27 marzo, 2009

"La nostra gente non deve mangiare porcherie arabe"

  

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Ospite, su Radio Padania, di Renata Galanti (responsabile delle Associazioni padane, nonché membro del Consiglio nazionale consumatori e del Gruppo tradizione alimentare italiana, che fa capo al ministero dell'Agricoltura), Daniele Belotti, consigliere regionale della Lega Nord, introduce il provvedimento che la prossima settimana sarà approvato dalla Commissione attività produttive della Regione Lombardia. Con queste parole: 

“La gente nostra ovviamente deve comprare i nostri prodotti, non deve di certo andare a mangiare quelle porcherie di stampo arabo”.

17 marzo, 2009

Mario Borghezio: "Il regionalismo è solo una copertura. Noi siamo sempre i fascisti di un tempo"

Una videoinchiesta francese smaschera il leader europeo del Carroccio 

Non è stato abbastanza scaltro, questa volta, Mario Borghezio. Ospite del movimento francese Nissa Rebela (ossia di Philippe Vardon, che la giustizia d’Oltralpe ha già riconosciuto colpevole di islamofobia e di ricostituzione di partito fascista) non s’è accorto di come una telecamera lo abbia seguito anche a margine del suo intervento, quando, appartatosi con alcuni militanti della destra identitaria nizzarda, ha suggerito loro, sottovoce, la strategia per uscire dall’isolamento politico. Queste le sue parole:

"Occorre insistere molto sul lato regionalista del movimento. E’ un buon modo per non essere considerati immediatamente fascisti nostalgici, bensì come una nuova forza regionalista, cattolica, eccetera eccetera… ma, sotto sotto, siamo sempre gli stessi".  
 
(il passaggio su Borghezio comincia al quinto minuto) 
Il video fa parte di un’inchiesta (“Ascenseur pour les fachos”), trasmessa venerdì sera dal francese Canal Plus, che documenta il montare dell’estrema destra in tutta Europa. Dall’Ungheria alla Svezia, passando per la Francia e la Germania, il reportage offre un inquietante viaggio nella galassia neofascista e neonazista che, ovunque, guadagna terreno. Per buona parte il documentario si focalizza sull’Italia. Perché è solo in Italia che la destra radicale, altrove marginalizzata e tenuta a distanza dai grandi partiti di governo, vanta ministeri, scranni parlamentari e amministrazioni locali. “In Italia è caduto un tabù: quello del fascismo”, dice la voce narrante, denunciando un clima di ordinarietà che normalizza e legittima il fascismo. 
 
Nelle immagini non ci sono solo il premier Berlusconi che minimizza gli orrori del Ventennio (“Mussolini non ha mai ucciso nessuno – ha giusto mandato qualcuno in vacanza”), o suoi sostenitori che lo acclamano come nuovo duce. Ci sono anche due sindaci esemplari: Flavio Tosi e Gianni Alemanno. Il primo viene mostrato alla testa di un corteo organizzato da Forza Nuova e Fronte Veneto Skinheads, a braccetto con Andrea Maggioranzi, consigliere comunale che del Fronte Veneto è stato leader. Di Alemanno viene invece mostrato uno scatto fatografico inedito che lo ritrae al funerale del suo “consulente personale”, Peppe Dimitri, uno dei fondatori di Terza Posizione e dei Nuclei Armati Rivoluzionari. L’attuale sindaco di Roma, circondato da braccia tese, porta in spalla il feretro. A pochi passi da lui, il saluto romano di Gabriele Adinolfi, protagonista degli anni di piombo, condannato per appartenenza ad organizzazioni terroristiche (ancora Terza Posizione e Nuclei Armati Rivoluzionari).
   
 (a 4 minuti e 35 secondi il passaggio su Tosi, Berlusconi e Alemanno)