Tag: democratici di svezia, europa, lega nord, Sverigedemokraterna, svezia
Gli xenofobi stanno sempre altrove /2
Il partito dei "Democratici di Svezia", che l'altro ieri ha fatto gridare all'allarme xenofobia la stampa del mondo intero, compresi quei quotidiani italiani che mica mai lo scrivono di come un partito xenofobo noi lo si abbia da anni al governo, alle europee del 2009 mirava ad entrare nello stesso gruppo parlamentare della Lega Nord.
"Assieme a gente che in Italia propone di sparare sui barconi degli immigrati?", chiese all'epoca un giornalista ad un loro candidato. "In ogni gruppo ci sono partiti discutibili", fu la riposta.
per quanto possano essere nazi, son pur sempre svedesi.
RispondiEliminaLa traduzione letterale che da' Google (dallo svedese all'italiano) è: "Si tratta di un parere spregevole che io ovviamente non condivido".
RispondiEliminaSe interessa, c'è pure un'intervista di Viola Afrifa sul Fatto di ieri a kent Ekerith, il segretario per i rapporti internazionali di quel partito:
RispondiElimina“Ci piace la Lega che
lotta contro l’islam”
D a queste elezioni esce un solo vincitore: il partito di estrema
destra ha ottenuto il 5,7% che corrisponde a 20 seggi al Riksdag.
Kent Ekeroth, classe 1981, militante dal 2006 e segretario
per i rapporti internazionali del partito di Åkesson è un
neodeputato e ha le idee chiare: “Gli immigrati sono una piaga.
Indeboliscono il paese sia economicamente che culturalmente
e la gente che ci ha votato è stanca”.
Vi aspettavate questo risultato?
Certo perché, diversamente dai media e dai politicanti di Stoccolma,
noi abbiamo il polso del territorio e sapevamo che la
nostra militanza si sarebbe tradotta in una valanga di voti.
I media internazionali vi hanno definito la destra xenofoba
che turba il sonno della democratica Svezia.
Amare la propria patria, volere il bene dei propri connazionali,
desiderare che l’economia e la cultura svedese tornino a rifiorire
è xenofobia?
Jimmie Åkesson ha definito l’islam la minaccia più grande
per la Svezia dal secondo dopoguerra.
Non parlava dei musulmani ma della loro religione che confligge
con l’idea di libertà che contraddistingue la Svezia. Noi
vogliamo che la situazione torni a prima del 1975 quando non si
parlava di integrazione ma di assimilazione. Gli stranieri che
volevano vivere in Svezia dovevano adattarsi in tutto e per tutto
alla nostra lingua, religione, cultura e tradizioni. Adesso gli immigrati
si comportano come se fossero a casa propria e in premio
ricevono anche i sussidi statali pagati con il sudore degli
svedesi. Se stai qui devi rinunciare ai matrimoni combinati, alla
carne halal e ad avere la tua moschea ad ogni costo.
Ce l’avete proprio con i musulmani, allora.
La Svezia sta subendo un processo di islamizzazione che deve
essere arrestato riducendo i flussi migratori del 90%. Basta ricongiungimenti
e richieste d’asilo. Sì ai rimpatri con incentivi
per chi torna a casa propria ma allo stesso tempo bisogna rendere
meno comoda la vita di chi si ostina a voler rimanere. I soldi
pubblici verrebbero ridistribuiti tra gli svedesi per rafforzare il
welfare e offrire una pensione decente ai nostri anziani. Non
vogliamo sentirci stranieri a casa nostra. A Stoccolma non abbiamo
raggiunto il 4% perché lì abitano i politicamente corretti
lontani dalla Svezia che lavora.
La conosce la Lega Nord?
Sì, e sostengo la lotta contro l’islamizzazione che porta avanti.
Antonio F.
Altra cosuccia: qui in Canada dove vivo, è pieno pieno di italiani del Nord emigrati anni fa. In particolare, è pieno di friulani e veneti. I canadesi, quando questi "padani" arrivarono, li consideravano piccoli, sporchi, bruni, puzzolenti, mafiosi, incapaci di esprimersi in inglese, ignoranti, cattolici, conservatori, brutti, cattivi e mafiosi.
RispondiEliminaTuttavia, i canadesi non hanno sparato a quei padani, né hanno chiesto a Cuba di sparare per conto proprio. Capita la differenza?
http://www.altreitalie.it/UPLOAD/ALL/84097.pdf
RispondiEliminastudio che parla del fenomeno dell'immigrazione clandestina italiana.
buona questa, ah ah...
RispondiElimina