"Xenofoba, ma col volto umano". Il magazine panafricano Jeune Afrique definisce così la Lega di ultima generazione, quella che "per blindare il Nord ed imporre la propria legge a Berlusconi" si è affidata a "uomini giovani, attraenti e discreti, lontani dalla tradizionale immagine del leghista che incessantemente sbraita odio contro gli immigrati".
Xenofoba, sì, ma elegante. Una xenofobia prêt-à-porter.
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@Daniele: ti assicuro che la Lega vincente sul territorio (parlo in particolare del mio/tuo Piemonte, ma anche del Veneto con Zaia) NON è assolutamente quella dove "continua ad essere vincente il modello Borghezio". In Piemonte, a vincere, è stato il "modello Cota". Che ha saputo aggregare, non contrapporre. Un modello, tra l'altro, molto più umano e vicino alle persone vere di quanto si è dimostrato essere per cinque lunghi anni l'aristocratico "modello Bresso".
RispondiEliminagioann
Ma ma ma, ma come? Luca Zaia non era quello che si sporcava le scarpe per andare tra gli allevatori? Che sono quegli stivaletti lucidi??
RispondiEliminaNon accettiamo lezioni di "stivaletti lucidi" dai signori dei salotti radical chic.
RispondiElimina@ Gioann,
RispondiEliminasai bene che in realtà il "modello vincente" include entrambi: Cota per conquistare nuovi elettori, e Borghezio per mantenere -e rassicurare- quelli vecchi. Sono però stato un po' troppo sintetico, ma volevo solo ricordare che al fianco dei "nuovi volti" della Lega continuano ad esistere e ad operare quelli precedenti. Peraltro ha un senso distinguere tra Lega delle istituzioni e Lega "del territorio"? E non perché i leghisti, una volta "preso il potere" continuano a stare tra la gente, bensì perché, è risaputo, la Lega è abilissima a presentarsi come partito di lotta anche quando sta al governo (senza peraltro logorarlo, il governo, come invece capitava di fare, ad esempio, a Rifondazione...)
La polemica contro l'elite colta di sinistra è trita e ormai banale. Magari la sinistra non va nei bar e nelle fiere, magari è anche snob e troppo intellettuale, ma col popolo si potrebbe parlare diversamente: si potrebbe anche evitare di dire che gli immigrati andrebbero vestiti come leprotti e impallinati (cfr gentilini)
RispondiEliminaA me picerebbe vedere un politico DEL POPOLO ma che lavora PER IL POPOLO...
RispondiElimina@Daniele: concordo in buona parte con la tua analisi, soprattutto il finale. Però, se tu potessi vedere la Lega dall'interno, ti renderesti conto di come le dinamiche di oggi non sono propriamente sovrapponibili a quelle di ieri. I nuovi "quadri" sono cresciuti e c'è una nuova generazione di trenta/quarantenni davvero abile a fare politica e, soprattutto, amministrazione. D'altra parte, se così non fosse, non sarebbero né votati né rivotati... Come avvenne per la quasi totalità della prima generazione dei sindaci leghisti (primi anni '90), da Merusi a Formentini.
RispondiElimina@Luca T. Non è certo colpa mia se la sinistra parla ai salotti e non agli operai, e poi è costretta a sopportare le conseguenze delle sue frequentazioni. Impari di nuovo (magari dall'ottimo Chiamparino) che cosa sia l'odore dell'officina e vedrai che la "polemica trita" finirà immediatamente. Per il resto, sono perfettamente d'accordo con te. La "battuta" sui leprotti, prima ancora che di pessimo gusto, è semplicemente inutile e/o controproducente. Sufficiente dire (e fare): chi è clandestino (e non "immigrato" ma "immigrato irregolare") va rintrcciato e reimpatriato. Proprio quello che ha detto Cota con grande semplicità durante tutta la sua campagna elettorale.
Sono tornata per un mese in Italia e con mia grande sorpresa ho visto una Lega sempre piu' liquida, morbida...a Gallarate contro gli sprechi per un pretenzioso nuovo museo di arte moderna, a Milano in pieno reclutamento di facce rispettabili, professionisti riconosciuti nel proprio mestiere...e fra questi una mia conoscenza!!!Alla mia domanda, ma perchè hai accettato la candidatura della Lega(tra l'altro a 10gg delle regionali)lui architetto da sempre in lotta col Comune(rosso) e le continue ingiustificate difficoltà per svolgere il proprio lavoro,massacrato da una zelante burocrazia, a volte ricattatoria (eh si, ancora oggi:))ha deciso di "buttarsi" con la Lega.
RispondiEliminaLa Lega vuole cosi'presentarsi piu' bella e piu' forte che pria, e ci è riuscita, perchè molti vedono in lei la possibilità di cambiare la vecchia politica...
@Gioann
RispondiEliminaVa bene, torniamoci nelle officine, così vediamo se lavoratori itliani e lavoratori stranieri sono trattati allo stesso modo (ne dubito).
Riguardo alla "battuta". Le parole sono pietre. Vent'anni di propaganda xenofoba diffondono un clima di diffidenza o indifferenza per sorte degli ultimi arrivati. E l'idea secondo cui arrivino etnie e non individui, braccia e non uomini. Nulla di comico.
@Luca: sulle officine, fu nientemento che Livia Turco, all'indomani dell'approvazione della "Bossi-Fini", a farsi un giro dagli industriali veneti a promettere loro che "una volta tornati al governo, aboliremo la Bossi-Fini e così potrete avvalervi della mano d'opera degli immigrati". La fonte, a scanso di equivoci, è dell'agenzia Ansa. Capito, la sinistra? Anziché cercare di capire che cosa c'è che non va nel costo del lavoro in italia, ha avallato l'importazione massiccia di mano d'opera a basso costo da sfruttare, come dici tu, facendo dumping sociale nei confronti dei lavoratori cittadini. Questo io lo chiamo nuovo schiavismo. Leggevo ieri (dal Corriere, non ho verificato) che la stessa Cgil ammette che l'80 per cento dei suoi tesserati, al Nord vota Lega. Altro che partito borghese. E, mentre Mercedes Bresso faceva le scampagnate a pigiare l'uva con Giuliano Soria, il Carroccio riempiva di tessere la sua sezione di Mirafiori. Di che vi meravigliate? Leggete piuttosto le due (diconsi DUE) pagine di intervista a Chiamparino sulla Padania di oggi... ;)
RispondiEliminaSull'arrivo di individui e non di etnie. La tua fede anticomunitarista non può renderti cieco di fronte al fatto che arrivano sì individui, ma che in moltissimi casi compongono comunità ben distinte. Con i loro riti, religioni, tradizioni, usanze, costumi ben precisi, che in molti casi non possono non creare frizioni con chi li ospita. Non puoi far finta che quella cinese non sia una "comunità", che il venerdì in Viale Jenner a Milano non succeda nulla. E qui mi fermo perché l'elenco sarebbe lungo. Non vale asserire con una petizione di principio che un fenomeno (il comunitarismo degli immigrati) non esiste perché poi esso non esista nei fatti...
Sulla "battuta": neanche a me ha fatto ridere e l'ho definita - mi ripeto - di pessimo gusto, inutile e controproducente. Ma questo fatto non cancella un malessere sociale che ne è la causa e non certo il prodotto.
Gioann
@Gioann
RispondiEliminaGrazie della risposta.
Su Livia Turco. Sì, sembra una gara a chi li sfrutta di più, certo. Non faccio fatica a credere che l'ex ministro quella frase l'abbia detta. E neanche a quello che mi dici della Bresso. Io l'ho beccata ad un festival del giallo. Ha avuto anche il tempo di scrivere!
Riguardo alla mia supposta fede anticomunitarista. So che alcune generalizzazioni funzionano (facile citare i cinesi), ALTRE NO. Quella della fantomatica Padania no, ad esempio. Siamo una terra di campanili, di dialetti (che sopravvivano, ma sì! Io li adoro) che muoiono in dieci chilometri. Già si odiano bresciani e bergamaschi, comaschi e monzesi, udinesi e triestini, figuriamoci veneti e lombardi ... E che ridere poi la trovata dei popoli padani!
Sulla battuta. Non si tratta di una battuta, ma di tante battute. E l'umorismo serve a fissare degli stereotipi (perfino quello del leghista analfabeta e rozzo). A volte anche a diffondere pericolose falsità.
Parlando di umorismo, una barzelletta.
RispondiEliminaUna donna che non riesce a raggiungere l'orgasmo quando fa l'amore
col marito, assessore leghista del varesotto, un giorno gli dice:
- Caro, stanotte ho fatto un sogno incredibile, stavamo facendo
l'amore e, sopra di noi, sull'armadio, c'era un
uomo di colore con un ventaglio che sventolava e ciò mi ha fatto
godere tanto! -
I due decidono di attuare il sogno così escono e, ad un semaforo,
trovano un ragazzone di colore e gli offrono
100 Euro se accetta di sventolare un ventaglio da sopra l'armadio
mentre loro fanno l'amore.
Il tipo accetta e i tre corrono in camera da letto.
I due coniugi iniziano quindi a fare l'amore ed il ragazzo sventola
il ventaglio da sopra l'armadio.
Purtroppo nessun risultato.
La moglie, allora, dice al marito:
- Forse bisognerebbe invertire le parti... Tu vai sull'armadio e
lui viene qui... -
Il marito, sebbene perplesso, accetta.
Il ragazzone nero entra nel letto e lui sale sull'armadio.
Poco dopo la donna urla di piacere in maniera impressionante e
raggiunge un orgasmo devastante.
Quando i due hanno finito, il marito scende dall'armadio e, rivolto
verso il nero, gli dice:
- Uè... Pirla d'un negher, te vist' come se fa a sventulà?!? -
..................!!