25 febbraio, 2011

I cammelli di Calderoli

Pare che nessuno se ne ricordi, ma, in queste difficili ore, il nostro è l'unico paese al mondo che possa vantarsi di avere al governo un ministro che ospita in casa due cammelli di Gheddafi, dono a suo tempo accettato a mo' di gesto riparatore per la sciocca provocazione costata la vita degli undici libici che la popolazione di Tripoli, la scorsa settimana, rivoltandosi ha commemorato.



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Daniele Sensi

Ho scritto sull'Unità.it e per il sito dell'Espresso. Sul sito dell'Espresso ho anche tenuto un blog. Ora scrivo per me.


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10 commenti:

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  2. Gli undici libici sono morti non certo a causa di Calderoli. Sono morti per due ragioni:
    1. fanatismo religioso
    2. violenza della polizia di gheddafi
    Non esiste che per dei disegnini la gente vada fuori di testa. Se poi succede qualcosa non si può certo dare la colpa a chi mostra i disegnini.

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  3. In effetti le proteste dovevano partire proprio in coincidenza delle violenze della polizia due anni fa... Calderoli e la rivoluzione libica: mio Dio, quale eterogenesi dei fini!

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  4. Mi è piaciuto il post di Procellaria. Faccio però uno step successivo: Calderoli ha mostrato i disegnini esercitando uno dei diritti fondamentali dell'uomo riconosciuti in occidente: quello della libera espressione del pensiero. Seguendo il ragionamento di Daniele, la causa prima della morte dei famosi 11 libici dovrebbe essere la libertà di espressionme del pensiero... Ed ecco servito su un piatto d'argento il cortocircuito dell'occidente: dall'assolutismo dei diritti al relativismo dei diritti: le più' solide basi di ogni dittatura che (non) si rispetti. Gioann Pòlli

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  5. Non facciamo i sempliciotti, dai: Calderoli non è un privato cittadino, né un artista o in intellettuale: è un ministro della Repubblica di una potenza occidentale cui quindi spetterebbe e spetta muoversi secondo quella che viene definita "opportunità politica".

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  6. nonché -aggiungo- secondo canoni di laicità, la quale significa mantenere equa distanza da ogni confessione religiosa (per non parlare di quell'elementare buonsenso che dovrebbe trattenere ogni rappresentante dello Stato dall'offendere la religione in cui parte della cittadinanza possa riconoscersi, pena la delegittimazione delle istituzioni stesse)

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  7. Riconosco, Daniele, la questione dell'"opportunità politica". Ma sai benissimo che il problema non è quello. Perché disordini, violenze e minacce si erano verificate solo per il fatto che in Occidente si sia esercitata la libertà di pensiero da parte di disegnatoriv satirici e di giornali. E vedere cotanto esercito di politici e "intellettuali" pronti a schierarsi di fronte a violenze e minacce non a favore dei diritti fondamentali di libertà ma dalla parte dei violenti e dei facinorosi è stato uno spettacolo vergognoso e penoso. E ipocrita. E pensare che, spesso, da quelle fila di "rispettosi e ossequiosi" delle religioni erano partiti inni alla "libertà di dissacrazione" di ogni "oppio dei popoli"... Quando dico che l' Occidente ipocrita è alla frutta è proprio per questo: perché ha scelto, relativizzando quelli che erano i suoi "valori assoluti" nati dal pensiero di Voltaire, di autoaffondarsi e di negare se stesso. Una civiltà pronta a piegare i suoi fondamenti di fronte ad un'altra pronta ad imporre i suoi con la violenza è una civiltà morta e sepolta. Oggi dobbiamo rinunciare a parlare per non "provocare l'ira". Domanin allo stesso mnodo, anche le donne occidentali potrebbero dover rinunciare a poter circolare a capo scoperto, per non "provocare l'ira". Questo già avviene in certi quartieri di Rotterdam, per esempio. Ma di esempi così ce ne sono da vendere. Gioann Pòlli

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  8. L'incredibile di tutta questa storia è che, almeno per i libici insorti, Calderoli potrebbe diventare una specie di patriota, di precursore, non male come contrappasso per uno come lui...

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  9. Caro Sensi,

    vivendo a Londra ho la netta percezione che la crisi libica sia riportata in maniera completamente diversa in Italia, specialmente per quanto riguarda l'emergenza umanitaria.

    La BBC oggi:
    There have been scenes of chaos and drama here, as thousands of people, many of them migrant workers, try to flee Libya to safety across its western border with Tunisia.
    In the no-man's land between the Libyan and Tunisian border posts, desperate arrivals are crushed against barriers controlling access to the Tunisian passport control and customs area after leaving the Libyan border post 50m (164ft) away, with a lone green flag fluttering over it.
    Some are overcome by the weight of those pressing from behind and collapse.
    They are lifted and lowered onto the Tunisian side gasping for breath, as Tunisian medical volunteers rush to assist them.
    Tunisian border officials are working around the clock, stamping the passports of hordes of Egyptian migrant workers within seconds after quickly riffling through them.
    About 14,000 people flooded across the border on Monday alone, and that was before 1600 local time - many more arrived after that

    Il Corriere oggi:
    Profughi, maxi sbarco a Lampedusa
    Maroni: rischio emergenza arrivi
    Sull'isola approdano 347 tunisini.

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  10. appunto calderoli avallando il comportamento di vignettisti in quel periodo, cavalcando l'onda per opportunismo politico ( voleva dare luce al mini partito regionale semisconosciuto a livello europeo chiamato lega )ha esposto l'italia intera a un grosso problema di cui forse ( non me lo auguro) pagheremo in futuro le conseguenze. rendendosi complice del sangue dei ( ora martiri?) libici caduti . complimenti! certi politici provincialotti si limitassero a fare danni nelle loro sperdute valli . Non se ne chiami fuori da questa questione. continuiamo a stipendiare questi dilettanti messi li', giocano ad essere politici con la P maiuscola sulla pelle degli italiani pur di tenere fuori dai processi e dalle patrie galere chi ormai tutti sappiamo.

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