«Volete davvero sapere il perché degli accadimenti di questi giorni?
Volete farvi un'opinione il più possibile pertinente e aderente alla
realtà sui fatti che ci circondano interrogandovi sulla loro origine e
sulla loro meta? Leggete di massoneria e governi occulti».
La
crisi economica vista da Radio Padania passa dal cospirazionismo di
Roberto Ortelli, conduttore di "Che aria tira", rubrica pomeridiana
dell'emittente leghista, che ai suoi ascoltatori consiglia, in
particolare, un classico della letteratura occultistica («un libro
che non può mancare nella vostra biblioteca»): "Il governo mondiale e la
controchiesa" di Pierre Virion.
Un classico dell'occultismo,
sì, ma anche dell'antisemitismo europeo del primo novecento. Perché il
francese Virion, giornalista e cattolico tradizionalista, questo era
innanzitutto: un antisemita vicino ad Action française, partito di
estrema destra che negli '40 aderì con entusiasmo al regime di Vichy.
D'altronde basta sfogliarlo, il suo libro, per subito ritrovarvi i
famigerati "Protocolli dei Saggi di Sion" (falso documentale servito
alla Russia zarista prima, e alla Germania nazista poi, per
giustificare la persecuzione degli ebrei), qui considerati come «uno
dei tanti aggiornamenti dello spirito ebraico nel corso dei millenari
vagabondaggi».
Nonostante prosegua raccomandando altri
fondamentali tomi «di mille pagine sulla storia di questo potere
sotterraneo», Ortelli incontra il favore degli ascoltatori, che
telefonano per confermare («su internet gira anche già la nuova moneta e
guarda caso c'è sotto una figura massonica»); per rilanciare («anche
Obama fa parte di questo disegno, infatti nessuno lo sa ma ha firmato
per l'innesto dei microchip negli esseri umani perché le persone stanno
diventando mentalmente indipendenti e bisogna fermarle»); o per
evocare, più modestamente, Mario Monti e il ministro Tremonti, in quanto
"membri" del Club Bilberberg (le cui riunioni sono talmente segrete che
i nominativi dei partecipanti, per conoscere i quali Mario Borghezio
aveva rivolto una interrogazione al Parlamento europeo, sono
disponibili online, sul sito del Club).
Ciò cui tutti accennano
è, in realtà, il "Nuovo ordine mondiale", teoria complottistica in base
alla quale una maxi-massoneria transnazionale piloterebbe crisi
finanziarie e migrazioni di popoli per impossessarsi dell'intero
pianeta (per la cronaca, ne farebbe parte anche il presidente Giorgio
Napolitano, da alcuni ascoltatori di Radio Padania indicato come colui
«che mangia babà dalla mattina alla sera»).
E sono le pedine di
questa trama occulta ad essere chiamate in causa quali immediati
responsabili del baratro economico da quanti telefonano all'emittente di
via Bellerio: gli immigrati («i costi del sistema sanitario sono alle
stelle perché ci hanno riempito di extracomunitari, cani e porci»), ma,
soprattutto, i «meridionali parassiti».
Sergio da Torino,
«autodidatta ingegnere esperto di macchine agricole», uno degli
ascoltatori più fedeli di Radio Padania, interviene durante la
trasmissione del mattino di Sammy Varin (ex conduttore di Radio Italia
che ora sprona gli elettori leghisti a non mollare «lo spadone bello
duro e grosso» altrimenti «la sinistra va al governo e regolarizza tutti
i precari»), per spiegare come «mi viene la pelle d'oca ogni volta che
sul pullman vedo quelle facce e sento quei dialetti. Penso che qualcosa
di simile lo abbiano provato i croati verso i serbi».
Certo,
quando un altro conduttore propone un sondaggio, "Che fare?", i più si
sbizzarriscono: «Gli statali lavorino solo mezza giornata per due o tre
anni e per non più di cinque», «usciamo dall'euro e battiamo moneta
padana», «eliminiamo l''Inps tanto io con 200 euro al mese mi faccio
l'assicurazione privata», «Berlusconi entri in Lega e faccia tutto
quello che dice Bossi così oltre all'Italia salveremo l'Europa»; ma per
tutti la soluzione definitiva rimane la secessione, liberarsi della
«zavorra». Nemmeno il federalismo basta più.
E' sulla "exit
strategy" che si registrano le divergenze. Andrea da Novara è
pessimista: «Ci vorrebbero le bombe, ma se andiamo a metterle siamo in
dieci»; Angelo da Lecco propone un'imboscata stile Renzo e Lucia:
«Saliamo con Bossi al Quirinale, diciamo a Napolitano che in Italia ci
sono due zone ben distinte e dichiariamo la secessione»; più pragmatico
Mauro da Seregno: «Appoggiamo anche noi il governo tecnico, così tutto
va in scatafascio, la gente si incazza e al prossimo giro tutti votano
Lega». Alessio da Milano è invece per un «frazionamento differenziato
dell'Italia» o, in alternativa, per «la sua padanizzazione»; «può
sembrare difficile da realizzarsi, ma Steve Jobs docet, ricordiamoci
qual era stato il suo sogno e che cos'ha realizzato».
Raccogliendo una recente proposta di Giuliano Bignasca, leader della
Lega dei ticinesi, Sammy Varin indica la soluzione in un'annessione con
la Svizzera: «Le prime ad annettersi saranno le province del nord,
partendo dalla Valtellina, per proseguire poi con i territori di Como,
Varese e Lecco, arrivando ad includere anche la provincia di
Verbano-Cusio-Ossola e lambendo quella di Milano. Chiaramente bisogna
sentire i territori interessati e poi magari farglielo sapere anche al
presidente Napolitano».
Nel frattempo la crisi rimane e i
militanti della Lega si organizzano, su Facebook, in un gruppo chiuso:
«Se avete qualcosa che non vi serve più non buttatela, sicuramente potrà
servire a qualcun altro. Torniamo indietro nel tempo quando la moneta
era solo roba da ricchi. Scambiamoci le cose, usiamo il baratto».
Daniele Sensi (per l'Espresso)
Tag: club bilderberg, lega nord, mario monti, massoneria, nuovo ordine mondiale, radio padania, roberto ortelli
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