Rosy Mauro smentisce: «Mi vedo costretta ad adire le vie legali per
tutelare la mia rispettabilità, onestà e onorabilità contro l’ennesima
fuga di notizie infondate, false e gravemente diffamatorie». Anche il
senatore Piergiorgio Stiffoni smentisce: «Ribadisco la mia posizione di
assoluta estraneità a qualsiasi movimentazione di denaro della Lega
Nord: di quello che facesse Belsito con i soldi del movimento non ho mai
saputo niente, dalla Lega non ho mai avuto soldi e di come investo i
risparmi miei e della mia famiglia sono solo affari miei e non devo
rendere conto a nessuno».
Parole che, nel pieno della bufera che
ha investito la Lega, rincuorano Matteo Salvini: «Abbiamo già espulso
chi ha portato i nostri soldi in Tanzania, se altri hanno sbagliato
pagheranno, ma così, almeno, possiamo lasciare i diamanti in
gioielleria». Già, i diamanti, diamanti e oro, quelli che, stando a
quanto emerge dalle carte degli inquirenti, sarebbero stati acquistati
con i soldi distratti dalle casse del Carroccio: 200 mila euro in
lingotti d'oro consegnati all'ex tesoriere Francesco Belsito, più altri
400 mila euro in pietre preziose che, sempre secondo gli inquirenti,
sarebbero stati «comprati e poi consegnati materialmente» nella
disponibilità del vicepresidente del Senato Rosy Mauro, del senatore
trevigiano Piergiorgio Stiffoni, membro del precedente comitato
amministrativo di tesoreria della Lega, e dello stesso Belsito.
Lingotti e diamanti che ora mancherebbero all'appello e che lunedì hanno
nuovamente portato la Guardia di Finanza in via Bellerio.
«Cercate
l'oro della Lega? Andate a controllare nelle sezioni, troverete decine
di migliaia di militanti che si impegnano con serietà e infinita
passione per la loro terra e per la loro gente, loro sono l'oro della
Lega», è, su Facebook, il commento dei militanti. «Oggi la Finanza è
tornata nella sede della Lega cercando oro e diamanti.
Droga
niente? Manca solo l'arrivo dei Caschi blu e siamo su 'Scherzi a
parte'», annota invece, sarcastico, Matteo Salvini, ben sapendo quanto
“oro” e “diamanti” stridano con il consueto vocabolario leghista e con
le parole d'ordine cui la base è abituata. Ironia della sorte, ciò che
Salvini sembra ignorare è che proprio dal seminterrato di via Bellerio,
ossia dagli studi di quella Radio Padania Libera di cui egli è
direttore, alternata a spot di prodotti biologici, olio d'oliva e vasche
da bagno per anziani, negli ultimi mesi è stata ciclicamente messa in
onda un curiosa inserzione pubblicitaria - 'curiosa' perché
apparentemente fuori target, considerato il pubblico di riferimento
dell'emittente.
Una radio-promozione (simile committenza
pubblicitaria, in via Bellerio, non passa da agenzie esterne ma viene
'raccolta' direttamente dalla radio), nel corso della quale lo speaker -
ex Radio Italia, 'borgheziano', conduttore delle prime trasmissioni del
mattino - dialogando con l'inserzionista sprona gli ascoltatori a
investire (indovinate un po'?) proprio «in una forma di investimento
ancora poco conosciuta in Italia, i diamanti» perché «mai come in
questo momento storico è meglio non lasciare i nostri soldi sul conto
corrente».
'L'Espresso' ha recuperato
l'audio
di
una di quelle rubriche commerciali, e ve lo ripropone integralmente. Il
recapito telefonico - che abbiamo oscurato - fa riferimento ad una
società di investimenti trevigiana. In catalogo, anche 'tondi', in
argento, del Ventennio fascista e ritratti del Duce. Ma soprattutto
loro: «diamanti e oro, «un investimento d'autore» disponibile in tre
differenti set. Tempi di consegna, 45 giorni lavorativi.
Daniele Sensi (per l'Espresso)
Tag: belsito, lega nord, matteo salvini, piergiorgio stiffoni, radio padania, rosy mauro
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