Philippe Ridet, corrispondente di Le Monde, torna ad occuparsi dei fatti di Rosarno. In un reportage che pone una riflessione: a fronte delle violenze razziste nel sud Italia, ha un senso il tirarsi fuori della Lega, come se essa si limitasse ad amministrare certe zone del Nord e non esercitasse invece il suo potere, per mezzo di quattro ministri e ad una propaganda mediatica che non conosce barriere regionali, sull'intero Paese?
Traduco:
Due automobili carbonizzate e appoggiate, capovolte, contro una pila di pneumatici usati. All'uscita di Rosarno, sulla strada che attraversa la piana calabrese verso Goia Tauro, sono i soli segni visibili degli scontri che, l'8 e il 10 gennaio, hanno visto fronteggiarsi una parte degli immigrati africani e gli abitanti di questa piccola città calabrese di 15 000 abitanti. Poco distante, due poliziotti sorvegliano l'entrata dell'enorme hangar nel quale, in centinaia, gli africani passavano la notte durante la stagione della raccolta degli agrumi. Un po' di riposo tra due giornate lavorative di 12 ore e pagate 25 euro l'una.
Oggi più nessuno viene a cercare rifugio in quest'edificio spoglio. "E' strano vedere Rosarno senza africani", si duole Damiano, 16 anni, studente del liceo La Piria. Aveva organizzato, con la compagna Erika, corsi di alfabetizzazione per gli immigrati ed uno spettacolo per Natale. "Gli immigrati si trovavano bene a Rosarno", assicura: "Quelli che li hanno voluti cacciare sono solo una minoranza". "Avevamo avvertito le autorità regionali e quelle locali. Foto alla mano", ricorda Don Ennio Stamile, delegato regionale della Caritas, l'organizzazione cattolica internazionale cui lo Stato italiano pare aver delegato parte della propria politica sociale. "Le condizioni di vita degli immigrati erano insopportabili, un giorno o l'altro doveva succedere. Ma nessuno ci ha ascoltato".
In due giorni di violenze, Rosano è divenuta il simbolo dell'infiltrazione mafiosa nell'agricoltura locale, dell'intolleranza nei confronti degli stranieri, di una nuova forma di schiavitù e dell'impotenza dello Stato. Presidente della Repubblica, primo ministro e parlamentari sfilano in Calabria. Vengono qui a capire. Perché, in un paese che ha visto emigrare nel mondo 27 milioni dei suoi abitanti, 1500 africani vengono prima atterriti e poi cacciati a colpi di pallettoni?
Alessandro Campi, direttore scientifico della Fondazione Farefuturo, vicina alla destra, interpreta gli eventi di Rosarno come un "segnale". "Ma", si chiede, "come integrare gli stranieri se il Paese, a distanza di 150 anni dalla nascita dello Stato italiano, non ha ancora trovato una propria identità? Continuiamo ad essere profondamente divisi, immobili, arroccati alle nostre identità locali. L'integrazione presuppone una mobilità sociale ed un convergere di tutti attorno ad un progetto comune". Ai suoi occhi, la società italiana non ha "né l'una né l'altro". "Continuiamo ad affrontare le emergenze come in una sorta di eterno presente".
A Rosarno, si è dapprima puntato il dito contro la 'Ndrangheta. E' in corso un'inchiesta volta ad accertare se le famiglie mafiose che governano l'economia locale non abbiano provocato deliberatamente la "caccia al nero" per far sloggiare cittadini immigrati divenuti inutili, dal momento che i sussidi dell'Unione europea rendono, ai coltivatori, più della vendita delle arance, dei mandarini e dei kiwi. Colpa della Camorra si era detto, allo stesso modo, nel settembre del 2008, quando, a Castel Volturno, in Campania, sette africani vennero letteralmente giustiziati.
Colpa dei vicini esasperati, si era invece detto dopo gli incendi, protrattisi dalla primavera all'estate del 2007, di diversi campi rom alla periferia di Napoli e di Roma... La spiegazione è in parte vera. Ma c'è voluto un articolo del quotidiano del Vaticano, l'Osservatore Romano, l'11 gennaio, perché finalmente si parlasse chiaro: "Oltre che disgustosi, gli episodi di razzismo che rimbalzano dalla cronaca ci riportano all’odio muto e selvaggio verso un altro colore di pelle che credevamo di aver superato (...). Non abbiamo mai brillato per senso di apertura, noi italiani, dal Nord al Sud".
Verona, 260 000 abitanti, nel ricco Veneto, mille chilometri a nord da Rosarno. Qui regna il partito anti-immigrati della Lega Nord. Flavio Tosi, il giovane sindaco leghista, eletto nel 2007 con il 60% dei voti, è stato da poco condannato in via definitiva per istigazione all'odio razziale. Sospensione per tre anni dai pubblici comizi. Sembrerebbe piuttosto evidente un rapporto di causa ed effetto tra il suo discorso (e quello del suo partito) e gli avvenimenti di Rosarno. "La Lega non esiste in Calabria. Perché dovremmo esserne responsabili noi?"
Già, tuttavia, forte di quattro ministri tra cui quello dell'Interno, è proprio questo il partito che moltiplica le provocazioni razziste. La "criminalizzazione" dell'immigrazione clandestina, passibile oggi di sei mesi di galera? Opera della Lega. La legalizzazione delle "ronde cittadine" per far regnare l'ordine e la tranquillità? Ancora la Lega. L'operazione "Bianco Natale" in una piccola città della Lombardia per recensire ed espellere gli immigrati clandestini prima delle feste? La Lega, sempre lei.
Una propaganda elettorale vincente: la Lega raccoglie quasi il 30% dei consensi in certe province del Nord e la sua influenza guadagna terreno. "Per la prima volta in Italia dopo il fascismo, forme di razzismo vengono assunte al vertice delle istituzioni", spiega Enrico Pugliese, sociologo dell'Università La Sapienza di Roma. "Questa legittimazione della xenofobia porta a condotte violente sempre più esplicite".
Nella città di Romeo e Giulietta, gli immigrati rappresentano il 13% della popolazione. Sono divenuti invisibili, confinati in quartieri periferici. La pace sociale, per il sindaco, riposa su un solo pilastro: il rispetto delle regole. "Il sindaco precedente era troppo lassista", spiega: "Ha lasciato che gli immigrati si installassero ovunque, nei parchi e nei giardini della città. Gli abitanti avevano paura. Noi abbiamo aumentato i controlli. Gli stranieri devono sapere che non possono vivere a casa nostra come se fossero a casa loro. L'Italia non è un paese razzista, ma chi non è in regola deve essere punito".
Gli immigrati puniti, quelli che hanno come unico documento un permesso di soggiorno scaduto ed un foglio di via, li ritroviamo a Caserta, in Campania. La "Tenda di Abramo" è uno dei numerosi centri di accoglienza per quegli africani cui sia riuscito di raggiungere per mare l'Italia prima che l'accordo sui respingimenti con la Libia prosciugasse quel canale d'immigrazione. Sistemato tra due terreni abbandonati, questo squallido edificio, concepito per una ventina di persone, oggi ne ospita 70. Dormono in sei o in otto per camera.
Assim, giunto dal Togo un anno e mezzo fa, racconta: "Tutti i giorni, verso le quattro e mezza, ci rechiamo su una delle rotonde della città. Vengono a prenderci per i lavori edili. Altre volte si tratta invece delle piantagioni di tabacco. Le giornate lavorative durano dall'alba al tramonto. Mi pagano 25 euro al giorno". Il datore di lavoro non impiega mai due volte di seguito gli stessi immigrati, per timore di essere riconosciuto e denunciato. "Vi capita di stringere buoni rapporti con loro?", chiediamo. "Ci prendono per lavorare, mica per chiederci come stiamo", risponde sferzante Michel Djibo, un ivoriano.
Andare in giro, avere contatti con la popolazione? Troppo rischioso. Ed anche troppo umiliante. "Nei bar, se chiediamo un caffé, ce lo servono in un bicchiere di plastica. Come se fossimo malati". Mamadou, ivoriano, ha le lacrime agli occhi: "Qui la vita è troppo difficile. Occorre un documento prima di poter cominciare a vivere, a lavorare, a trovar casa. I neri vivono male, malissimo. Viviamo in gabbia. Gli italiani ci trattano come cani. No, nemmeno. Gli animali li trattano meglio". Gianluca Castaldi, che gestisce questo centro d'accoglienza, cerca di spiegare: "Non si tratta necessariamente di razzismo, ma d'invidia. Per i giovani del posto, il massimo dell'ambizione sociale è ottenere un'indennità di disoccupazione. Vedono arrivare della gente che ha rischiato la propria vita per far lavori che loro rifiutano. In fondo, invidiano il loro coraggio".
Ridotti in uno stato di schiavitù, questi immigrati non hanno scelto l'Italia per caso. Interi settori dell'economia, dell'edilizia e dell'agricoltura, si basano sull'impiego di immigrati clandestini. Più la loro posizione è irregolare e più essi sono malleabili e assoggettabili. "Gli immigrati continueranno a sfidare ogni legge, anche la più restrittiva, finché sapranno che in Italia non c'è bisogno del permesso di soggiorno per lavorare", scrive l'economista Tito Boeri, su Repubblica.
La situazione non va che peggiorando. Gli immigrati devono oramai attendere dai cinque agli otto mesi per ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno, mentre la legge prevede un tempo massimo di venti giorni. Volontà deliberata di lasciare questa gente nella precarietà al fine di poterla meglio sfruttare? "La legge produce volontariamente la clandestinità. E' una forma di discriminazione istituzionale", risponde Shukri Saïd, fondatrice dell'associazione Migrare, che ha condotto un lungo sciopero della fame per denunciare le lentezze dell'amministrazione.
Direttore dell'istituto di studi sociali Censis, che da più di quarant'anni sonda la vita degli italiani, il sociologo Giuseppe de Rita assicura, lui, che, "nei confronti degli immigrati, gli italiani non sono più razzisti degli altri europei, tuttavia sono abitati da un sentimento di superiorità". "Nel 1943 i napoletani", spiega, "hanno provato a raggirare gli americani che venivano a liberarli. Gli italiani si sono sempre sentiti più forti degli ultimi arrivati".
Philippe Ridet, Le Monde, 2.02.2010 (traduzione di Daniele Sensi)
Tag: le monde, lega nord, razzismo, rosarno, Visti dalla Francia
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RispondiEliminaah ah! Nel "9143", formidabile! Grazie, ora correggo.
RispondiEliminaNon lo sapevate che la Lega è la causa anche dello scioglimento dei ghiacciai e della guerra etnica tra Hutu e Tutsi in Ruanda?
RispondiEliminaQuando si ha la febbre è tanto comodo dare sempre la colpa al solito termometro guasto. Comodo e rassicurante, non è vero? Perché non fare un piccolo sforzo per uscire dai luoghi comui, magari dando un'occhiata qui?
http://www.clandestinoweb.com/150221-clabdestinoweb-3631.html
Da notare che non è il sito della Lega ma di chi sostiene le ragioni degli immigrati.
Gioann Pòlli
Dimenticavo: per quanto sopra, un'occhiata anche qui:
RispondiEliminahttp://www.sanremonews.it/it/internal.php?news_code=109605
cordiali saluti
gioann
Gioan... quindi secondo te la lega non ha colpa DI NULLA?
RispondiEliminaLa lega è olo capace di comportamenti virtuosi e civilissimi?
Infallibile su tutti i fronti?
Cerca anche tu di essere obiettivo, dai...
ma non ti stanchi mai di spararci contro?? grazie della pubblicità ;)
RispondiEliminaSembra ormai certa la presenza di esponenti della Lega in Cecenia a fianco dei bindo pesanti russi. Già notati uomini in camicia verde nella costruzione del muro che separa israeliani da palestinesi. Praticamente scontata la loro spinta ad Obama per diventare presidente degli USA e soprattutto della trasmissione di informazini sensibili all'Iran per la costruzione dell'atomica. Garantito al 100%. Parola di un francese da sempre colonizzatore e sfruttatore di ricchezze degli altri e di manovalanza di messa in schiavitù.
RispondiElimina;p Amico Padano
RENZO BOSSI!!
RispondiEliminaPARTITO NEPOTISTA ITALIANO.
Ecco a cosa è servita la LEGA per utto questo tempo... a sistemare i figli dei mammasantissima!!
LEGA=DC=PSI di CRAXI..
Ora non potete più fare il partito "pulito" e "Moralista"... non avete più niente da insegnare a nessuno ...
siete il peggio dell'Italietta anni '50...
Immagino invece che in Francia si possa "vivere, lavorare e trovar casa" senza documenti vero Sensi?
RispondiEliminaVadano a fare camembert questi ipocriti, che ai neri ci pensiamo noi.
Detto poi da gente che i neri LI STERMINA A CASA LORO per rubargli l'uranio per le centrali nucleari (Niger), è veramente rivoltante.
RispondiElimina...Nel Sud si moltiplicarono i poor withes braccianti e affittuari agricoli che vivevano in condizioni di grave indigenza, del tutto subordinati ai maggiorenti del luogo. Il razzismo fu anche un modo per tenere sotto controllo il loro potenziale malcontento; sistematicamente infatti i ceti superiori fecero appello alla solidarietà razziale interclassista tra bianchi in nome della withe supremacy e questo contribuì a togliere spazio alla protesta sociale “dal basso”..."
RispondiEliminaOliviero Bergamini – Storia degli Stati Uniti Laterza – collana “Quadrante”- Euro 25,00
Quando vi dicono: sono i neri, i rom, gli omosessuali, il solo ed unico problema del Paese domadatevi chi ve lo dice e perchè.
Domandatevi chi ve lo dice perchè ve lo dice e di quanti zero è il suo guadagno.
L'Italia è il sesto Paese più diseguale tra i paesi OCSE, più diseguali di noi per distribuzione della ricchezza troviamo solo la Polonia, gli Usa, il Portogallo, la Turchia, il Messico. Ci sono, poi, altri numeri e altri dati che forse possono dare una mano a capire che sta succedendo in Italia:
Dal 2002 fino al 2005 i cittadini che hanno avuto più potere d'acquisto sono stati i liberi professionisti e gli imprenditori: + 9,053 euro mentre chi ha progressivamente perso potere d'acquisto e in pratica si è impoverito sono stati operai ed impiegati: Operai -1,434 euro, impiegati - 1,423 euro
un lavoratore dipendente medio, ha uno stipendio di 1,240 euro, rispetto a questo stipendio base:
un lavoratore meridionale guadagna già il 13,4% in meno,
una donna il 17,9% in meno,
uno che lavora presso una piccola impresa, (imprese con un massimo di 19 lavoratori) percepisce il 26,2% in meno
un lavoratore straniero non dell'Europa prende ben il 26,9% in meno rispetto allo stipendio medio di base
un giovane percepisce il 27,1% in meno.
Meditate gente, meditate...
per l'appunto anna, anche nella lega l'aspetto identitario è solo un elemento di propaganda: dietro alla sua forza in realtà c'è solo ("solo" per modo di dire) la crisi della classe media ceh si concentra principalmente nella zona più industrializzata d'italia: il nord.
RispondiEliminaanche per i fatti di rosarno -parlo da osservatore esterno e lontano- mi verrebbe da pensare che siano rivolti contro i braccianti e non contro il colore della loro pelle. certamente la lega ha dato il suo contributo a introdurre accenti razzisti in un discorso che sfrutta il razzismo per convenienza economica.
In Padania il caffè lo serviamo nella tazzina: quello che fanno all'estero non ci riguarda. Peraltro gli stessi ipocriti che negli anni 50 gridavano allo scandalo quando non volevamo affittare le nostre vite ai meridionali!! Chiagnere&fottere chiagnere&fottere chiagnere&fottere.
RispondiEliminaLe città amministrate dalle SS della Lega (Tosi,Gentilini ecc) continuano da anni ad essere ai vertici per integrazione di immigrati. Quelle abitate dal popolo dei più furbi (napoli,rosarno,bari ecc), oltre a sprofondare nella loro furbizia (anche se il termine corretto sarebbe un altro) vedono lo scontro tra due masse di disperati sotto la soffocante cappa di smog della 'ndrangheta o della camorra. ma forse questo Le Monde non lo sapeva..
@ Anna: Vero: per la prima volta, probabilmente dall'unità di questo stato canaglia, con i fatti di rosarno ad essersela fatta sotto sono stati i 400 appartenenti/affiliati alle cosche di rosarno medesima (anzi va: Rosarno,per questa volta si sono meritati la maiuscola!)
RispondiEliminaDopotutto se gli abitanti di Rosarno sono 13.000 puoi bene immaginare che bella macelleria di clan bellocco&c. verrebbe fuori da una guerra civile locale. Il punto è che i 13000 sono divisi in 13000,i 400 sono ben uniti e organizzati. La Lega (ad esempio con le ronde o con gli sport "di alto valore identitario&Padano",come il tiro a volo!) vuole rendere unita e organizzata questa parte qui,che è "debole" solo perchè non organizzata. (andatevi a rivedere Annozero su Rosarno 1 a puntata, quando il giornalista intervista il cugino ndranghetista del bellocco, notate che razza di vigliacchi sono nell 1 contro 1: gli tremava la voce,quasi balbettava "la ndrangheta? Cu è?" (e aveva un microfono davanti non un mitra!)) e poi ditemi perchè anche solo 1000/2000 rosarnesi onesti ben armati e ben coordinati dovrebbero avere paura di questi vermi qua. Vermi che RIPETO per la prima volta dall'unità italiota se la sono letteralmente fatta sotto,senza "se" e senza "ma".
Non c'è dubbio che tra i principali scopi della Lega Nord vi sia quello di portare allo scontro frontale (leggi:guerra civile "local")la parte sana dei popoli oppressi,ma non vedo perchè la cosa dovrebbe indignarmi. Ci saranno alcuni morti anche tra i 13000 innocenti? Perchè oggi invece? Quanti commercianti hanno giustiziato o costretto a fuggire i vermi come i bellocco?
Peraltro Rosarno è uno dei paesi a più alta infiltrazione mafiosa (escluso forse locri e poco altro),per cui mi viene da pensare che in altre città la sproporzione in caso di guerra civile sia ancora di più a favore dei meridionali bene (o fottutissimi sudisti! A scelta!! :D ).
@Arcureo: tra il demonio e la santità non ritieni che vi possano essere gradazioni intermedie? Tra l'essere responsabili di tutti i mali del mondo e l'infallibilità a 360 gradi proprio non pensi che vi siano altre posizioni più obiettive?
RispondiEliminaPoi il problema è sempre il solito. Chi ha imposto, per il propgio tornaconto economico planetario, lo sradicamento dei popoli e il genocidio delle culture e delle identità anche individuali (contento Daniele? :) )ha creato gli sfruttamenti, anche del Sud del mondo, e le situazioni di conflitto etno-culturale. Chi denuncia questo stato di cose non ne è l'artefice, ma il termometro. E la Lega nel suo complesso ha anche il grande merito di veicolare il crescente malcontento "di pancia" di fasce sempre più larghe di cittadini sul territorio di una rappresentanza democratica, sottraendola da ogni tentazione estremistica tipo KKK o imbarazzantissima destra estrema tipo Npd. Fatte le debite proporzioni (molto debite), un po' come fecero il Pci da una parte ed i radicali dall'altra negli anni '70, quando il vento perverso che soffiava era di altro tipo e colore.
@frank: mi spiace che tu continui, malgrado le argomentazioni che ti ho già esposto, a ritenere la Lega solo un fatto economicistico ad uso e consumo della "classe media". Ti invito a dare un'occhiata ai flussi del voto operaio nelle aree padane. E al numero di iscritti della sezione della Lega Nord di Mirafiori. Se ne sono accorti tutti, a partire dalla sinistra stessa, e tu non vuoi nemmeno considerare l'ipotesi!
gioann polli, lavoro in fabbrica da oltr vent'anni e conosco bene i discorsi di operai che dalla sinistra sono passati a votare lega: parole come "razza di merda", gente del cazzo" riferite a chi è nato in africa sono razziste e nient'affatto identitarie. se ve ne usciste dalle tintorie della lega dove preparate il colorino verde padano con cui abbellite il vestito delle vostre pseudo teorie, scoprireste che tra qualche anno la lega farà la fine di altri partiti di sinistra. ma già ,è meglio star li a contare le percentuali sui voti validi (che di questo si tratta): ci si possono costruire molti sogni
RispondiElimina@frank: la tua testimonianza è interessante. E si sposa in un certro senso con la mia: qui, nel mio quartiere della ex Stalingrado d'Italia dove vivo, incontro tutti i giorni pensionati ed ex operai delle acciaierie (dalle Falck alla Breda), gente che in alcuni casi ha all'attivo cinquant'anni di militanza nel Pci-Pds-Ds-Pd. Bene, nei confronti di appartenenti a certe comunità da poco insediatesi sul territorio, la presenza delle quali provoca pesantissimi effetti sociali evidenti a tutte le persone che vivono fuori dai salotti e che giorno dopo giorno devono farci i conti, utilizzano pubblicamente espressioni e invocano propositi che io, "leghista", manco mi sognerei di immaginare.
RispondiEliminaAllora io mi chiedo (e vi chiedo): perché la sinistra ha fallito in maniera così clamorosa nel valutare gli effetti sociali di fenomeni come quello dello sradicamento, dell'immigrazione incontrollata, della microcriminalità diffusa e del pesante degrado della nostra vita quotidiana al di fuori delle mura domestiche? Da più di vent'anni faccio il giornalista e da più di vent'anni scrivo (scripta manent), da buona Cassandra, che il "buonismo" come valore assoluto e l'accoglienza stile porte aperte senza controllo conditi dagli anatemi "antirazzisti", non avrebbero fatto altro che generare il razzismo, quello vero. Che, quando si manifesta, è perfettamente "trasversale", anche se riconoscerlo non fa comodo a chi vorrebbbe il mondo diviso tra i buoni e i cattivi.
Non c'è dubbio che il voto di molti questi miei concittadini si è già spostato e si sposterà ancora di più verso la Lega. Insisto: la "media borghesia" non c'entra perché, per ora, ha ancora la sua rappresentanza in Berlusconi, Fini, mal che vada in Montezemolo ora che Prodi si è politicamente suicidato. Lascia perdere le pseudo-teorie, pensa piuttosto ad osservare i fatti interni ed internazionale con maggior disincanto e "laicità di pensiero".
L'identitarietà della Lega è chiara laddove sposti il centro dell'interesse e l'azione dalla politica dello Stato centrale al territorio, restituendo ai cittadini e alle comunità territoriali il più possibile del potere decisionale e di controllo. L'azione identitaria, almeno in questo senso, è evidente.
Gioann
Io provo orrore per i politici leghisti perchè fanno la loro fortuna sulla pelle di poveri deboli di mente in cui inculcano razzismo e xenofobia e sulla sofferenza di persone che subiscono la loro violenza solo perchè hanno il colore della pelle diversa! ingrossano la paura nella gente e a loro volta ingrossano il proprio portafoglio! Va da se che il delinquente va condannato di qualunque colore o etnia sia, ma su questo punto ce ne sono molti(delinquenti) che noi abbiamo mandato al governo!!!!
RispondiEliminaIo invece provo orrore per la tua ingenuità, ma guarda un pò.
RispondiEliminaComunque sia l'immensa influenza della Lega nel meridione, ovvero ciò che sta alla base del vostro vaneggiamento, è qualcosa di veramente epocale, deve volerci una faccia di bronzo assurda per sostenere certe cose.
Quando magari uscite dal magnifico mondo dell'astratto per entrare in quello reale, vi renderete conto che quanto è successo a Rosarno, al Nord, dove la Lega è radicata x davvero, queste cose non succedono e non succederanno mai.
Chiaccheroni.
M
Alla faccia del concreto.
RispondiEliminaI fatti di Rosarno sono accaduti grazie all'egemonia territoriale ed economica dell'ndrangheta.
Al nord fatti del genere non succedono grazie ad una dignitosa presenza dello stato ed una diversa strategia delle organizzazioni criminali
Come spieghi il fatto che le cosche dell'ndrangheta sono le più presenti nel territorio Lombardo?
Eppure in lombardia è ben radicata la lega se non sbaglio.
Le Shangri-La propagandistiche, quelle si che sono chiacchiere.
http://blog.panorama.it/italia/2009/04/29/la-mappa-degli-affari-sporchi-cosi-mafia-spa-mette-le-mani-sulla-lombardia/