esplicitamente razzista («mischiare le razze non ha mai portato bene») e omofobo («dovremmo equiparare i gay ai pedofili così Vendola la finisce di fare il ricchioncello per strada») che, a fronte dei reati commessi da cittadini stranieri, vorrebbe «dare una ripulita», «aprendo la caccia con i pallettoni per cinghiali, almeno li traforiamo per bene». Con un trattamento di riguardo per gli immigrati malati di TBC («con loro usiamo la fiamma ossidrica, così non ne rimane nemmeno una cellula»), e per i rom: «Mettiamoli nelle stufe a legna, in modo da farne carburante alternativo». 

Perchè «i rom», spiega Luca, bresciano, amorevoli foto dei suoi bambini in bacheca, «ladri, stupratori e assassini nascono, ladri, stupratori e assassini moriranno: personalmente adotterei per loro le stesse politiche usate dal Führer». «Anziché stanziare fondi per l'integrazione dei rom, L'Unione Europa dovrebbe finanziare l'apertura dei forni», rilancia Alessandro, consulente aziendale nel comasco. Mentre Giovanna – quella appassionata di Topolino, Bambi e Winni The Pooh - euforica applaude: «Evvai! Che bello vederli bruciare!». 

Daniele Sensi (per l'Espresso)

13 novembre, 2011

La prova definitiva che la storia del complotto è una cagata pazzesca

"L'Italia è oggi una realtà alla mercé di un un gruppo internazionale trasversale che gestisce il Nuovo ordine mondiale. Tenete presente che Monti è persona legata alla Commissione Trilaterale e al Club Bilderbeg, che di quel gruppo sono espressione. Di conseguenza che cosa potete sperare? Assolutamente nulla: questo gruppo internazionale è terrorizzato dalla possibilità che una realtà esterna possa destabilizzare il loro potere e quindi, per timore di isterismi di massa, allucinazioni e fenomeni di disordine pubblico da parte di un'opinione pubblica impreparata, fino all'ultimo gli alieni e gli UFO saranno una scomoda realtà da negare a tutti i costi".
Radio Padania, 12.11.2011

12 novembre, 2011

11 novembre, 2011

Complotto! La base leghista urla al massone

«Napolitano è il tipico parassita, è il prototipo del parassita grosso, del parassita gigante e ha finalmente gettato la maschera, sta sorgendo la dittatura e ora il popolo si deve ribellare»: base leghista furente su Radio Padania con il presidente della Repubblica per la scelta di nominare Mario Monti senatore a vita nella prospettiva di un governo tecnico a lui affidato.

Ricalcando le dichiarazioni del ministro Calderoli che alla sola ipotesi di un «governo tecnico, di coesione, di tregua, di unità nazionale o come diavolo li si voglia chiamare» aveva parlato di golpe, Giorgio Napolitano viene descritto come un «personaggio pericolosissimo» che «sbattendosene le balle della democrazia» sta «facendo uno scippo alla nostra sovranità» con il deliberato scopo di voler «ancora una volta far pagare solo il Nord» perché «i problemi li stava già risolvendo la riforma per il federalismo fiscale voluta dalla Lega».

E allora: «Ricordatevi di quando applaudiva alle stragi in Ungheria», raccomanda un ascoltatore di Milano, seguito da altri che propongono soluzioni: «Prendiamo in mano il fucile»; «meno ampolle e più sangue»; «secessione, e, se serve, secessione armata».

La più moderata, un'ascoltatrice bresciana: «Andremo in piazza e butteremo via quel presidente della Repubblica che, alla sua età, sarebbe meglio se ne andasse in pensione e se ne stesse a casa».

Una rabbia che si riversa in Rete, sul gruppo Facebook di Radio Padania (non amministrato da via Bellerio), dove qualcuno si augura che «quello sporco comunista muoia di dolori atroci».

A parlare di «colpo di stato» e di «sovvertimento della volontà popolare» è però anche l'onorevole Carolina Lussana che, intervenendo sull'emittente leghista, condivide i malumori di quanti mettono in guardia dagli «appetiti di una Germania che ha perso la guerra e che ora vuole invadere tutta l'Europa».

Di una vera e propria aggressione favorita dal capo dello Stato parla invece Alberto Torazzi, capogruppo del Carroccio in Commissione attività produttive: «L'Italia è un paese ricco e qualcuno vuole derubarci dei frutti del nostro lavoro tramite un'aggressione favorita dal presidente della Repubblica il quale, violando la Costituzione e spingendo per la guerra in Libia, ha dato all'estero l'idea di un Italia come di un cadavere in putrefazione, alimentando gli appetiti che si stanno verificando in questi mesi».

Ma è con Roberto Ortelli, conduttore del palinsesto pomeridiano di Radio Padania vicino ai cattolici tradizionalisti dell'Istituto Mater Boni Consilii (fraternità improntata all'antigiudaismo teologico che considera lo stesso Benedetto XVI un infiltrato della massoneria progressista), che il riferimento alle trame occulte cui tutti accennano (Carolina Lussana: «siamo sotto dettatura di un'agenda decisa in segrete stanze») si fa esplicito. Se nei giorni scorsi consigliava la lettura del testo antisemita "Il governo mondiale e la controchiesa" di Pierre Virion, ora Ortelli raccomanda quella di "Massoneria e sette segrete" di Epiphanius: «"L'ordine nasce dal caos", penso che sia stato tutto preparato, e non da oggi».

Insomma, il presidente Napolitano agirebbe per conto del Nuovo ordine mondiale, una supermassoneria che, tramite il Club Bilderberg e la Commissione Trilaterale, di cui Mario Monti è stato presidente, si ispirerebbe ad una sorta di Piano di rinascita democratica di scala globale.

Una riedizione del famigerato complotto demo-pluto-giudaico-massonico che, sulla bacheca Facebook di Matteo Salvini, presto svela il suo volto. Chiede l'eurodeputato leghista: «Secondo voi chi c'è dietro il casino di questi giorni?» Risponde qualcuno: «Gli Stati Uniti e l'oscura finanza ebraica»; altri: «I banchieri tedeschi ed ebrei».

Complotto in atto anche per l'onorevole Massimiliano Fedriga, che su Radio Padania mette in allarme la base: «Voglio far presente a tutti coloro che ci ascoltano che, da alcuni mesi a questa parte, la Lega, che guarda caso si dissocia dalle lobby internazionali, è bersaglio prediletto degli organi di stampa controllati dai grandi gruppi economici: un disegno chiarissimo si sta disvelando sotto i nostri occhi».

Un cospirazionismo che per l'onorevole Torrazzi passa anche da "Er Pelliccia", il ragazzo arrestato a seguito degli scontri di Roma dello scorso ottobre: «Il principale finanziatore dei no global è lo speculatore internazionale George Soros, una delle più grandi canaglie della finanza speculativa, il quale vuol far credere che coloro che si oppongono alla globalizzazione siano tutti personaggi alla "Er pelliccia"».

Il fine, ancora una volta, è colpire la Lega, «l'unico partito che si oppone ad un disegno che vuole privare i popoli della sovranità del loro territorio»; lo strumento, l'immigrazione: «Gli immigrati sono i loro mercenari, ci aggrediscono con quelli, gli daranno il voto per soffocarci democraticamente».

Un ammonimento raccolto da una militante di Domodossola che telefona in radio spaventata: «Presto, muovetevi, sbattete fuori tutti gli immigrati che teniamo nei centri di accoglienza, prima che il governo cada del tutto». 

Daniele Sensi (per l'Espresso)

07 novembre, 2011

«Ora battiamo moneta padana»

«Volete davvero sapere il perché degli accadimenti di questi giorni? Volete farvi un'opinione il più possibile pertinente e aderente alla realtà sui fatti che ci circondano interrogandovi sulla loro origine e sulla loro meta? Leggete di massoneria e governi occulti».

La crisi economica vista da Radio Padania passa dal cospirazionismo di Roberto Ortelli, conduttore di "Che aria tira", rubrica pomeridiana dell'emittente leghista, che ai suoi ascoltatori consiglia, in particolare, un classico della letteratura occultistica («un libro che non può mancare nella vostra biblioteca»): "Il governo mondiale e la controchiesa" di Pierre Virion.

Un classico dell'occultismo, sì, ma anche dell'antisemitismo europeo del primo novecento. Perché il francese Virion, giornalista e cattolico tradizionalista, questo era innanzitutto: un antisemita vicino ad Action française, partito di estrema destra che negli '40 aderì con entusiasmo al regime di Vichy. D'altronde basta sfogliarlo, il suo libro, per subito ritrovarvi i famigerati "Protocolli dei Saggi di Sion" (falso documentale servito alla Russia zarista prima, e alla Germania nazista poi, per giustificare la persecuzione degli ebrei), qui considerati come «uno dei tanti aggiornamenti dello spirito ebraico nel corso dei millenari vagabondaggi».

Nonostante prosegua raccomandando altri fondamentali tomi «di mille pagine sulla storia di questo potere sotterraneo», Ortelli incontra il favore degli ascoltatori, che telefonano per confermare («su internet gira anche già la nuova moneta e guarda caso c'è sotto una figura massonica»); per rilanciare («anche Obama fa parte di questo disegno, infatti nessuno lo sa ma ha firmato per l'innesto dei microchip negli esseri umani perché le persone stanno diventando mentalmente indipendenti e bisogna fermarle»); o per evocare, più modestamente, Mario Monti e il ministro Tremonti, in quanto "membri" del Club Bilberberg (le cui riunioni sono talmente segrete che i nominativi dei partecipanti, per conoscere i quali Mario Borghezio aveva rivolto una interrogazione al Parlamento europeo, sono disponibili online, sul sito del Club).

Ciò cui tutti accennano è, in realtà, il "Nuovo ordine mondiale", teoria complottistica in base alla quale una maxi-massoneria transnazionale piloterebbe crisi finanziarie e migrazioni di popoli per impossessarsi dell'intero pianeta (per la cronaca, ne farebbe parte anche il presidente Giorgio Napolitano, da alcuni ascoltatori di Radio Padania indicato come colui «che mangia babà dalla mattina alla sera»).

E sono le pedine di questa trama occulta ad essere chiamate in causa quali immediati responsabili del baratro economico da quanti telefonano all'emittente di via Bellerio: gli immigrati («i costi del sistema sanitario sono alle stelle perché ci hanno riempito di extracomunitari, cani e porci»), ma, soprattutto, i «meridionali parassiti».

Sergio da Torino, «autodidatta ingegnere esperto di macchine agricole», uno degli ascoltatori più fedeli di Radio Padania, interviene durante la trasmissione del mattino di Sammy Varin (ex conduttore di Radio Italia che ora sprona gli elettori leghisti a non mollare «lo spadone bello duro e grosso» altrimenti «la sinistra va al governo e regolarizza tutti i precari»), per spiegare come «mi viene la pelle d'oca ogni volta che sul pullman vedo quelle facce e sento quei dialetti. Penso che qualcosa di simile lo abbiano provato i croati verso i serbi».

Certo, quando un altro conduttore propone un sondaggio, "Che fare?", i più si sbizzarriscono: «Gli statali lavorino solo mezza giornata per due o tre anni e per non più di cinque», «usciamo dall'euro e battiamo moneta padana», «eliminiamo l''Inps tanto io con 200 euro al mese mi faccio l'assicurazione privata», «Berlusconi entri in Lega e faccia tutto quello che dice Bossi così oltre all'Italia salveremo l'Europa»; ma per tutti la soluzione definitiva rimane la secessione, liberarsi della «zavorra». Nemmeno il federalismo basta più.

E' sulla "exit strategy" che si registrano le divergenze. Andrea da Novara è pessimista: «Ci vorrebbero le bombe, ma se andiamo a metterle siamo in dieci»; Angelo da Lecco propone un'imboscata stile Renzo e Lucia: «Saliamo con Bossi al Quirinale, diciamo a Napolitano che in Italia ci sono due zone ben distinte e dichiariamo la secessione»; più pragmatico Mauro da Seregno: «Appoggiamo anche noi il governo tecnico, così tutto va in scatafascio, la gente si incazza e al prossimo giro tutti votano Lega». Alessio da Milano è invece per un «frazionamento differenziato dell'Italia» o, in alternativa, per «la sua padanizzazione»; «può sembrare difficile da realizzarsi, ma Steve Jobs docet, ricordiamoci qual era stato il suo sogno e che cos'ha realizzato».

Raccogliendo una recente proposta di Giuliano Bignasca, leader della Lega dei ticinesi, Sammy Varin indica la soluzione in un'annessione con la Svizzera: «Le prime ad annettersi saranno le province del nord, partendo dalla Valtellina, per proseguire poi con i territori di Como, Varese e Lecco, arrivando ad includere anche la provincia di Verbano-Cusio-Ossola e lambendo quella di Milano. Chiaramente bisogna sentire i territori interessati e poi magari farglielo sapere anche al presidente Napolitano».

Nel frattempo la crisi rimane e i militanti della Lega si organizzano, su Facebook, in un gruppo chiuso: «Se avete qualcosa che non vi serve più non buttatela, sicuramente potrà servire a qualcun altro. Torniamo indietro nel tempo quando la moneta era solo roba da ricchi. Scambiamoci le cose, usiamo il baratto». 

Daniele Sensi (per l'Espresso)

La crisi vista da Radio Padania

"Dialetti meridionali che a sentirli sull'autobus viene la pelle d'oca", congiura massonica, un paio di bombe e una spruzzatina di antisemitismo: da leggere sull'Espresso.