21 aprile, 2009

Radio Padania: "Evviva il razzismo"

 

(clicca per ascoltare un estratto audio della trasmissione) 

Durban II sì o Durban II no? I "Padani nel mondo" (associazione che coordina il lavoro della Lega Nord nelle circoscrizioni estere) taglia corto: il problema di una conferenza sul razzismo non si sarebbe nemmeno dovuto porre, poiché un conto è la xenofobia (cosa deprecabile), altro il razzismo, una genuina verità di fatto. 

La tesi si basa su quello che da tempo alcuni sociologi definiscono “razzismo differenzialista”: un razzismo dalle argomentazioni di tipo nuovo, non più fondate su differenze genetiche o "craniche", bensì su specificità etno-antropologiche: ogni popolo ha la sua cultura, la sua religione e le sue abitudini, quindi ogni popolo rappresenta un mondo a sè. 

Al discorso differenzialista non importa che le supposte "comunità originarie" siano esse stesse il  risultato di lenti processi storici fatti di contaminazioni culturali (esterne ed interne): il mondo viene diviso in compartimenti stagni tra i quali vige l’incomunicabilità, e l’incontro tra culture “altre” si fa necessariamente “scontro di civiltà”. 

Il corollario? "I veri razzisti sono coloro che combattono gli avversari accusandoli di essere razzisti - ad esempio, in Italia, sono coloro che vogliono impedire che esistano i popoli padani". 

Il discorso è insidioso, perché tende a giocare con le parole. “Non è vero che siamo tutti uguali”, dicono i "padani nel mondo". Affermazione anche vera: ogni essere umano è diverso dall'altro. Tuttavia, la –recente- acquisizione sull“uguaglianza degli uomini” attiene alla loro dimensione intrinseca, al loro essere portatori di medesimi diritti, dignità e valore. 

Peraltro, l'argomento della diseguaglianza etnodifferenzialista cela una trappola per quegli stessi che pensassero di rivendicarlo per l’autodeterminazione di "sè". Perché il discorso differenzialista non solo non attiene alla specificità, alla diversità di ogni singolo individuo, ma trae la propria ragion d’essere proprio dalla negazione di quella specificità, di quella diversità, poiché la mette tra parentesi: tu non sei ciò che sei, ma sei la religione, l’etnia, la comunità alla quale appartieni. 

L'etnodifferenzialismo è una gabbia per tutti.



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Daniele Sensi

Ho scritto sull'Unità.it e per il sito dell'Espresso. Sul sito dell'Espresso ho anche tenuto un blog. Ora scrivo per me.


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27 commenti:

  1. A proposito di razzismo, non vedo nessuno a soccorrere chi, italiano, ha perso tutto e dorme in macchine abbandonate e rovista nei rifiuti, ma vedo tanta sollecitudine a dar da mangiare e alloggio a sciami di negri appena calati dall´ albero di cocco e sbarcati illegalmente (le leggi per loro non contano)in attesa di alimentare il mercato della prostituzione, dello spaccio, della vendita di tarocchi e falsi.
    Questo e´ razzismo !

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  2. Il tema proposto ha motivo di essere sviscerato per bene, ma occorre tempo. Di certo, il lavoro subdolo che una certa parte politica ha svolto sulle coscienze durante questi anni, permette oggi la tranquilla divulgazione di queste idiozie. La gente di mediobassa cultura accetta questi discorsi e li fa propri, cadendo nel tranello, anzi esaltandosi.
    L'abolizione del ceppo unico, da cui tutti proveniamo (Africa), è un'operazione che attecchisce facilmente, oggi. Mi son trovato a riproporre il tema del ceppo unico e a spiegare anche il significato della parola 'sincretismo' culturale... il risultato è stato sconfortante.
    Credo che un ruolo importantissimo, a questo punto, debba svolgerlo la scuola. Gelmini permettendo.

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  3. c'è un video in rete, in cui si vede chiaramente un tipo losco della lega, un certo Borghezio, che è stato invitato inun comune Francese ad esporre le sue idee. Oltre al fatto che sa l'inglese, diceva apertamente che bisogna far finta di non essere fascisti, anche se si era fascisti. E convincere gli enti piccoli.

    Se sono capaci poi di nascondere il fatto che sono realmente razzisti, sono capaci poi di far e dire quello che vogliono.

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  4. Le Favà,
    conosco bene quel video. Mi pare che in Italia sia stato fatto conoscere da uno strano blog dal bizzarro nome (L'AntiCom.. qualcosa)
    ;)

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  5. Interessante, anche perchè ad ascoltare Radio Padania ci vuole un bel fegato

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  6. Ciao Daniele non conoscevo il tuo blog, lo sto vedendo solo adesso, ma come hai conosciuto il mio?

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  7. @ v.,
    già. Ovviamente un giorno qualcuno ereggerà un monumento alla mia memoria.

    @ La Mente Persa,
    temo lo stesso senso degli emendamenti presentati dalla Lega in Parlamento, o di certe delibere dei sindaci leghisti.

    @ arrgianf,
    tramite Will.

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  8. @Daniele Sensi

    Cavolo non lo sapevo. L'avevo visto da un'altra parte. Allora onore al merito tuo.

    @Gio

    Bhè, anche per volere della Lega non si vogliono risparmiare 400 milioni.
    Che vuoi, sono un partito che fa tendenza. Tendono a rompere i cosiddetti.

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  9. Se il buon Dio, ci ha creato diversi per stirpe, lingua, cultura, pelle e perfino cucina, avrà avutoi suoi buonissimi motivi che non farci tutti uguali spicciati.

    Fatevi una ragione che c'è un sacco di persone che sono fiere ed orgolgiose della propria identità etnica e culturale.

    Se poi pur di dare addosso alla Lega cattiva, anche la fiera d'appartenenzaè razzismo,pace.

    Sicuramente con motivazioni così deboli, nessuno cambierà idea.

    Ligure Magnanimo.

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  10. La nostra identità (?) sociale, culturale, religioso-cultuale, istituzionale sono il portato di secoli e secoli di storia intrisa di invasioni, sopraffazioni, schiavitù, uccisioni, violenze, servitù, imposizioni ideologico- religiose, e cc. ecc. con seguito di lenta e graduale evoluzione (historia non facit saltus).
    A quale portato di quale momento della storia vogliamo ancorare come reperto da museo la nostra identità?

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  11. Proprio a quei secoli di storia intrisi di invasioni, sopraffazioni e via discorrendo, anche perchè al loro fianco ci sono altrettanti episodi di persone che in nome della PROPRIA terra hanno alzato la testa e l'invasore l'han cacciato a calci nel culo (non sempre purtroppo).
    Certo è difficile per certe zone del Belpaese credere che l'invasore non vada accolto come un liberatore, ma ci sono ALTRE zone, sempre del Belpaese, che non ci sono mai state ad abbassare la testa e hanno reagito e sempre reagiranno, volenti o meno fatevene una ragione.
    Si parlava di 25 aprile e di resistenza? Proviam a vedere DOVE c'è stata la resistenza... e dove non c'è stata... se non per chiedere agli USA di diventare il 51° stato...
    Che bella cosa la memoria ne?

    Emme

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  12. Borso d'Este27 aprile, 2009

    la sinistra sicuramente apprezzerà questo attentato al concetto di "classe lavoratrice" e "comunità proletaria". E' sicuro, signor Sensi, di avere la tessera, oppure sono le sue solite pretestuosità per darsi un tono?

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  13. Borso d'Este,
    il suo messaggio m'è criptico (che c'entra la classe lavoratrice con l'argomento del post, poi?). Comunque ho smesso di aver tessere 9 anni fa.

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  14. Borso d'Este27 aprile, 2009

    Dicevo che lei potrebbe anche essere più completo nelle sue catalogazioni, perchè assieme a tutti gli intermediari tra l'individuo e la massa metafisica dell'umanità (religione, etnia, comunità) ha dimenticato, per esempio "classe sociale" (lavoratori, padroni, per intenderci brutalmente). Sono sicuro non si tratti di mancanze casuali. E' certo che lei volesse in particolare proprio i concetti di etnia, religione e comunità. Però lei mi sembra una mente oggettiva, e non deve fare discriminazione tra intermediario e intermediario. Per questo non so se i suoi amici del PD, che vedo a lato, accettino tranquillamente che lei abolisca le categorie che fanno da intermediarie tra i lavoratori e l'umanità (tra cui ci sono anche Geronzi, Consorte, Ricucci). Diverso sarebbe se il suo discorso valesse solo per religione etnia e comunità, ma questo farebbe di lei una adepto delle "ragioni del Cuore", ovvero un fautore dei fatti eminentemente suoi, come diceva oggi nel suo articolo Padoa Schioppa. Non sarò certo io a lamentarmi perchè lei antepone le sue preferenze ideologiche alla linea logica di quelle che sono le realtà oggettive, però è divertente leggerlo scritto con tanta innocenza. Comunque, lei è perfettamente in linea con la modernità. Però lei dovrebbe sapere, se ha letto Bauman (ebreo e polacco, non tacciabile di nazismo), cosa porta l'anticomunitarismo realizzato (già in atto). L'assenza di comunità provoca la nascita della comunità-individuo. Leggi: individualismo, misantropia, nichilismo esasperato. Per carità, mi va benissimo. Il problema è se quelli come lei siano consci di che bomba a orologeria possa essere il nichilismo esasperato in mano a giovani disperati, visto che i mezzi di conculcamento del concetto di "umanità" mi paiono un po' in affanno.


    Saluti

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  15. Prinz Eugen27 aprile, 2009

    La "specie umana" come astratta categoria zoologica è un dato
    marginale e irrilevante che non significa assolutamente nulla.

    Tutto quello che esiste è la concretezza storica.

    "Ho visto, nella mia vita, dei francesi, degli italiani, dei russi, ecc.; so perfino, grazie a Montesquieu, che si può essere persiani: ma quanto all'*uomo*, dichiaro di non averlo mai incontrato nella mia vita; se esiste, è a mia insaputa".

    (Joseph de Maistre, "Considérations sur la France")

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  16. Borso d'Este,
    ma quale "nichilismo esasperato"! Le comunità cui mi riferisco sono solo quelle -del tutto presunte- "naturali", o "ideali", alle quali si apparterrebbe per nascita, o per sangue, o verso le quali tendere -o ritornare (e qui siamo già nel mito). Comunità che vivono se stesse in contrapposizione ad altre. Nichilismo il mio? No, solidarietà - solo un po' più ampia di quella che vorrebbe lei, ovvero non legata al sangue e suolo, ma al semplice fatto di essere "uomini", e che tutti si vive su questo sputo nell'infinito che è la Terra: ognuno con l'unica vita che ha ricevuto in dote e che deve poter cercare di vivere il meglio possibile.

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  17. Borso d'Este27 aprile, 2009

    Mito? Io sento e vedo ogni giorno italiani che parlano italiano. Non solo perchè lo sancisce un pezzo di carta timbrata. Sono tutti uomini, è vero. Questo però conclude il tutto in un sostanziale pareggio. Esistono le nazioni (e conseguenti vincoli), così come esiste la sua "umanità". Mi sembra abbastanza chiaro. Tutto sta nel perchè dovremmo scegliere che a prevalere sia l'umanità e non la comunità. Mi si portino prove oggettive, fisiche, tangibili (e soprattutto razionali, altro che suggestioni cristiche) per il quale le sue ipotesi sarebbe "buone e giuste" e le mie "pericolose e sbagliate". Chi decide cosa è meglio? Esiste un arbitro superiore a giudicare me e lei? Noi siamo uomini, e possiamo sbagliare. Ma chi "non può sbagliare" (Dio, il Logos, la Natura, veda un po' lei) cosa ne pensa? Quali prove tangibili mi offre questa entità a supporto delle tesi di Daniele Sensi?

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  18. Borso d'Este,
    "Chi decide cosa è meglio"? Il raziocinio. "Le prove oggettive"? La Storia. Quella Storia che ci insegna che le sue posizioni sono sbagliate. E le mie giuste.

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  19. Borso d'Este27 aprile, 2009

    La sua capacità di eloquenza è davvero commovente. Lodevole, se non arrivasse da chi si lamenta per la brutalità tradotta in politica e nella società civile. La Storia? Il diritto dei vincitori? Sono completamente d'accordo. I vincitori devono avere il sacrosanto diritto di scrivere la storia, infatti spero che non passi mai l'idea che "gli sconfitti" possano avere un qualsivoglia diritto di parola. Non solo di battaglie e guerre con morti e feriti si parla, of course. Ma di tutto. Guerre finanziarie, guerre culturali.. di tutto un po' :)
    Quanto alla sua risposta ribadisco. Lei non è stato capace di portarmi una prova oggettiva del perchè i suoi assiomi siano migliori dei miei. Il chè la dice lunga su chi vorrebbe combattere ideali "presuntamente ideali" o che dir si voglia "costruzioni metafisiche". Io le ho dimostrato che la Natura (e noi, come dice il buon Darwin, ne siamo parte) ragiona secondo i miei assiomi. La Natura, a meno che domani non arrivi il Dio Anticomunitarista in persona a consegnarci le tavole della legge (sì, allora le crederò), non è anticomunitarista, come dimostra, se li legga, gli studi dell'antropologo (ebreo) Kranzler. Oggi uscendo per campagna ho osservato formicai, uccelli predatori, ragni. Ho visto gli assiomi di Borso d'Este ovunque, di Democrazia non ho visto traccia. Dunque: chi è aggrappato alle speculazioni filosofiche: io oppure Daniele Sensi?

    Saluti

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  20. Prinz Eugen27 aprile, 2009

    La storia è quella dove ha ragione chi prevale e ha torto chi soccombe.

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  21. Borso d'Este,
    spiace per Lei, ma quel "Dio Anticomunitarista" è già arrivato: ha mai letto (nel vecchio testamento, mica in quel volemose bene che sono i vangeli) dell'invito divino a bruciare i boschi sacri?

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  22. Borso d'Este27 aprile, 2009

    Certo, fa il paio, con "La spada è la chiave del paradiso" e "non avrai alcun dio all'infuori di me". Però avevo detto "niente suggestioni cristiche (o abramitiche). Fermo restando che non esistono prove oggettive dell'esistenza del Dio Jahvè, mentre la Natura la vedo ogni giorno dal mio terrazzo.

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  23. Prinz Eugen27 aprile, 2009

    Adesso ci si appella alla Bibbia per giustificare le proprie superstizioni? Con che coraggio si parla ancora di "oscurantismo"...

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  24. Natura, Natura... l'uomo è uscito dallo stato di Natura il giorno in cui s'è retto su due piedi e ha potuto gettare lo sguardo all'orizzonte. Aggiornati, Borso d'Este, sei rimasto indietro di qualche milione di anni.

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  25. Borso d'Este27 aprile, 2009

    E' uscito dalla Natura? Torniamo a Tolomeo? E Darwin? Giù per lo scarico?

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  26. Prinz Eugen27 aprile, 2009

    Ed è per questo che può razionalmente ritenere di non dover nulla alla grande maggioranza dei bipedi implumi che infestano questo pianeta, laddove provvederà al bene della sua famiglia e della sua compagine storica.

    Tutto il resto è paccottiglia arbitraria e superstiziosa.

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  27. W la lega secessionista all'opposizione Magnona al governo...Catania ringrazia!

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