02 agosto, 2012

La differenza tra "terroni buoni" e "terroni cattivi"

Nella giornata in memoria del 'Porrajmos', lo sterminio nazifascista di rom e sinti (in 3000 vennero gasati ad Auschwitz nella sola notte tra il 2 e il 3 agosto del 1944), Sammy Varin, speaker di Radio Padania, spiega la differenza tra "terroni buoni" e "terroni cattivi":
«Ci sono meridionali che non fanno niente tutto il giorno, quelli che si sono presi la pensione senza meritarla: questi sono i terroni nel senso dispregiativo del termine. Tanto di cappello invece per quei meridionali che valgono cento settentrionali, quelli che sono incazzati cento volte più di noi, quelli che alzano la testa, quelli che magari sparano per aria quando vedono i rom in un campo vicino a casa. Lo sapete perché non ci sono rom in Sardegna? Fatevelo raccontare da un nostro amico leghista duro e puro: "Appena si accampano qui, nel campo vicino, un giorno, due giorni e poi inizio a sparare per aria e vedi che scappano tutti, immediatamente, non ne rimane uno". Quelli sanno che non bisogna scherzare con determinate popolazioni, come anche i siciliani e i calabresi: in determinate zone, gli immigrati ci passano e ci stanno mezzoretta o un oretta, non di più, altrimenti non si sa che fine facciano.»
Di seguito l'audio:
 

 

(per il blog dell'Espresso)



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Daniele Sensi

Ho scritto sull'Unità.it e per il sito dell'Espresso. Sul sito dell'Espresso ho anche tenuto un blog. Ora scrivo per me.


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