«Gli immigrati dal Terzo mondo portano a Torino lebbra, tubercolosi e
altre malattie infettive. Nessuno vuole parlare chiaro sulle conseguenze
dell'immigrazione, nessuno vuole dire che extracomunitari è uguale a
propagazione di malattie». (12 novembre 1990)
«Chiediamo quali
misure siano poste in atto per prevenire il contagio da Aids visto che
una parte non indifferente degli immigrati extraeuropei presenti a
Torino proviene dalle regioni dell'Africa centrale dove l'incidenza dei
soggetti sieropositivi non è inferiore al 30 per cento della
popolazione». (13 novembre 1990)
«Facendo riferimento alla
ventina di immigrati che sono stati colpiti dal bacillo di Koch
chiediamo al ministro della Sanità se non sia giunta l'ora di adottare
per gli immigrati extracomunitari un passaporto della salute e con esso
adeguate norme di prevenzione e cura di malattie come Tbc, Aids, morbo
di Hansen di cui detti soggetti possono essere portatori anche
inconsapevoli». (2 marzo 1993)
«La libertà siete voi monarchici. Viva il Re, via Umberto II!». (Inaugurazione parco Umberto II, Tuscania, 25 settembre 1994)
«Occorre dotare la polizia di armi con proiettili di gomma, perché come
può difendersi un poliziotto in caso di fiammate collettive di violenza
causate per lo più dall'alcol, contro il quale, si sa, i maghrebini
sono geneticamente indifesi? come difendersi da una massa di persone
eccitate dall'alcol e con una propensione storica all'uso delle lame?
Ecco perché le pallottole di gomma: per non rischiare il contatto
diretto e per non beccarsi una sciabolata o l'Aids». (7 novembre 1995)
«Perché non facciamo ai profughi albanesi il test dell'Hiv, così, intanto, vediamo come stanno?» (27 marzo 1997)
«Via, andate via, Novara non vi vuole. Basta con la prostituzione di
colore. Tornate a casa vostra, stasera qui non si batte». (Blitz
antiprostituzione alla stazione di Novara, 19 febbraio 1999)
«Il
brano presentato a Sanremo da Ivano Fossati sostiene la tesi buonista
sul tema dell'immigrazione, oggetto di campagna di un referendum. Si
chiede quindi un intervento della Commissione di Vigilanza in materia di
tutela del pluralismo». (25 febbraio 1999)
«Gli scompartimenti
dei treni tra Torino e Milano sono diventati quasi monopolio delle
prostitute nigeriane che hanno imposto, dopo la loro presenza, anche il
loro comportamento e i loro odori agli altri utenti abituali. Al
momento, l'unica soluzione, per tamponare la situazione, sono le
carrozze separate». (6 febbraio 1999)
«L'altro giorno ci hanno
fermati, non avevamo né mazze, né bastoni, solo qualche fiaccoletta
innocente. Certo, qualche filo di palandrana, se prendeva fuoco, non
c'era niente di male, ma questi imam, che confondo il nostro paese con
una terra di conquista, se lo mettano bene in testa: o provvede lo
Stato, con la nuova legge, o andiamo a pigliarli noi per la barba, uno
per uno, e li buttiamo fuori a calci nel culo». (Milano, 9 dicembre
2001)
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«L'immigrazione è come il morbillo, se non la si affronta seriamente peggiora e diventa pericolosissima». (15 maggio 2002)
«Noi che siamo padani, abbiamo un sogno nel cuore: bruciare il Tricolore». (da 'Bruciare il Tricolore', 2006)
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«Noi siamo celti e longobardi, non siamo merdaccia levantina o
mediterranea, noi, la Padania bianca e cristiana, quelli di Lepanto, con
le bandiere del cuore crociato». (da 'Bruciare il Tricolore', 2006)
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«Una soluzione semplice per i rifiuti di Napoli ci sarebbe: basterebbe
regalare la Campania e il Sud alla Corona di Spagna. Se li tengano pure.
La monnezza di Napoli se la prenda pure qualcun altro, noi manco per il
cazzo». (Pontida, 1° giugno 2008)
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«È necessaria una scuola di formazione europea, dobbiamo creare una
comunità studentesca di soldati politici che siano capaci di tener
testa, fisicamente, ai nostri avversari: soldati politici nell'Europa
dei Popoli!» (Francia, Convenzione identitaria, ottobre 2008)
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«I grandi giornali hanno oscurato misteriosi riferimenti, nel discorso
di investitura pronunciato da Barack Obama alla Convention del Partito
democratico, ad un personaggio, Gioacchino da Fiore, guarda caso icona
degli ambienti esoterici occulti». (Radio Padania, 20 gennaio 2009)
«Bisogna entrare nelle piccole amministrazioni, occorre insistere molto
sul carattere regionalista del movimento. E' un buon modo per non
essere subito considerati fascisti nostalgici, bensì come una nuova
forza regionalista, cattolica, eccetera eccetera... ma, sotto sotto,
siamo sempre gli stessi». (Telecamera nascosta di Canal Plus, meeting
degli Identitari francesi, marzo 2009)
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«Non è ormai un mistero per nessuno che le superpotenze spaziali -Stati
Uniti, ex Unione Sovietica e le grandi organizzazioni militari come la
Nato- abbiano tenuto nascosto, o quantomeno riservato, ogni riferimento e
ogni notizia riguardanti apparizioni di oggetti non identificati. È
quindi legittimo richiedere che tutti i dossier che sono stati tenuti
gelosamente riservati o nascosti vengano resi accessibili affinché tutti
possano prenderne visione e vi sia una divulgazione anche a scopo
scientifico di questa realtà, perché l'avvistamento di oggetti non
identificati non è fantasia, ma è realtà. C'è stata una volontà
politica tesa a oscurare quegli avvistamenti che non possono essere
spiegati con comportamenti visionari. Credo su questa questione si abbia
diritto di vedere tutta la documentazione disponibile: in questo senso,
mi sono detto ben lieto di presentare un documento, e di offrirlo anche
alla firma di altri colleghi, per chiedere che venga tolto il segreto
apposto. Credo che questo si possa fare in sede di Parlamento europeo e
mi farò parte attiva perché anche ci rappresenta in Consiglio d'Europa
faccia la stessa cosa». (Radio Padania, 18 agosto 2009)
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«Non è per mancanza di solidarietà, ma un sano realismo padano ci ha
fatto capire che l'Abruzzo terremotato è un peso morto» (11 gennaio
2011)
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«Il club Bilderberg è una consulta occulta di potere, volta al
sovvertimento dell'ordine tradizionale, che manipola i popoli attraverso
l'informazione, complottando e tramando alle loro spalle e
pianificando, segretamente, eventi che, successivamente, appariranno
come casuali, eventi che vanno dall'elezione di presidenti degli Stati
Uniti, che non si sa da dove siano saltati fuori, a quella di sindaci
come Pisapia, cretini di turno dietro i quali è facile intravedere
signori dell'alta finanza» (Radio Padania, 10 giugno 2011)
«La
nostra voglia di libertà è sempre la stessa, non siamo cambiati, siamo
sempre quei padani duri e puri che vi faranno un culo così. Clandestini,
sindacalisti, comunisti di merda, noi qui non vi facciamo passare»
(Brescia, luglio 2011)
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«La strage di Oslo è una vicenda esemplare che fa capire che le strade
del buonismo portano all'inferno. L'ideologia della società aperta crea
mostri. Breivik (l'attentatore, ndr) è il risultato della
società aperta e multirazziale. Quando una popolazione si sente invasa,
nascono fenomeni di reazione che possono portare anche ad eccessi,
naturalmente da condannare. Breivik è espressione di un'insofferenza che
nasce da un certo clima. Io ho ritrovato nelle sue posizioni molti temi
comuni a tutti quelli che vengono definiti populisti e antislamici, le
cui posizioni non portano certamente alle stragi. Direi che sono emerse
sue posizioni sicuramente condivisibili, come l'opposizione all'Islam e
l'accusa esplicita all'Europa di essersi arresa all'islamizzazione
ancora prima di combattere. Al netto della violenza, alcune sue idee
sono buone e, in qualche caso, ottime. (25 luglio 2011)
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«Il nazismo va condannato, ma quello che era il suo ministro
dell'Ambiente è stato uno dei precursori dell'ecologia». (17 maggio
2012)
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« Fa benissimo Flavio Tosi a tenere la foto di Giorgio Napolitano nel
suo ufficio, perché un sindaco si deve preparare a tutti gli eventi: se
domani, disgraziatamente, il presidente della Repubblica morisse, lui è
già li pronto, gli basta solo mettere un nastrino nero. È un sindaco
previdente». (3 luglio 2012)
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«Ormai l'America è meticcia, è multirazziale. Con Obama ha vinto questa
America qua, che mi sta un po' sul cazzo. Tuttavia Obama è un bravo
ragazzo, si è fatto da sé - naturalmente con l'appoggio delle società
segrete. È come Clinton: un emerito coglione che improvvisamente diventa
un grande personaggio. Ma Obama non ha mica solo dei torti, ha anche
dei meriti. Il Ku Klux Klan è rigoglioso come non mai, c'è una sua
risorgenza grazie ad Obama». (8 novembre 2012)
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«Di Cécile Kyenge mi è rimasta impressa l'espressione, che non mi ha
colpito particolarmente: so che è un medico oculatista, ma mi è sembrata
la classica aria della casalinga, della brava casalinga. Il problema
non è che sia di colore, ma mi sembra una scelta del cazzo, un elogio
all'incompetenza. Io, al ministero dell'Integrazione, ci avrei visto
bene un Gentilini, che è un uomo equilibrato, con grande esperienza di
integrazione». (29 aprile 2013)
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«Con questo governo del bonga bonga viene voglia davvero a tutti di
fuggire dall'Italia. Questa, la casalinga di Modena (riferito al
ministro Kyenge, ndr), non si è ancora insediata e già dice che bisogna
cambiare le leggi sulla cittadinanza. Se si può dire 'negra'? Si può
pensare. Per adesso il pensiero non è ancora perseguito». (5 maggio
20013)
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«Io sono stato il primo politico torinese a mettere piede nella prima
moschea, che è stata inaugurata a Porta Palazzo. Questo dimostra che da
parte mia e da parte della Lega non c'è mai stato un sentimento
xenofobo, meno che mai razzismo o spregio verso questa religione, c'è
stato invece un atteggiamento di apertura, di cordialità, di
ospitalità». (Trasmissione Rai)
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Daniele Sensi (per l'Espresso)
Tag: borghezio, lega nord
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