A poche ore dalla sua entrata in vigore, la Corte federale di Phoenix ha bloccato alcune delle norme della controversa legge sull'immigrazione varata lo scorso aprile in Arizona, in particolare quelle che a) assimilavano l'immigrazione clandestina a un reato e non più a un'infrazione; b) obbligavano la polizia a verificare lo status di un immigrato fermato per altri motivi; c) permettevano, sempre alle forze di polizia, di chiedere i documenti a un passante solo basandosi "sul ragionevole sospetto" che fosse un clandestino.
Il "contrôle au faciès", ossia il controllo d'identità basato sull'apparenza fisica, etnica o religiosa di una persona, è vietato, con pene fino a cinque anni di arresto, anche in Francia. In Francia non sono nemmeno ammesse statistiche su base etnica di qualsivoglia natura, mentre, in Italia, sono oramai una consuetudine le conferenze stampa di dicembre sul numero totale degli stranieri controllati durante l'anno da parte delle forze di polizia.
Tag: arizona, delit de facies, forze dell'ordine, immigrazione, racial profiling, stati uniti
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